È ripartita la macchina selezionatrice dei migliori atleti del territorio regionale, dopo il periodo di stop forzato nella stagione 2020-21, il Comitato Fipav Lazio rimette in moto il Centro di Qualificazione.

Il raduno per il CQR Lazio Maschile si è tenuto lunedì scorso a Roma, presso la palestra Keplero in via delle Vigne agli ordini di coach Matteo Antonucci, e l’Argos Volley ha risposto presente con ben tre atleti, Francesco Argenio, Federico Marsella e Christian Marconi.

“C’è sempre grande entusiasmo nel riavviare il percorso di qualificazione – dice il selezionatore Matteo Antonucci –. Insieme a Stefano Vazzana ci siamo messi subito a lavoro per recuperare il tempo perso e ritrovare gli atleti della nostra regione, per capire lo stato dell’arte dopo quasi due anni di inattività.

In una prima fase valuteremo il livello e conosceremo meglio gli atleti. Poi, in un secondo momento, cominceremo la fase di qualificazione e selezione puntando sui ragazzi nati nel 2006”.

I tre atleti Argos Volley convocati in questo raduno, fanno parte del gruppo Under 15 e Under 17 allenati da coach Alfredo Izzo che racconta:

“Il selezionatore regionale, coach Matteo Antonucci, ha chiamato la società chiedendo la disponibilità ad accogliere la convocazione di alcuni dei ragazzi.

Ovviamente aveva già dei nomi in mente, primo fra tutti quello di Francesco Argenio e poi Federico Marsella e Cristian Marconi – anche se quest’ultimo sotto di età.

Questa esperienza permetterà ai ragazzi di confrontarsi con la pallavolo regionale, e gli darà sicuramente una visione più ampia rispetto a quella che hanno possibilità di conoscere nell’ambito del territorio provinciale.

Alla convocazione i tre atleti hanno risposto con entusiasmo, ne abbiamo parlato e quello che ho consigliato loro è di viverla senza nessuna ansia, proprio come una esperienza da assorbire a pieno, perché l’obbiettivo è proprio quello di vivere un momento diverso da quello quotidiano della nostra palestra, confrontandosi con una realtà più ampia e con ragazzi forse anche più formati di loro a livello di modello di prestazione. La cosa fondamentale è che vedano e vivano una pallavolo diversa e che si divertano perché la pallavolo è anche questo”.