“MILANO CITTÀ INTERNAZIONALE, RONALDO E MESSI IMMARCABILI. GIGI SIMONI FU COME UN PADRE”

Il format esclusivo “Tasting Inter: a tavola con Javier Zanetti e Fabio Galante” è stato condotto da Giusy Meloni e Daniele Battaglia per un menù ricco di ricordi e aneddoti sul grande passato interista

Un pranzo d’eccezione con due leggende interiste, “Tasting Inter: a tavola con Javier Zanetti e Fabio Galante” è il format creato da StarCasinò Sport, magazine d’intrattenimento sportivo che narra il nuovo modo di vivere lo sport, per invitare a pranzo i due campioni interisti e conversare seguendo l’ordine tipico di un menù. Intervistatori speciali di questo prelibato incontro sono Giusy Meloni, giovane conduttrice del programma Sportitalia Mercato, e Daniele Battaglia, conduttore radiofonico e televisivo nonché grande tifoso interista. 

L’antipasto è la prima occasione per scaldare la conversazione attraverso una curiosità sulla loro alimentazione, visto l’incredibile stato di forma dei due ex calciatori: “Da buon argentino mangio tantissima carne, ma dopo tanti anni in Italia amo anche la pasta e la cucina milanese, come il risotto e la cotoletta. Poi per mantenermi in forma mi alleno tantissimo” risponde Javier Zanetti. “Anche io amo la carne, da buon toscano, e poi mangerei solo dolci” gli fa eco Fabio Galante. L’amore per la città di Milano è forte per entrambi, “Nel corso degli ultimi anni Milano è cresciuta tantissimo, io non abito a Milano ma a Como però adoro prendere la macchina e venire a Milano perché credo che sia una delle città più belle” afferma l’ex capitano nerazzurro. “Io, anche se sono andato in altre squadre, ho sempre frequentato tanto Milano – dove ho anche comprato casa – e la trovo una città internazionale, si può paragonare a Parigi, Londra e alle altre grandi capitali” chiosa Galante. 

 

Con l’arrivo dei primi si entra nel campo dei ricordi calcistici, come la loro prima volta a San Siro: “Non dimenticherò mai la mia prima volta a San Siro, domenica 27 agosto si giocava Inter-Vicenza e abbiamo vinto 1-0 con gol di Roberto Carlos. Ricordo che il venerdì precedente ho preso la macchina con i miei genitori e siamo andati a San Siro per vedere lo stadio” racconta Zanetti. “Io invece ho avuto la fortuna di giocarci prima, con il Genoa”, ricorda Galante, “San Siro ha qualcosa di magico, un’atmosfera unica”. Tra gli aneddoti mai svelati ce n’è uno che li accomuna, “Quando io e Fabio eravamo compagni nel centro sportivo c’era una doccia solare che serviva a curare una dermatite di Ronaldo, ma alla fine ci andavamo tutti ed eravamo la squadra più abbronzata del campionato” si è divertito a ricordare Zanetti. I ricordi li trasportano poi alla vittoria della Coppa UEFA contro la Lazio: “Io segnai il gol del 2-0, urlai a Simeone di lasciare la palla e feci un grandissimo gol” racconta Zanetti. “A proposito di quella Coppa UEFA, Gigi Simoni per noi è stato fondamentale, come un padre di famiglia, eravamo una squadra molto giovane e la sua bravura è stata la gestione di tanti campioni” commenta Galante.

 

A tavola arrivano i secondi e si entra nel vivo dei temi calcistici d’attualità, come ad esempio la valutazione dei difensori di oggi: “Ultimamente ne parlavo con Fabio Cannavaro: ai nostri tempi si giocava sempre l’uno contro uno, marcatura stretta a uomo, mentre adesso il difensore passa molto tempo in allenamento a lavorare con la palla per la costruzione dal basso e il risultato è che vedi spesso gol di attaccanti con il difensore a tre metri” afferma Galante. “Sono d’accordo con Fabio”, continua Zanetti, “sicuramente il calcio è cambiato ma il difensore prima deve saper difendere, invece oggi la priorità è la costruzione del gioco”. 

Arrivati al dolce si passa ai ricordi più piacevoli, come l’allenatore a cui sono più legati: “Difficile sceglierne uno, per quanto mi riguarda non posso non nominare Mancini, perché con lui abbiamo vinto tanto, e Mourinho per quello che ci ha trasmesso, ci ha fatto capire che tutto era possibile, ci ha fatto andare oltre le nostre possibilità e il 2010 rimarrà per tutti noi interisti indimenticabile” ricorda Zanetti. “Io invece nel 2010 ero al Livorno per cui per me rimane Gigi Simoni” chiosa Galante. Il momento del caffè conclude il pranzo e lascia spazio ai progetti per il futuro, “Vorrei rimanere legato all’Inter, oggi sono brand ambassador e mi piace rappresentare l’Inter in tanti eventi” chiude Galante. “Per me l’Inter è famiglia e mi piacerebbe continuare a seguire i progetti sociali dell’Inter, in cui magari si appare di meno perché non si parla di calcio ma sono progetti importantissimi per me”.