In estate al via nuovi progetti

Ancora novità, importanti novità. Del resto il Sand Basket non smette di conquistare l’attenzione degli appassionati della pallacanestro, e non solo, sia in Italia che all’estero (nei prossimi giorni primo open day in Brasile). Da quest’oggi entra ufficialmente all’interno dello staff nazionale il tecnico, nonché ex giocatore, Valentina Calandrelli con il ruolo di Responsabile Camp. A lei il compito di curare nel corso della prossima estate i corsi Sand durante le più importanti manifestazioni che andranno in scena in lungo e largo per lo stivale.

Le dichiarazioni di Gianpaolo Porfidia responsabile del Sand: “Siamo convinti di aver affidato l’incarico di responsabile camp alla persona giusta, Valentina è una grande professionista con una grande passione per la pallacanestro e per il Sand. Il nostro percorso di crescita prosegue a ritmo spedito e siamo contenti che la disciplina sia diventata ormai a tutti gli effetti un punto di riferimento per il nostro paese. All’estate manca ancora tanto, lo sappiamo, ma questo non ci fa rallentare, anzi siamo a lavoro per diverse iniziative da attuare nel corso del 2022. Ovviamente si parte proprio dalla nascita dei corsi Sand che durante l’ultima estate, vedi al Gek Galanda Camp, al Jam Camp o all’EuroCamp, hanno avuto grande successo”.

Seguono sotto le dichiarazioni di Valentina Calandrelli…

Le dichiarazioni di Valentina Calandrelli: “Spero che il mio contributo possa essere di aiuto al Sand Basket, siamo già a lavoro in vista dei prossimi appuntamenti estivi. Sono molto contenta, sin dal primo momento c’è stata grande sintonia con lo staff. In più sin dall’inizio, avendolo provato in prima persona con i miei gruppi giovanili, ho trovato il Sand propedeutico per il basket sia da un punto di vista fisico che tecnico. Nel primo caso il trascinamento, ad esempio, è utilissimo per creare, mantenere e concretizzare un vantaggio, nel secondo viceversa si va a lavorare su un piano differente come la sabbia che fornisce molti benefici. Ma c’è di più, il Sand lo ritengo anche molto psicologico/relazionale tenendo conto della grande aggregazione che si crea attorno alla disciplina. Ed infatti, nonostante lo sforzo che si può fare durante una partita, nessun ragazzo vuole più uscire dal campo una volta entrato”.