Al sedicesimo minuto della sfida di Serie A tra AC Milan e il Bologna, la partita si è fermata momentaneamente – una pausa potente che riecheggia la decisa presa di posizione dei Rossoneri contro la discriminazione, promuovendo un appello al cambiamento.
Parte attiva del momento sono stati gli oltre 71.000 spettatori presenti, che hanno trasformando lo stadio in un mare di luci con le torce dei loro smartphone. Questo atto collettivo è stato accompagnato dalla proiezione di una citazione di Martin Luther King sul grande schermo: “L’oscurità non può scacciare le tenebre; solo la luce può farlo.”
Oltre agli spettatori sugli spalti e ai 165 giornalisti accreditati nello stadio, che hanno vissuto direttamente e partecipato attivamente all’iniziativa, il forte messaggio trasmesso dal Club oggi ha risuonato a livello globale. Ha fatto eco in oltre 150 paesi e territori, arrivando agli spettatori di tutto il mondo che sintonizzati per seguire la partita. Questo ha ampliato la portata del messaggio di cui AC Milan si è fatta portavoce, ma ha anche contribuito a raggiungere gli oltre 550 milioni di tifosi rossoneri in tutto il mondo e tutti gli appassionati di calcio, contribuendo a mantenere alta l’attenzione sull’argomento della discriminazione.
Giorgio Furlani, CEO dell’AC Milan, ha dichiarato: “L’iniziativa di oggi è una testimonianza tangibile della nostra dedizione nella lotta contro l’odio e il razzismo. Come Club, non abbiamo alcuna tolleranza per la discriminazione e, attraverso il nostro Manifesto RespAct, lavoriamo costantemente per rendere il calcio un modello di ispirazione e inclusione per tutti, impegnandoci ogni giorno a promuovere un ambiente che abbraccia la diversità senza distinzioni. Siamo grati alla FIGC, alla Lega Serie A, al Bologna FC per il loro supporto nel rendere possibile questo momento e a tutti coloro che abbracceranno questo messaggio cruciale per promuovere un cambiamento.”
Questa iniziativa mira a enfatizzare ulteriormente il costante lavoro di AC Milan nella lotta contro ogni forma di discriminazione, in linea con i valori fondamentali di equità sociale, uguaglianza e inclusività delineati nel Manifesto RespAct. Questo Manifesto funge da catalizzatore, incoraggiando tutti gli attori del panorama calcistico, specialmente la nuova generazione di tifosi, a promuovere una cultura di inclusività e consapevolezza sociale. L’obiettivo finale è contribuire a plasmare un’industria calcistica sempre più tollerante, aperta e responsabile.