ECCO LE SUE LINEE PROGRAMMATICHE

Con tanta esperienza accumulata in oltre trent’anni di incontri ravvicinati con la palla ovale, il presidente dei Crusaders Cagliari Emanuele Garzia si sente prontissimo per un nuovo balzo ascensionale nella sua particolarmente attiva carriera lavorativa e sportiva.
Ufficializzata per il 31 gennaio 2021 l’Assemblea ordinaria Elettiva della FIDAF (Federazione Italiana di American Football), il gentleman crociato non ha fatto mancare la sua candidatura per la corsa ad uno dei sette seggi riservati ai consiglieri Federali in rappresentanza delle società affiliate. Con gli altri due scranni riservati ai consiglieri Atleti e all’unico di competenza ai Tecnici, formeranno il consiglio che coadiuverà Leoluca Orlando, unico aspirante alla presidenza, nel suo rinnovato impegno alla guida dell’ organismo in cerca di nuove aspirazioni e propositi.
Il numero uno dei Cru, 55 anni, dopo una lunghissima parentesi nell’azienda familiare di commercio all’ingrosso, attualmente si occupa di consulenza energetica. Conoscendo bene la materia Football Americano, la sua iniziativa prima o poi doveva arrivare a maturazione.
“Come Presidente e fondatore dei Crusaders, associazione che ha recentemente compiuto 30 anni – dichiara Garzia – ho avuto la fortuna di barcamenarmi su più fronti. Nell’organizzazione delle tante trasferte intraprese dalla squadra, o nella costante azione di monitoraggio della gestione economica. Non mi sono mai sottratto al rito collettivo di allestimento del rettangolo di gioco per le gare casalinghe. Penso di essermi fatto le ossa anche nel coordinamento dell’azione comunicativa della franchigia e nella supervisione dell’area merchandising.

Hai colto l’esigenza di rinnovamento del sistema
Ritengo sia arrivato il momento di dare il mio contributo a livello Federale, per dare voce e portare all’attenzione del Consiglio le problematiche che quotidianamente devono fronteggiare le nostre associazioni, tutte quante, nessuna esclusa. Se rientrassi nella rosa dei sette eletti, darei la massima disponibilità per sviluppare nel migliore dei modi i programmi del prossimo quadriennio.

È un periodo particolare in cui anche il Football abbisogna di un poderoso rilancio. Quali sono secondo te i punti su cui soffermarsi in particolar modo?
Punterei molto sul rilancio del movimento, dando particolare impulso alla comunicazione rivolta ai più giovani. Si potrebbero, per esempio, reclutare diversi testimonial, che grazie alle loro indiscutibili capacità attrattive, attraverso i social di largo da parte della fascia adolescenziale, diventerebbero preponderanti nella divulgazione della disciplina. Un altro aspetto fondamentale è quello di dare maggiore vigore e visibilità alla diffusione del Football Americano nelle scuole di ogni ordine e grado. Anche la programmazione di fondi per l’acquisto delle attrezzature è una strategia indispensabile affinché si possa facilitare l’insegnamento.

Ma le risorse economiche come si trovano?
Ci vorrebbe un maggiore dinamismo nel nostro apparato, magari coinvolgendo personale qualificato, abile nel reperire nuovi finanziamenti, sfruttando con professionalità diversi canali, da quelli istituzionali come gli enti pubblici, a quelli privati, rendendo appetibile la nostra mission agli occhi di aziende o altre figure che potrebbero essere interessate allo sviluppo del nostro sport. In quest’ottica sarebbe importante che la FIDAF, in ambito CONI, passasse dal ruolo di Disciplina Sportiva Associata a Federazione Sportiva Nazionale: di conseguenza i contributi sarebbero più congrui.

Dirigi una società isolana, i problemi di trasporto li hai bene in mente
A prescindere dall’insularità, ritengo che sia necessario stipulare convenzioni con vettori aerei, marittimi e su gomma per risolvere l’annoso problema dei costi delle trasferte. Certo è che chi come noi compete nelle zone più decentrate della nostra nazione, dovrebbe ricevere maggiori attenzioni.

Il dialogo con tutte le altre realtà del bel Paese dovrebbe essere imprescindibile.
Si, esatto. Dobbiamo coinvolgerci con passione. La politica sportiva non dev’essere un’entità astratta, difficilmente addomesticabile da parte dei veri attori della disciplina come giocatori, tecnici e dirigenti. È necessario avviare un sistema comunicativo capillare, facilmente comprensibile, affinché tutte le componenti siano in grado di recepire le deliberazioni del Consiglio Direttivo. E anche dare massima condivisione a tutti i passaggi che precedono l’organizzazione dei Campionati.

Il desiderio di dare un contributo alla causa del Football è lampante.
Penso di conoscere a menadito i problemi quotidiani dei Club. Sono loro che danno linfa vitale al nostro movimento italiano e se verrò scelto, li rappresenterò con orgoglio, affrontando problemi e nuove ambizioni, sempre a testa alta.

L’Assemblea elettiva sarà ospitata nella Capitale, presso l’ A.Roma Lifestyle Hotel.