Un fine settimana dedicato alla memoria degli oltre seicento caduti nel Pinerolese durante la guerra di Liberazione: l’iniziativa è una tradizione del Comune di Prarostino, che, sabato 18 e domenica 19 giugno, tornerà a celebrare l’anniversario della costruzione del Faro della Libertà.

Le iniziative, patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino, inizieranno sabato 18 alle 21 nel giardino del Faro con lo spettacolo “Gesti di pace in tempo di guerra” presentato dal gruppo “Costruire cantando”. Musiche dal vivo e voci narranti racconteranno la Resistenza civile nelle Valli del Pinerolese. Domenica 19 giugno la manifestazione ufficiale si aprirà alle 10,30 con il ritrovo dei partecipanti sul piazzale del Municipio, da dove partirà un corteo verso il cimitero, il parco della Rimembranza e quello del Faro, dove saranno deposte corone d’alloro in memoria dei caduti per la libertà. Parteciperanno al corteo tutte le associazioni locali e la banda musicale di Inverso Pinasca. Alle 11 sono in programma i saluti della sindaca di Prarostino e dei rappresentanti dell’ANPI. A seguire gli interventi del Vicesindaco metropolitano e della Direttrice del settimanale “L’Eco del Chisone”. Seguirà la consegna di una copia della Costituzione della Repubblica Italiana ai diciottenni del paese. Alle 12,30 è in programma il pranzo organizzato dalla Pro Loco. Per le prenotazioni occorre telefonare entro giovedì 16 giugno al numero 340-2234786.

La torre-faro di Prarostino venne inaugurata il 18 giugno 1967e fu voluta dalla popolazione e dagli amministratori locali per ricordare con la sua ardita architettura i 600 partigiani dei 51 Comuni delle valli pinerolesi caduti nella lotta di liberazione contro il nazifascismo. Progettato dagli architetti Roberto Gabetti ed Aimaro Isola, realizzato con vari contributi, l’apporto gratuito di ex-partigiani e il dono del pietrame da parte dei cavatori di Bagnolo Piemonte, il monumento si presenta come una torre-traliccio su pianta quadrata, realizzata in pietra greggia e alta 15 metri. La torre termina con un terrazzino e una stele metallica sormontata da un faro, la cui luce è visibile dalla pianura pinerolese anche a notevoli distanze.