Ottimo riscontro di pubblico per “Un uomo giusto”, ultimo romanzo di Elena Stancanelli
presentato al Punto Einaudi di Salerno e rientrante nella rassegna “Primavera Einaudi”.
Grande consenso per le vicende apparentemente opposte, ma strettamente connesse,
di Anna e Davide. Sabato 19 maggio il prossimo appuntamento con l’iniziativa
dedicata a Giulio Einaudi: protagonista “Il partigiano Montezemolo” di Mario Avagliano


Un’ennesima serata di successo, ancora una volta un appuntamento che ha richiamato un nutrito pubblico al Punto Einaudi di Salerno. «Vedere una platea che si rinnova continuamente e che segue con estremo ardore tutti gli incontri in programma è la vera soddisfazione dell’iniziativa», ha commentato Claudio Bartiromo della Direzione campana dell’Einaudi, che assieme al Comune di Salerno – Assessorato alla Cultura ed all’Associazione no profit “Koinè” ha dato vita alla rassegna letteraria “Primavera Einaudi”, dedicata a Giulio Einaudi nel centenario della sua nascita.
Si tratta dell’incontro con la scrittrice Elena Stancanelli, che sabato scorso, 5 maggio, intervistata dalla giornalista Francesca Loffredo, ha presentato al Punto Einaudi di piazzetta Barracano “Un uomo giusto”, storia dell’incontro di Anna e Davide, due solitudini apparentemente opposte, ma che in realtà si riveleranno fortemente collegate.


«Il libro ha una genesi rintracciabile, poiché è nato da un’occasione specifica – ha raccontato la Stancanellie precisamente dall’incontro con una persona che mi ha rivelato la sua esperienza. Posso dire che si è trattato di “un incontro nell’incontro”, dal momento che nella mia mente vi era già l’idea di scrivere una storia simile. L’aver poi conosciuto questa persona non ha fatto altro che rafforzare la mia volontà e spingermi a raccontare tali vicende».


Le vicende sono quelle di Anna e Davide, due persone diametralmente opposte, almeno fino a poco prima che le loro strade s’incrociassero. Anna abita da sola in una casa senza porte nel quartiere San Saba, a Roma. Fa l’architetto (è designer d’interni), il suo studio è un tavolo da disegno, ma più che un luogo è un’idea, una diversa percezione dello scorrere del tempo. Per lavorare si veste sempre allo stesso modo, vive imprigionata in una rete di piccoli rituali, in una solitudine che allo stesso tempo la spaventa e la protegge. Da tempo sembra aver perso piacere per qualsiasi cosa, ma un’abitudine la accompagna quotidianamente: è solita recarsi due volte al bar sotto casa per prendere il caffè.

E proprio in una di queste circostanze incontra Davide, un uomo alto, molto bello e dai tratti di un indiano, che le offre un caffè. Davide fa il meccanico nell’officina accanto al bar («aggiusta le cose che gli altri butterebbero via»), è dislessico e semianalfabeta, capisce solo ciò che può toccare, non condivide e quasi non conosce alcuna regola del mondo, ma soprattutto è un personaggio “epico”.


Dall’infanzia monella al coro dell’Antoniano, dalle pubblicità alla ricchezza, poi la droga e la galera: sono le esperienze di vita che Davide decide di svelarle e, quando lo fa, nel suo tono non c’è alcun compiacimento, alcuna traccia di strategia di conquista. Sembra che l’abbia scelta semplicemente per raccontarsi. Complice un motorino rubato, infatti, una notte Davide le rivela la sua storia di bambino che a otto anni aveva già “scelto la strada”, quella del capobanda e dell’onore, poi la dipendenza dalla cocaina, lo spaccio, il narcotraffico internazionale e la galera. Parole, episodi, fatti che mandano in frantumi tutto ciò che Anna aveva sempre creduto di conoscere e di sapere.


La rassegna “Primavera Einaudi” tornerà sabato 19 maggio, quando alle ore 18.00, presso il Salone dei Marmi di Palazzo di Città di Salerno, Mario Avagliano presenterà “Il partigiano Montezemolo”, minuziosa e commovente biografia di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo.