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Tanti applausi, a Ca del Poggio, per la serata con le voci di Eurosport Luca Gregorio e Moreno Moser, che lanciano unidea: Un arrivo di tappa sul Muro. Domenica atteso il pubblico delle grandi occasioni per lottavo passaggio della Corsa Rosa       

Ciclismo e musica, da Ligabue ai Lùnapop. “Cane Vecchio Sa-Und” lancia il conto alla rovescia in vista dell’attesissimo passaggio del Giro d’Italia sul Muro di Ca’ del Poggio.

Domenica 25 maggio, sull’iconica salita di San Pietro di Feletto, tornerà la Grande Festa Rosa, aperta a tutti gli appassionati, che promette di coinvolgere il pubblico delle grandi occasioni. Ieri sera, intanto, il ciclismo è stato ancora una volta protagonista a Ca’ del Poggio con l’originale format ideato da Luca Gregorio e Riccardo Magrini, popolari voci di Eurosport.

Una serata di musica e ciclismo, tra aneddoti, storie e miti, che ha visto sul palcoscenico lo stesso Luca Gregorio, accompagnato dall’inseparabile chitarra, e Moreno Moser, a sua volta voce ormai popolare delle telecronache Eurosport dopo essere stato ciclista professionista (nipote di Francesco), dall’ottimo palmarés, per sette stagioni dal 2012 al 2019.

Si è parlato (e cantato) del ciclismo d’un tempo, ma anche di quello che verrà, pensando soprattutto al Giro d’Italia che si prepara per l’ottavo passaggio sul Muro di Ca’ del Poggio. “Il mio favorito? Isaac Del Toro, in lui vedo la scintilla del campione, del corridore diverso da tutti gli altri. Non è italiano, ma sarebbe comunque un bel personaggio per questa edizione del Giro”, ha commentato Moreno Moser, stuzzicato da Luca Gregorio.

Moreno si è poi soffermato sul passaggio da ciclista a commentatore televisivo: “Da ciclista ragionavo con la mia testa, era più che sufficiente. Ora devo immedesimarmi nelle teste dei direttori tecnici e dei corridori. Le variabili sono infinite. Certe strategie di gara hanno una spiegazione logica, altre risultano incomprensibili anche a me che ero in gruppo sino all’altro ieri. Però devo dire che l’accoglienza nei miei confronti da parte degli ex colleghi, almeno a parole (sorride, ndr), è stata positiva”.

Dalle animate telecronache del trio Gregorio-Magrini-Moser alla musica di “Cane Vecchio Sa-Und”, il passo è più breve di quello che ci si potrebbe aspettare: “Urliamo perché parliamo con il cuore – spiega Gregorio -. E’ quello che gli appassionati ricordano, ma non è sempre così: magari gridiamo per un minuto e mezzo in una telecronaca di cinque ore, in cui capita pure di annoiarsi. Siamo chiusi in una stanza a Cologno Monzese, il nostro Giro lo vediamo da lì. Ci piacerebbe essere sul posto, al Giro o al Tour sarebbe fondamentale, ma non è possibile. Il nostro sogno? Un arrivo di tappa in cima al Muro di Ca’ del Poggio”, confida Gregorio che alla salita di San Pietro di Feletto ha persino dedicato una canzone sulle musiche di Ligabue. “Sarebbe bellissimo – aggiunge Moreno Moser – e non è detto che vincerebbero i migliori. A volte, i più forti tendono a sfilarsi dalle situazioni complicate e un arrivo sul Muro lo sarebbe sicuramente

Giunto ad una settantina di repliche in tutta Italia, “Cane Vecchio Sa-Und” – organizzata da Ca’ del Poggio in collaborazione con la sezione AIA di Conegliano – è stato l’ideale prologo della domenica in rosa che, sul Muro, attende tutti gli appassionati. Ora spazio al ciclismo pedalato. Il conto alla rovescia può iniziare.

ABOUT CA’ DEL POGGIO

C’è il Prosecco. E c’è il mare. Ca’ del Poggio Ristorante & Resort a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, coniuga alla perfezione le due anime della famiglia Stocco. Quella marinara, che ha portato Fortunato e la moglie Maria Stella ad affrontare una qualificata esperienza di ristorazione a Bibione, prima di trasferirsi a San Pietro di Feletto. E quella collinare, interpretata dai figli Alberto e Marco, che con l’aiuto dei genitori hanno fatto propria la tradizione familiare, rivisitandola con un tocco di modernità ed eleganza. Ca’ del Poggio Ristorante & Resort è aperto a San Pietro di Feletto, lungo la Strada del Prosecco Superiore Docg, dal 18 ottobre 1994, nel 2024 festeggia dunque i 30 anni di attività.

Se il panorama sulle Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2019, che si ammira dalle sale di Ca’ del Poggio Ristorante & Resort va dritto al cuore, il palato degli ospiti della famiglia Stocco è deliziato da una cucina marinara che, grazie alla creatività degli chef Marco Stocco e Vincenzo Vairo, si è ormai imposta all’attenzione dei più severi gourmet.

Molto conosciuto nell’ambiente sportivo – in via dei Pascoli, unica salita certificata dalla Federazione Ciclistica Italiana, ribattezzata Muro di Ca’ del Poggio e gemellata con il Muro di Grammont e il Mûr-de-Bretagne, sono transitate le edizioni 2009, 2013, 2014, 2017, 2020, 2022 e 2024 del Giro d’Italia, il Campionato Italiano Professionisti del 2010 e le edizioni 2018 e 2021 del Giro d’Italia Under 23 – Ca’ del Poggio Ristorante & Resort dispone di 80 coperti inseriti in un ambiente elegante e al tempo stesso familiare, in cui Alberto Stocco e i suoi collaboratori fanno sentire gli ospiti come a casa loro.

Dal maggio 2013, l’offerta turistica di Ca’ del Poggio è arricchita dall’Hotel Villa del Poggio, una struttura dotata di ogni comfort (e con una meravigliosa terrazza panoramica) che si integra alla perfezione con l’ospitalità offerta dal ristorante, trasformando quest’angolo della Marca Trevigiana – a 60 km da Venezia – in una specie di paradiso per una clientela che ama immergersi nell’atmosfera rilassata ed elegante delle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Nelle vicinanze sono disponibili campi da golf e da equitazione, oltre a percorsi naturalistici da esplorare a piedi o con le mountain bike messe a disposizione dall’hotel, per una vacanza all’insegna del benessere e del relax.

Nei dintorni si sviluppa inoltre il Sentiero di Papa Giovanni XXIII, un percorso di meditazione, pace e spiritualità dedicato alla memoria del “Papa Buono”, che, quando era ancora Patriarca di Venezia, amava ritirarsi tra le colline di San Pietro di Feletto per riposarsi e ritemprare lo spirito.

Le ricerche del cardinale Loris Francesco Capovilla, storico segretario personale di Angelo Giuseppe Roncalli sin dagli anni veneziani, e di don Nilo Faldon, insigne storico locale, unite alla testimonianza della gente del luogo, hanno permesso di definire i luoghi toccati dallabituale cammino del futuro san Giovanni XXIII durante i suoi soggiorni a San Pietro di Feletto, dove esiste anche una millenaria Pieve visitata ogni anno da migliaia di fedeli