45° PGAI Championship
Golf del Ducato, 26-28 ottobre
Corre veloce Gregorio De Leo, il campione di PGA Italiana
numero 45. Una stagione da ricordare il suo 2022, con tre gare vinte al primo anno sull’Alps Tour, dove
finisce con margine in testa al ranking. Un circuito professionale che recita, «Rising Golf Stars»,
incubatore di nuovi giocatori che qui possono capire se le potenzialità sono quelle giuste. Lo sono
certamente quelle del giovane biellese, ora ammesso con carta piena al Challenge Tour, un gradino
più in alto. Ma anche pronto a giocarsi nelle prossime settimane lo stage due del circuito maggiore,
per il salto più ambito e il sogno più grande. Intanto, conquista il titolo più importante di PGA Italiana.
Sul tracciato La Rocca del Golf del Ducato, a Parma (dove il torneo è tornato per il secondo anno),
rimonta e vince alla prima buca di playoff. 66 l’ultimo giro con sette birdie e un solo colpo perso («oggi
un gioco davvero stupendo e tanti putt da vicino per il birdie»). Lo score del torneo si fissa a -13,
risultato che firmano in tre. Con De Leo (22 anni, nato a Biella, con doti agonistiche sviluppate sul
tracciato de Le Betulle), altri due giocatori che non arrivano dalla prima posizione di ieri: il ligure
Federico Maccario (66 di giornata) e Stefano Mazzoli (67), defender del titolo, fin qui compagno di De
Leo sull’Alps Tour e di Challenge la prossima stagione. A decidere la gara è la buca 18, sintesi delle
caratteristiche di questo tracciato delicato: leggero dogleg a destra, fuori limite da una parte e acqua
dall’altra, quindi ferro 4 dal tee per tutti e tre. Mazzoli però è dietro un albero con il colpo al green
penalizzato, resta corto e chiude in par. Par anche per Maccario con grande recupero dal bunker. Il
colpo al green di De Leo è decisivo, e completa l’opera il putt imbucato da tre metri. Troppi drive fuori
posizione per i leader di ieri, Jacopo Vecchi Fossa e Andrea Rota, 70 per entrambi, e non è abbastanza
il 69 di Andrea Signor.
Leaderboard Finale
Vince Gregorio De Leo alla prima buca di playoff
203 Gregorio De Leo (70-67-66), Federico Maccario (68-69-66), Stefano Mazzoli (69-67-67)
205 Andrea Signor (71-65-69), Andrea Rota (66-69-70), Jacopo Vecchi Fossa (65-70-70)

Parma Golf Experience
Una felice combinazione. Un circolo tradizionale con 18 buche, il Golf Club La Rocca di Sala Baganza
nato nel 1985, e un piccolo impianto di Pitch & Putt alle porte della città, il Parma Golf & Country Club
di Vigatto, votato alla promozione. Nel 2014 strade apparentemente diverse si sono incrociate dando
vita al Golf del Ducato e a un sistema vincente. Con la regia di Alessandro Carrara, professionista di
PGA Italiana, la promozione verso un pubblico nuovo (circa 180 gli iscritti ai corsi per principianti ogni
anno) ha portato in sette stagioni al raddoppio del numero dei giocatori, oggi 660, che percorrono un
cammino completo nell’ambito dello stesso circolo. Salso Golf, con le sue 18 buche a Salsomaggiore
Terme, si è poi unito al gruppo in un unico brand, quello di Parma Golf Experience, che si apre anche
ad attività di scoperta del territorio. Così il golf viene proposto insieme ad arte e storia, vino e buona
tavola, valorizzando sport ed eccellenze della provincia di Parma. (parmagolf.it)
PGAI Championship, dal 1977
Doveva essere una pro-am, si trasformò nel primo Campionato Italiano Professionisti. Era il 1977, il
circolo quello torinese de Le Fronde. Roberto Bernardini, giocatore senza rivali in quel periodo, fu il
primo a scrivere il proprio nome nell’Albo d’Oro del torneo. Che da allora ha toccato molti circoli della
Penisola, con Albarella (Ro) come sede quasi esclusiva negli anni ’80 e ’90; con Is Molas (Ca)
protagonista fino al 2005, poi Sanremo (Im) e Margara (Al), un triennio per ciascuno. Due volte a La
Montecchia (Pd) e a Castelgandolfo (Rm), ma si è giocato anche al San Domenico (Br), a Bergamo, al
Molinetto (Mi), a Villa Carolina, ad Antognolla (Pg), al Ducato di Parma. Un titolo ambito, vinto da
giocatori capaci di lasciare un segno anche a livello internazionale: Baldovino Dassù, Massimo Mannelli,
Giuseppe Calì, Costantino Rocca; poi Massimo Florioli, Michele Reale, Silvio Grappasonni e, in tempi
più recenti, Andrea Maestroni, Andrea Perrino, Alessandro Tadini, Marco Crespi, Lorenzo Gagli e
Francesco Molinari, Stefano Mazzoli e Gregorio De Leo