L’Eroica – foto Paolo Penni Martelli
Giancarlo Brocci e il mondo Eroica presto a Bruxelles: “Sarà bello raccontare al Parlamento Europeo un modello di sviluppo e di recupero delle più belle periferie d’Europa”.
L’Eroica XXV con i suoi 9000 iscritti, le due novità NOVA Eroica Prosecco Hills e NOVA Eroica Gran Sasso, quindi l’apertura di Eroica Caffè Milano; sono tanti i traguardi raggiunti da Eroica nel 2022. Ma il 2023 si annuncia ancora più ricco di piccole, grandi imprese a pedali. Ad aprile debutterà la Due Giorni Eroica, prova italiana della Class Nation’s Cup per corridori juniores. Ma già a marzo L’Eroica allestirà un’esposizione al Parlamento Europeo. Il mondo Eroica, dunque, continua il suo sviluppo internazionale.
Ne abbiamo parlato con Giancarlo Brocci, ideatore de L’Eroica da cui tutto prese inizio, a poche ore dall’inizio del nuovo anno.
Giancarlo Brocci, l’appuntamento clou della stagione Eroica 2022 era, senza dubbio, quello con i 25 anni de L’Eroica, da cui tutto trae origine. Che giudizio si sente di dare tre mesi dopo l’evento? “L’inverso della legge di Murphy: tutto ciò che poteva andar bene è andato benissimo. Forse c’era anche il bisogno di ognuno di uscire dalle tristezze di un periodo gramo ma L’Eroica ha festeggiato il quarto di secolo come meglio non avrebbe potuto, con un’edizione record e la conferma di quanto affetto planetario circonda la nostra creatura.”
La stagione è iniziata però dalle colline del prosecco e con un evento tutto nuovo: NOVA Eroica Prosecco Hills, appunto: “Difficile pensare ad un esordio migliore, con la prima italiana della formula Nova fuori dalla Toscana, in un territorio spettacolare e difficile, con grande tradizione ciclistica. 1200 partecipanti, il giusto mix tra il mondo del gravel, la tradizione di molta gente eroica ed il contorno di una festa che ha confermato una visione della bici fatta anche di cibo e sorriso.”
Poco prima del venticinquesimo s’è festeggiata un’altra nascita dal futuro importante: NOVA Eroica Gran Sasso: “Non certo il conforto dei numeri, contenuti in circa 300, ma lo sbarco di Nova Eroica nell’Altipiano del Gran Sasso ha segnato un ulteriore salto di qualità della nostra idea di proporre ciclismo in parti di mondo bellissime e speciali, in un contesto naturale dove sviluppare progetti e recuperare alla pratica della bici strade nuove e senza traffico.”
Poi c’è stata anche l’apertura di Eroica Caffè Milano, altro traguardo strategico molto importante per portare i valori di Eroica in una grande città: “Aprire un locale di quelle dimensioni e di così tanta bellezza in centro a Milano è un modo per provare a recuperare la grande città italiana, la più europea, all’uso della bicicletta. Il nostro Bike Caffè sta diventando in breve un punto di riferimento, facilmente raggiungibile in ciclabile, sede di ritrovo e di iniziative che renderanno a Milano il suo ruolo di culla del nostro ciclismo.”
Il ciclismo eroico, però, ha pianto la scomparsa di alcuni grandi campioni: “E’ un conto che dobbiamo fare con la Storia, con la vita e con l’enorme comunità che abbiamo creato. Gli ultimi addii, a partire dai nostri Campioni del Mondo Vittorio Adorni ed Ercole Baldini, si sono sommati alla perdita di figure come Idrio Bui e Carla Bonacci Rossi, che hanno accompagnato L’Eroica dai suoi inizi. In aggiunta alla legge dell’anagrafe, tragedie della strada come quella di Rebellin a ricordare come lunga e difficile sia la battaglia per rendere strade più sicure alla pratica del ciclismo.”
Giancarlo, una domanda che si fanno tanti appassionati: il ciclismo eroico è ancora possibile? “Certo che sì. Credo che il successo delle Strade Bianche, nate Eroica Pro nel 2007, dimostri quanto margine resta per proporre novità capaci di guardare al passato ed alla tradizione. L’aver riportato il grande ciclismo fuori dall’asfalto e da certi schemi sta dimostrando come ci fosse un grande bisogno di ricercare le radici autentiche di un grande sport che è, guarda caso, bellezza della fatica e gusto dell’impresa.”
Oggi come oggi quali sono i corridori eroi del ciclismo moderno? “Sembra a tutti che proprio gli attuali grandi interpreti del ciclismo di vertice stiano tornando ad uscire dagli schemi e tornare a divertirsi col loro sport. Non a caso, gli ultimi vincitori di quella che rimane la nostra Eroica Pro, ormai la “Sesta Monumento” per tutti, si chiamano Pogacar, Van der Poel, Alaphilippe e Van Aert, ovvero i migliori protagonisti di una certa idea del pedalare, molto più vicina al cuore della gente.”
Continuiamo a guardare all’anno che inizia. Anche nel 2023 il mondo Eroica celebrerà una new entry: la Class Nation’s Cup – “Due Giorni Eroica” per corridori juniores: “Mettere in strada questa nuova manifestazione è un modo per rispondere ad una precisa vocazione de L’Eroica, quella di portare le proprie vision e passione al cospetto dei giovani, con una manifestazione in cui l’alto livello è garantito da Eroica Italia e dal grande lavoro in primis del suo presidente Franco Rossi. Riportare in Italia una prestigiosa manifestazione giovanile per Nazionali è motivo di grande orgoglio per tutto il nostro movimento.”
L’Eroica sarà comunque il fulcro della stagione 2023. Che prospettive ha l’evento di Gaiole in Chianti nel prossimo futuro: “Molte cose garantiscono per il nostro futuro, a partire dal notevole interesse che i giovani manifestano per le proposte di Eroica. Il ciclismo è lo sport che per eccellenza guarda al futuro, la bici è ormai uno strumento di benessere, la sua pratica persino una moda ai massimi livelli della managerialità. In più dobbiamo riuscire a mettere sul piedistallo che meritano i ragazzi che scelgono oggi uno sport di fatica, sacrificio e disciplina.”
Il 2023, però, inizierà con una mostra che L’Eroica allestirà a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo: “Dobbiamo onorare un invito di notevole importanza come quello del Parlamento Europeo. A fine marzo saremo a Bruxelles a parlare di cosa abbiamo proposto nei nostri 25 anni, della preservazione delle ultime strade bianche, di un mondo di vecchie bici e di tanta storia che sarebbe scomparso. Sarà bello raccontare in quel contesto come una certa idea di sport stia riuscendo a restituire il ciclismo alla passione della gente anche ai massimi livelli, proponendo un modello di sviluppo e di recupero delle più belle periferie d’Europa.”