Il Team Rossi 4×4 vince la categoria Experimental dell’Africa Eco Race
Le bandiere di Italia e di Arezzo sono tornate a sventolare al lago Rosa di Dakar al termine della gara
Gli aretini Stefano Rossi e Jacopo Casini hanno archiviato con ottimi risultati la difficile gara africana
AREZZO – La bandiera tricolore d’Italia e la bandiera amaranto d’Arezzo sono tornate a sventolare al lago Rosa di Dakar. Il merito è del Team Rossi 4×4 che, dopo due settimane di gara sulle dune del deserto, ha nuovamente vissuto la gioia di raggiungere il traguardo dell’Africa Eco Race e l’orgoglio di aver portato a termine una delle manifestazioni motoristiche più affascinanti e impegnative del panorama mondiale sui tracciati della storica Parigi-Dakar. Un’ulteriore soddisfazione per l’equipaggio aretino formato dal pilota Stefano Rossi e dal navigatore Jacopo Casini è arrivata dal primo posto nella speciale categoria Experimental per aver gareggiato al volante di un Nissan Patrol GR 4.8 a alimentazione ibrida a benzina e idrogeno. Per il Team Rossi 4×4, inoltre, si tratta della quarta Africa Eco Race portata a termine su quattro gare disputate, a conferma di affidabilità, prontezza e preparazione nell’affrontare le diverse difficoltà incontrate negli oltre 6.000 chilometri di gara. «Abbiamo nuovamente meritato le emozioni dell’arrivo al lago Rosa in una gara che, per i risultati raggiunti, resterà indimenticabile – ha spiegato Stefano Rossi all’arrivo. – La vittoria della categoria Experimental per l’alimentazione ibrida è un motivo di forte soddisfazione che permette di ipotizzare ulteriori sviluppi nell’impiego di queste tecnologie anche in ambito motoristico, così come siamo orgogliosi di aver nuovamente ribadito la nostra affidabilità e di essere riusciti a portare a termine ogni gara finora disputata nel deserto».
Le dodici tappe dell’Africa Eco Race hanno fatto affidamento sull’impegno di un consolidato team che ha condiviso competenze, passione e sacrifici. L’esperienza di Rossi è stata affiancata dall’entusiasmo di Casini che, alla prima gara nel deserto, si è dimostrato capace di ben interpretare le strumentazioni e padroneggiare da subito la difficile e insidiosa navigazione. Questa coppia è stata sostenuta dal fondamentale contributo del capomeccanico Paolo Dalla Libera nella preparazione del mezzo e dei meccanici Mattia Daltin e Sari Targa che, all’arrivo di ogni tappa, hanno lavorato fino a tarda notte per presentarsi al via sempre nelle migliori condizioni, mentre dall’Italia è stato costante il supporto della team manager Debora Testi, del marketing manager Luca Tenti e del direttore tecnico Alberto Marcon. Le alchimie create nel Team Rossi 4×4 sono emerse giornata dopo giornata, dalla partenza ufficiale a Montecarlo nel Principato di Monaco in chiusura di 2023 al deserto del Sahara e alle alte quote della catena montuosa dell’Atlante in Marocco, dalle maestose e insidiose dune della Mauritania fino al gran finale in Senegal con l’arrivo sulle rive del lago Rosa di Dakar.
L’Africa Eco Race ha permesso di vincere una sfida ancor più ambiziosa con uno sguardo al futuro e all’ecosostenibilità: per la prima volta, infatti, una gara tanto lunga e impegnativa è stata disputata con un mezzo con alimentazione ibrida a idrogeno e benzina in virtù di un innovativo dispositivo ideato dalla HydroMaverich e installato sul Nissan Patrol GR 4.8. Questa tecnologia ha aperto la strada a notevoli risparmi di emissioni inquinanti che verranno nuovamente mappati con l’aiuto della Casa dell’Energia. «Abbiamo lottato giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, chilometro dopo chilometro – ha aggiunto Rossi, – facendo affidamento sul feeling che si è subito creato in abitacolo con Casini e con tutto il team. Un ringraziamento va ai nostri meccanici che sono stati veri e propri “angeli del deserto”: dopo il Carta Rallye del 2023, hanno raggiunto un affiatamento importante che ha permesso di far emergere le capacità di ognuno. Sempre guidati dall’esperienza di Dalla Libera, dopo aver preparato la macchina in modo eccellente, hanno potuto raccogliere i frutti del loro lavoro in una gara dove abbiamo registrato meno rotture di quelle che potevamo aspettarci in una competizione così dura. Siamo grati, infine, a istituzioni e sponsor che ci hanno sostenuto, in attesa di ritrovarci ad Arezzo per festeggiare insieme».