“TROPPO ARRENDEVOLI E PASSIVI, MA DA QUESTA PARTITA SI DEVE IMPARARE”
Ora il doppio impegno in casa
Per coach Luca Dalmonte a Udine la sua squadra si è fatta travolgere da una valanga. È mancata la capacità di gestire le situazioni e gli errori. Per questo HDL, sostanzialmente estromessa dalla partita già alla fine del primo quarto, poi non è mai riuscita a riaprirla, subendo lo strapotere di un avversario sì molto forte, ma a cui non si può concedere il lusso di essere “arrendevoli” e “passivi”. Parole e aggettivi del tecnico granata, che nell’analisi della buia notte friulana non fa sconti a nessuno.
“Dobbiamo avere la consapevolezza – ha spiegato Luca Dalmonte in sala stampa al Palasport “Primo Carnera” – che, indipendentemente dall’impatto sulla partita di pochissimi possessi e di pochissimi minuti, non possiamo avere un atteggiamento arrendevole e insufficiente come presenza e come desiderio. Non possiamo farci travolgere dalle negatività. Siamo stati impotenti, troppo passivi e troppo condizionati da due errori consecutivi. Tutto questo ha prodotto la valanga che abbiamo subito. Ci sono dei numeri impietosi che supportano il mio pensiero. È successo, può succedere, ma così non deve succedere più”. Naturalmente il coach di HDL Nardò Basket va oltre, perché il campionato non è certo finito in Friuli e perché Pesaro e Udine sono di un’altra categoria e inevitabilmente aggravano facilmente i difetti e i limiti di questo Toro. “Oggi siamo stati discutibili, io per primo – continua – e quindi dobbiamo avere la capacità di imparare, che è qualcosa che va oltre il fatto tecnico. Si fanno errori, ma la chiave non è se li hai fatti e quanti ne hai fatti, ma è la capacità di reagire. Senza creare forzature e senza andare fuori dal senso di squadra, perché così si alza il coefficiente di difficoltà e la possibilità di ripetere l’errore. Questo è ciò che dobbiamo portare a casa, questa partita dobbiamo trasformarla in una lezione”. 
 
Adriano Vertemati, invece, è raggiante. La grande paura, dopo il ko di Rimini, è passata con una prestazione solidissima, di grande presenza fisica e tecnica. “Lo specchio della nostra partita – ha detto il coach di Apu Udine – è la partita di Giovanni Pini. Un giocatore che ha fatto 5 falli, 3 dei quali per aiutare i compagni. Questo è ciò che volevamo dai nostri giocatori, giocare, fare canestro e poter spendere 5 falli in questo modo. Abbiamo giocato meglio di domenica scorsa, abbiamo difeso meglio. Il nostro obiettivo è sfruttare le potenzialità del roster lungo. Bene Hickey, ha fatto canestro ed è stato molto attivo difensivamente, bene anche Ambrosin, che a me piace molto, che deve andare oltre il limite e che deve produrre tanto in poco. Se lo fa, abbiamo un grande lusso a nostra disposizione”.  
Calma e sangue freddo. Fare punti contro le corazzate Pesaro e Udine era complicatissimo. Farsi travolgere dalle negatività non serve, come dice Dalmonte analizzando i singoli momenti delle partite. Ma il messaggio vale per tutto l’ambiente, non è il caso di cadere così presto in preda alla disperazione. Certo, si può fare meglio di così. Perché se il livello tecnico di molti avversari è superiore o molto superiore (come in queste due prime giornate), non può essere superiore anche quello dell’atteggiamento, della capacità di fronteggiare i rivali a rimbalzo o in difesa con la massima intensità possibile (troppi i tiri comodi regalati dall’arco e i rimbalzi concessi). Qui deve arrivare la svolta, qui deve partire il campionato del Toro. Gli impegni in casa con Cremona e Livorno devono dare risposte almeno in questo senso