Un fuoribordo Suzuki DF140BG per il monitoraggio delle microplastiche nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo

Innovazione ambientale in mare: Suzuki affianco alla Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Area Marina Protetta Porto Cesareo, con un fuoribordo Suzuki DF140BG dotato del sistema #lavalacqua (Suzuki Micro Plastic Collector) per il monitoraggio delle microplastiche in mare

Porto Cesareo, Italia – Un progetto rivoluzionario è stato lanciato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e dall’Area Marina Protetta di Porto Cesareo in collaborazione con Suzuki. Questa partnership, che rappresenta un passo avanti significativo nella conservazione dell’ambiente marino, ha introdotto una soluzione tecnologica innovativa per il monitoraggio delle microplastiche nelle acque marine protette.

Grazie alla fornitura di un fuoribordo Suzuki DF140BG attraverso il concessionario Nautica La Strea, l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e la Stazione Zoologica Anton Dohrn, entrambe sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente, possono ora raccogliere campioni di microplastiche in mare in modo automatizzato. Il fuoribordo Suzuki in questione è infatti dotato del sistema #lavalacqua (Suzuki Micro Plastic Collector), che permette di effettuare questa raccolta in modo efficiente e sistematico.

La raccolta di campioni di microplastiche richiede un laborioso processo manuale. Ora, il fuoribordo Suzuki, operando a pieno regime, può utilizzare fino a 40 litri d’acqua al minuto per il proprio raffreddamento. Questo significa che in un’ora di funzionamento, il motore ha la capacità di filtrare 2.400 litri di acqua marina. Tale soluzione verrà affiancata alle tradizionali tecniche di campionamento manuale, consentendo ai ricercatori di integrare i dati ottenuti dalle metodologie classiche della Marine Strategy.

I fuoribordo Suzuki possono diventare così uno strumento di monitoraggio delle microplastiche nei nostri mari, attraverso centri di raccolta dei filtri per i diportisti che li usano.

Il progetto, avviato a inizio anno, proseguirà fino a fine 2024, con l’obiettivo di valutare l’efficacia del sistema e la possibilità di estenderlo ad altre aree marine protette.

Il Prof. Antonio Terlizzi e i suoi collaboratori hanno analizzato il contenuto di un primo filtro ottenuto dall’esperimento pilota dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo presso il Laboratorio di Biodiversità e Funzionamento degli Ecosistemi della Stazione Zoologica Anton Dohrn. I risultati ottenuti sono stati estremamente soddisfacenti, mostrando che con 171 ore di funzionamento del fuoribordo possono essere raccolte 0.17 plastiche/m3 di acqua filtrata. Gli oggetti rinvenuti sono essenzialmente frammenti e film costituiti principalmente da polietilene (70%) e da polipropilene (25%). Ciò dimostra che attraverso l’integrazione di questa nuova tecnologia con i metodi tradizionali di raccolta, possiamo ottenere una visione estesa dell’impatto che le microplastiche disciolte in mare hanno sull’ecosistema, consentendo così azioni di protezione più efficaci dei nostri mari.

Considerati i risultati positivi, si sta valutando, inoltre, la possibilità di estendere il prelievo dei campioni ai Clienti Suzuki che possiedono fuoribordo con il sistema #lavalacqua (Suzuki DF140BG, DF140B, DF115BG, DF115B e DF100C).

Il Prof. Antonio Terlizzi, Dirigente di Ricerca, Direttore del Dipartimento di Ecologia Marina Integrata responsabile della Stazione Zoologica Anton Dohrn ha dichiarato “Ad oggi, l’inquinamento da plastica, soprattutto la frazione più piccola conosciuta come microplastica, rappresenta una minaccia globale per l’ecosistema marino. Mentre navighiamo nella complessa rete di implicazioni ecologiche, economiche e anche sanitarie, è necessario uno sforzo concreto per colmare i gap di conoscenza esistenti, sviluppare strategie di mitigazione efficaci e promuovere la consapevolezza globale. La Stazione Zoologica prende parte attivamente a questa iniziativa pilota, che consentirà di costruire un sistema di integrazione nel tempo e nello spazio di dati già esistenti in letteratura scientifica, volto a migliorare e a monitorare costantemente i livelli di questi contaminanti emergenti in aree di interesse come l’Area Marina Protetta Porto Cesareo. I risultati che saranno realisticamente ottenuti da questa esperienza ci proiettano verso uno scenario di utilizzo in larga scala di questa metodologia di raccolta dati. Solo attraverso una comprensione globale della questione possiamo sperare di salvaguardare gli oceani e preservare il delicato equilibrio degli ecosistemi interconnessi del nostro pianeta.

Paolo D’Ambrosio – Direttore Area Marina Protetta Porto Cesareo ha così commentato la partnership con Suzuki.

Siamo contenti di questa iniziativa pilota, che coinvolge una delle più importanti Aree Marine Protette del Mediterraneo, un Ente di ricerca tra i più attivi al mondo nel campo della biologia marina, e una delle principali aziende internazionali di motori fuoribordo. Aver dotato il gommone dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo di un motore Suzuki della nuova generazione, che oltre ad avere una grande efficienza nei consumi e ridurre al minimo le emissioni, è provvisto di un filtro in grado di trattenere microplastiche, ci consentirà di svolgere al meglio i nostri compiti istituzionali. Infatti, ci permetterà di svolgere l’attività ordinaria di controllo della riserva e, nello stesso tempo, monitorare lo stato di salute delle nostre acque attraverso l’analisi dei filtri da parte dei ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, capitanati dal Prof. Antonio Terlizzi.

Questa esperienza pilota, se darà risultati positivi, potrà essere replicata in tutti i mari del mondo e, seguendo l’approccio della Citizen Science, potranno essere monitorate le micropalstiche presenti nel mare, grazie al coinvolgimento dei diportisti e attraverso la creazione di adeguati centri di raccolta dei filtri usati.

 

Questo progetto ha come testimonial Francesco Sena, famoso apneista italiano anche lui in possesso di un Suzuki DF140BG dotato del sistema #lavalacqua. Sena potrà arricchire il racconto e gli sviluppi di questa esperienza, che rappresenta un esempio eccellente di come la tecnologia e l’innovazione possano essere applicate per affrontare alcune delle sfide ambientali più ardue del nostro tempo, dimostrando l’impegno di Suzuki, della Stazione Zoologica Anton Dohrn e dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo verso la tutela e la salvaguardia dell’ecosistema marino.