DALLA CONVERSIONE DELLA PRODUZIONE ALL’OTTENIMENTO DELLA MARCATURA CE

“L’ottenimento della marcatura CE, per il nostro team, rappresenta il passaporto per far viaggiare una soluzione di protezione etico-sostenibile Made in Italy. Siamo felici di tagliare questo traguardo e di poter rispondere alle numerose richieste di italiani e non, che arrivano da tutta Europa. Nutriamo la convinzione che, ancor prima che agli acquirenti, spetti ai produttori rendere possibili e attuabili comportamenti a sostegno di sostenibilità e sicurezza.” – annuncia Laura Pilotto, CEO di Ninfea Srl.

Ninfea Srl è l’azienda tessile che ha fatto parlare di sé in seno all’emergenza Covid-19: un’équipe straordinaria di donne e mamme che ha prontamente convertito la propria produzione nella realizzazione di dispositivi medici. La prima azienda in Italia ad ottenere l’omologazione da parte dell’Istituto Superiore di Sanità per la realizzazione di mascherine chirurgiche di tipo II lavabili e, ora, a completare l’iter per apporre la Marcatura CE come Dispositivo Medico di Classe I in accordo alla Direttiva Europea 93/42/CE e al Regolamento UE 745/2017. “Il Made in Italy è da sempre ambasciatore internazionale di qualità, il nostro sogno è di contribuire a renderlo simultaneamente portavoce di valori etici.” – afferma l’imprenditrice veneta.

Lo scaternarsi della pandemia e il suo eco globale hanno messo a nudo un potenziale disastro ambientale. Una domanda di 40 milioni di mascherine al giorno porta con sé un’altra questione: l’introduzione di un nuovo rifiuto allo smaltimento. I canali di comunicazione hanno trasmesso un messaggio importante: accelerare la marcia verso stili di vita sostenibili, evitando l’abuso di prodotti usa e getta, limitando così anche il fenomeno del littering. “Per questo, i nostri sforzi sono partiti dal punto di intersezione di due strade maestre: quella del rigore e della sostenibilità. La ‘responsabilità’ è la chiave di volta a sostegno di ogni scelta. Lavoriamo inseguendo la cometa di questa parola, che porta in sé tre accezioni complementari: responsabilità nei confronti di se stessi, del prossimo e dell’ambiente.” – racconta Laura Pilotto.

Questa chiamata alla presa di coscienza, però, se non sostenuta da atti praticabili, è destinata a risolversi in un rimbombo vuoto, alla passeggera esplosione di un tiro a salve. Le mascherine chirurgiche di tipo II di Ninfea Srl sono in 100% cotone certificato OEKO-TEX, con un altissimo coefficiente di filtrazione batterica (BFE = 99%), idrorepellenti e riutilizzabili per oltre 20 lavaggi domestici a 60°. Leggerissime, pesano solo 7 grammi, indossabili per 10-12 ore al giorno, confortevoli e adattabili a tutte le fisionomie, sono disponibili per adulti, adolescenti e bambini (dai 2 ai 13 anni). Il prodotto ha completato l’iter per apporre la marcatura CE come Dispositivo Medico Classe I in accordo alla Direttiva Europea 93/42/CE e al Regolamento UE 745/2017, garantendo la conformità alle norme tecniche UNI EN 14683:2019, UNI EN 10993-1:2010, UNI EN 10993-5:2009, UNI EN ISO 4920, UNI EN ISO 11737-1:2018.

L’operazione è stata possibile grazie al prezioso supporto del p.i. Marco Albio di Mi.Zar Srl, dell’avv. Silvia Sardena dello Studio Tonucci & Partners e della dott.ssa Elena Allifranchini del Laboratorio Abich Srl.

Maggiori informazioni sull’iniziativa, sono disponibili sul sito Internet www.ninfeasrl.it