anche Varese in piazza contro la violenza di genere

Il flash mob varesino vedrà lo Sportpertutti tra i suoi protagonisti: perché la violenza si può combattere e sconfiggere anche ballando.

Danzare in piazza, nelle scuole, nei posti di lavoro, ovunque: da sole ma meglio se accompagnate, da altre donne e anche dagli uomini che vorranno ballare.

Dopo il video dello scorso anno, che invitava le donne ad alzarsi dovunque si trovassero e a indicare il cielo con un dito in silenzio, la campagna globale dell’autrice dei “Monologhi della vagina”, Eve Ensler, evolve nella proposta di migliaia di eventi con la modalità del flash mob, gli ormai noti raduni spontanei convocati via web e mai più lunghi di 10 minuti, che tanto hanno avuto successo e consenso tra i movimenti per il cambiamento, compresi quelli femministi.

Già dai primi giorni dell’anno sul sito www.onebillionrising.org è disponibile il kit per la strutturazione dell’evento, con video tutorial che insegnano passo dopo passo la coreografia (composta da Debbie Allen, l’attrice coreografa che impersonava l’insegnante di danza nella serie “Saranno famosi”) e i consigli per l’organizzazione.

Uisp aderisce alla campagna a livello nazionale, e Uisp Varese non poteva certo tirarsi indietro su una tematica, quella della violenza sulle donne, che sente vicina e pressante. Uisp Varese, quindi, convoca tutti coloro che vorranno partecipare alle 18 di giovedì 14 febbraio in piazza Podestà a Varese. Singoli, ma anche le altre associazioni sensibili alla tematica. Giusto il tempo di coordinarsi: il flash mob varesino partirà alle 18.30, e riempirà Corso Matteotti.

«A Varese abbiamo voluto promuovere fortemente un’iniziativa che sta coinvolgendo tutto il pianeta, insieme ai nostri soci e alle società affiliate – dice Alessandra Pessina, responsabile dei progetti per Uisp Varese – tutti e tutte possono partecipare. Chiediamo solo di annunciare l’adesione come associazioni o singoli all’indirizzo e-mail areasportpertutti.varese@uisp.it». Gli aderenti riceveranno una risposta con l’orario di ritrovo per la prova generale della coreografia mercoledì 13 febbraio.

«La scelta della giornata di San Valentino non è casuale – continua Pessina – la violenza di genere, spesso, è perpetrata dal partner. La scelta di San Valentino è indicativa del messaggio che la manifestazione vuole lanciare: la violenza non è mai amore, ed è bene allenarsi a distinguere cosa è amore da cosa non lo è». Perché la violenza di genere, che in Italia ha portato, nel 2012, a un femminicidio ogni tre giorni, è una piaga più diffusa e sommersa di quanto le statistiche possano mostrare. Una piaga da combattere anche ballando.

Chiara Frangi

Ufficio Stampa Uisp Varese