CARTE IN DIMORA” METTE IN MOSTRA GLI ARCHIVI STORICI PRIVATI

Sabato 8 ottobre momenti di vicende pubbliche e private di famiglie e personalità che hanno contribuito a scrivere la storia politica, economica ed imprenditoriale del Piemonte e d’Italia rivivono, grazie agli archivi di sei residenze storiche aderenti all’ADSI, l’Associazione Dimore Storiche Italiane. L’iniziativa “Carte in dimora” è organizzata in collaborazione con la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura e con l’Associazione Nazionale Case della Memoria, proponendo un insolito prologo a “Domeniche di carta”, iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, che il 9 ottobre prevede l’apertura di biblioteche pubbliche e Archivi di Stato.

In tutta Italia “Carte in dimora” apre le porte di oltre 80 archivi storici privati, che si trovano in castelli, rocche e ville visitabili. Guidati da proprietari delle dimore storiche e archivisti, i visitatori possono vedere da vicino esemplari rari e di pregio di libri, carte, carteggi e manoscritti, ascoltando la storia dei palazzi che li custodiscono e delle raccolte librarie, in molti casi ricche di collezioni bibliografiche antiche.

Nel territorio della Città Metropolitana di Torino l’iniziativa, patrocinata dall’Ente di area vasta, coinvolge la Casa Lajolo di Piossasco e il castello di Pralormo. Casa Lajolo, dimora storica che sorge nell’antico borgo di San Vito, raccoglie l’archivio dei conti Ambrosio di Chialamberto-Lajolo, che nel tempo acquisirono un cospicuo patrimonio terriero, di cui Piossasco costituiva il centro amministrativo.Tra le 15 e le 18 di sabato 8 ottobre, accompagnati dagli archivisti si possono scoprire documenti e carteggi del periodo tra il XVI e il XIX secolo, come la corrispondenza di fine Settecento tra la contessa Maria Teresa Ambrosio di Chialamberto e il figlio Domenico Simone Ambrosio. Nelle lettera tra madre e figlio la storia familiare e la grande storia si incontrano e si intrecciano. Casa Lajolo è in via San Vito 23 a Piossasco e per conoscere i dettagli delle visite basta consultare il sito Internet www.casalajolo.it o scrivere a info@casalajolo.it.
Al castello di Pralormo è possibile visitare gli interni della dimora e la prima sezione della biblioteca, che si trova nella Sala del Biliardo e custodisce documenti d’archivio e oltre 7.000 volumi rari e preziosi dei secoli dal XVII al XX, oggetti particolari e molte curiosità: dal menù in cirillico di un invito dello Zar di San Pietroburgo del 1883 ad un messale ornato di ametiste regalato da Re Vittorio Emanuele II. Un documento del 1764 attesta la concessione della cittadinanza onoraria a Vincenzo Sebastiano Beraudo di Pralormo, emesso dalla Città di Carmagnola a titolo di ringraziamento per aver ottenuto dal Re un finanziamento per modificare il percorso del Po che, all’epoca, esondava due volte l’anno. Nel maniero della contessa Consolata Beraudo di Pralormo e del marito Filippo si possono ammirare inviti per balli a corte, cataloghi di macchine fotografiche di fine ‘800, settimanali parigini dedicati alla moda e alla vita nelle corti europee ottocentesche, fotografie delle Olimpiadi di Parigi del 1924, durante le quali Emanuele Beraudo di Pralormo, padre del conte Filippo, ottenne una medaglia di bronzo nell’equitazione. In biblioteca sono raccolti volumi dal XVI secolo ad oggi, collezionati da alcuni antenati bibliofili, tra i quali collezioni di disegni di Galileo Galilei, trattati di botanica e medicina, erbari, atlanti, uno dei quali, di grande formato e risalente al 1692, è dedicato al ‘’Delfino di Francia’’ ed è opera del geografo Sanson. Non manca naturalmente una copia del Theatrum Sabaudiae, voluto dal Re per pubblicizzare la bellezza e la vastità del Piemonte. Interessanti anche alcuni album di viaggio in Olanda, con vedute del XVIII secolo, 12 volumi di viaggi dei Gesuiti in Oriente, una collezione di ricettari dal XVIII secolo e di libri per bambini con accurate rilegature e illustrazioni straordinarie. Per maggiori dettagli si può consultare il sito www.castellodipralormo.com, scrivere a info@castellodipralormo.com o chiamare il numero telefonico 011-884870 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17.

LA RETE DELLE DIMORE STORICHE

Quella degli immobili storici è una rete dall’immenso valore sociale, culturale ed economico, che i proprietari si impegnano quotidianamente a custodire e a valorizzare. Le dimore storiche, costituiscono non solo un patrimonio turistico ma anche il perno di una economia circolare per i borghi su cui si trovano. Il 54% delle residenze si trova in piccoli Comuni con una popolazione inferiore a 20.000 abitanti e, nel 26% dei casi, addirittura sotto i 5.000 residenti. “Carte in Dimora” si inserisce nelle attività che l’ADSI promuove durante l’anno per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul ruolo che le dimore storiche ricoprono per il tessuto socio-economico e culturale del Paese. Anche perché il loro indotto genera un impatto positivo su molte filiere: da quella artigiana, in particolare del restauro, a quella del turismo, dalla convegnistica alla realizzazione di eventi, dal settore agricolo al mondo vitivinicolo.