Non è Natale rossoblù se non va in scena l’Asta Solidale! E, come da tradizione, il grande cuore della famiglia del Volley Bergamo 1991 ha fatto centro, una volta di più!

I 13 quadri ispirati al Calendario 2023 e all’evento che vedrà Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023, insieme a Brescia, sono stati il leit motiv della festa che ha segnato l’inizio della raccolta fondi dedicata all’Associazione EOS aps, Charity Partner del Volley Bergamo 1991 per la stagione 2022-2023, e in particolare al progetto de “La Casa di Leo” che ha sede a Treviolo (Bg).

Lo scopo solidale e la dedica speciale a “La Casa di Leo” sono stati il filo conduttore di tutta la serata, animata dal “banditore” Omar Fantini e da Andrea Veneziani, fino al raggiungimento della quota di 17.100 euro, una donazione raggiunta grazie alla appassionata partecipazione di tutti gli ospiti, trascinati dall’entusiasmo di atlete e tecnici.

 

E’ stato lo scatto che ritrae Capitan Stufi nel Teatro Donizetti a raggiungere l’offerta più alta della Christmas Night: 2.600 euro sono stati donati per assicurarsi il quadro della centrale toscana. Non da meno sono state l’opera di Lorrayna e quella dello Staff Tecnico: 2.000 euro per ciascuno dei due quadri, il primo con l’opposta brasiliana nel magico scenario del Teatro Sociale, il secondo con coach Micoli e tutta la sua banda alle prese con un “ospite speciale” del Museo Civico di Scienze Naturali Enrico Caffi.

Tra i più gettonati, anche quelli di Khalia Lanier (1.700 euro per la sua foto mentre ammira le opere della GAMec) e Bozana Butigan (1.500 euro, anche lei tra le mura della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo), ma ha sfondato quota 1.000 euro anche la coppia Cecchetto-Cicola in “visita privata” all’Accademia Carrara di Bergamo. E con loro tante altre… Tanti meravigliosi tasselli di un mosaico che ha portato alla cifra finale di 17.100 euro. Solo il primo passo della raccolta fondi che proseguirà con la distribuzione (con offerta libera) del Calendario 2023, a cominciare da domenica 18 dicembre, al Pala Intred in occasione del match con Scandicci.

LA CASA DI LEO

“La Casa di Leo”, progetto dell’Associazione EOS aps, nasce nel 2018 per offrire un sostegno tangibile a tutte le famiglie con bimbi che necessitano di lunghe e frequenti ospedalizzazioni presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

All’interno della casa, esse trovano la forza e la serenità necessarie per affrontare l’esperienza della malattia. Oltre ad un alloggio (l’attuale struttura dispone di 5 stanze con bagno privato oltre agli spazi comuni), nella casa le famiglie ospiti possono usufruire dell’aiuto di diverse figure professionali come la psicologa, l’educatrice, la psicomotricista funzionale, l’insegnante per tutte quelle famiglie straniere in difficoltà con la lingua.

Nulla è trascurato, gli ospiti non vengono mai lasciati soli, ed è proprio questo ciò che contraddistingue “La Casa di Leo” da altre realtà di accoglienza. Tutti gli sforzi sono indirizzati a sgravare le famiglie quanto più possibile dalle incombenze del quotidiano affinché possano invece dedicarsi con serenità alle cure del proprio figlio.

Grazie alla dialettica tra spazi comuni (come la cucina, la zona giorno, lo spazio giochi e la lavanderia) e gli spazi privati (le confortevoli camere da letto con bagno privato), alle famiglie è possibile  l’incontro, la condivisione, il confronto, la nascita di rapporti che durano anche dopo l’uscita dalla casa, pur garantendo loro anche il mantenimento della dimensione familiare il cui equilibrio é già messo a dura prova dai ricoveri.

Purtroppo gli spazi non sono più sufficienti ed è proprio per far fronte ad una crescente domanda che Eos aps ha intrapreso la strada dell’ampliamento della Casa: “Leo diventa Grande” è il nome del progetto per potenziare la capacità ricettiva della struttura esistente. Dalle attuali 5 stanze alle future 15 + 3 unità abitative. Oltre a ciò, particolare focus sarà dato agli spazi comuni riservati alle famiglie, alle play-rooms, nonché una palestra polifunzionale. Nell’area verde esterna, saranno invece potenziati il parco giochi, l’orto e i laboratori all’aperto.

Il progetto è di particolare rilevanza sociale ed ogni forma di aiuto, anche la più piccola, è preziosa per la sua realizzazione.

 

La storia della Casa di Leo non è scindibile dalla storia di Leo.

Leo è nato nel 2005 con una malattia rara tuttora sconosciuta. La malattia rara, il senso di incertezza, le difficoltà del quotidiano e delle spese collegate alle frequenti ospedalizzazioni, hanno indotto un gruppo di persone ad unirsi nell’intento di fornire un aiuto concreto. Così nel 2010 è nata l’Associazione Eos aps, proprio per aiutare concretamente Leo e la sua famiglia costretta al trasferimento negli Stati Uniti per poterlo curare.

La vita di Leo è stata purtroppo breve, ma il suo indimenticabile sorriso, il suo immenso insegnamento, il suo esempio di vita, il suo coraggio e la sua capacità di comprendere chiunque portasse un disagio dentro di sé, sono stati elementi trainanti per iniziare ad elaborare il progetto di aiutare altri bambini.