Il capo del design di Nissan spiega com’è nato il prototipo che rende omaggio a oltre cinquant’anni di storia della generazione Z

La generazione Z vanta oltre cinquant’anni di storia e di successo a livello mondiale. La nuova Nissan Z Proto, svelata in anteprima il 16 settembre, segna una svolta per la leggendaria sportiva in un momento di grande trasformazione dell’azienda. Sia Nissan che la Z aprono un nuovo capitolo, raccogliendo un’eredità fatta di passione, emozioni e innovazione – perfettamente incarnata anche dal nuovo modello.

In questa intervista, Alfonso Albaisa, Senior Vice President Design Nissan, spiega cosa Z Proto significhi per Nissan e racconta com’è nata l’idea di questa supercar fin dalle prime fasi del design, incentrate sulla volontà di rendere omaggio ai precedenti modelli Z modernizzando però estetica e performance.

D: Qual è l’obiettivo di Z Proto?
Innanzi tutto vogliamo annunciare al mondo che sta per arrivare la nuova Z! La Z è un modello chiave per Nissan. Rappresenta la nostra volontà di democratizzare la tecnologia, come già abbiamo fatto con Nissan LEAF, il primo veicolo elettrico al mondo per il mercato di massa. La Z è la democratizzazione di una vera auto sportiva.

D: Qual è stato il vostro approccio al design di Z Proto?
Ci siamo mossi in due direzioni: la prima era quella di rendere omaggio all’eredità storica del modello, la seconda era proiettata verso il futuro. I nostri designer hanno realizzato moltissimi studi e schizzi, cercando di capire cosa avesse decretato il successo di ogni generazione nei cuori dei nostri fan e dei clienti. Alla fine abbiamo deciso che Z Proto avrebbe viaggiato nel tempo, attraverso i decenni e verso il futuro.

D: Quanto era importante inserire dei richiami alla Z originale?
Realizzare un’auto con una storia così iconica alle spalle è una grande sfida. In tutto il mondo sono stati venduti circa 1,8 milioni di esemplari di Z, di cui oltre 1,3 milioni in Nord America. Questo significa che ci sono milioni di acquirenti, presenti e passati, con una storia personale e tante storie da raccontare sulla Z. Le persone si ricordano della prima volta che l’hanno vista. Non volevamo limitarci a un nostalgico salto nel passato con un look rétro, ma suscitare bei ricordi e attingere a questo patrimonio per realizzare un prodotto capace di emozionare e portare un nuovo entusiasmo.

Ricordo di aver visto una Z di prima generazione quando avevo 6 anni e vivevo a Miami. Mi ha lasciato a bocca aperta. Anche vedendola parcheggiata, si capiva che era un’auto veloce. Da allora ho seguito la Z in tutte le sue generazioni, da una macchina di pura precisione fino alla 300ZX degli anni ’80 e ’90, un concentrato di tecnologie d’avanguardia. E alla fine ho contribuito personalmente a creare la 350Z e a regalare agli appassionati lo stesso incanto e le stesse aspirazioni che ho provato da bambino.

D: Altri modelli di Z oltre alla prima generazione (S30) hanno ispirato il tuo team?
Nella fase iniziale di design ci siamo ispirati a tutti i modelli storici, in particolare alla prima generazione di Z ma anche alla 300ZX. La 300ZX ha rappresentato una svolta tecnologica per la Z e per Nissan. Superfici e linee fluide la facevano somigliare a una pietra levigata dall’acqua. I fari anteriori allungati comunicavano eleganza e ricercatezza. Tutto questo si rivede in Z Proto. Le linee filanti e pulite le danno una forma estremamente aerodinamica – quasi onirica direi.

D: Oltre che nella silhouette, dove altro possiamo vedere dei riferimenti alle Z del passato?
I richiami al passato sono ovunque, alcuni più evidenti di altri. Un altro elemento importante del design esterno è l’altezza del cofano che, come nella prima generazione di Z (S30), è maggiore rispetto a quella della coda. Non è stato facile per i nostri designer ottenere questo risultato, ma volevamo assolutamente mantenere questa caratteristica distintiva.

I fari a LED, inoltre, hanno due semicerchi che forse i possessori della ZG di prima generazione – quella con il musetto “G nose” – riconosceranno. La ZG ha lenti a cupola trasparenti sopra l’alloggiamento dei fari che, quando illuminati, diffondono due aloni circolari. Questa caratteristica ci piaceva e abbiamo scoperto che calzava a pennello sulla nuova Z Proto.

I gruppi ottici di coda sono ispirati alle barre luminose orizzontali della 300ZX. La 300ZX ha segnato un balzo tecnologico per la Z, che noi abbiamo voluto celebrare applicando metodi di design d’avanguardia per le luci posteriori di Z Proto, in modo da donarle un’identità luminosa inconfondibile, sia di giorno che di notte.

D: Quali sono le caratteristiche di spicco di Z Proto?
Pur richiamandosi alla prima Z, quest’auto ha un’impostazione diversa. Il baricentro “aggressivamente basso” dà a Z Proto una postura completamente nuova. Le linee scolpite della carrozzeria disegnano un’immagine accattivante e al contempo naturale, espressione di un possente dinamismo. La coda ribassata e i fianchi muscolosi, che spingono le ruote verso l’esterno, danno l’impressione di un felino pronto al balzo.

La Z di prima generazione era più leggera e più agile, Z Proto si è fatta più imponente. La presenza scenica lascia intuire l’energia esplosiva di quest’auto, capace di grintosi scatti.

D: La carrozzeria di Z Proto è giallo brillante. Anche questo è un richiamo al passato?
Sì, abbiamo scelto una vernice gialla perlata per strizzare l’occhio alla Z originale e alla 300ZX, che erano disponibili in questa tinta. Abbiamo aggiunto l’effetto perlato per creare riflessi scintillanti sotto il sole. La 300ZX aveva un colore simile, ma le tecnologie dell’epoca non permettevano di ottenere il risultato che oggi abbiamo su Z Proto.

D: Quale approccio avete adottato per il design degli interni?
Per noi era importante che, salendo a bordo, si avesse l’impressione di qualcosa di straordinario. L’abitacolo doveva calzare come un guanto, creando un legame fisico diretto con il corpo del pilota e offrendo a colpo d’occhio una panoramica su tutte le informazioni di guida. Naturalmente gli interni sono confortevoli e accoglienti, sia visivamente che fisicamente, anche nei percorsi extraurbani più rilassati.

Abbiamo fatto in modo che i dati di bordo fossero di immediata leggibilità e facili da capire, per assicurare un’esperienza di guida piacevole e gratificante. Per questo gli strumenti digitali hanno un’impostazione coerente e uniforme. Il volante sportivo ha uno stile classico, ma mette a disposizione del guidatore tutti i comandi del veicolo e del sistema di infotainment.

Per il resto l’ambiente trasmette una sensazione di grande modernità, con tutti gli elementi digitali esattamente là dove devono essere, per rispondere alle esigenze dei piloti odierni senza distrarli né sovraccaricarli con un’eccessiva complessità.

D: Quale messaggio volete dare con Z Proto?
Z Proto rappresenta un impegno nei confronti dei nostri fan, della nostra storia e del DNA del marchio Nissan. Non è un concept né l’ipotesi di un possibile modello. Z Proto è una dichiarazione d’intenti: sta per arrivare la nuova Z.

Qualcuno potrebbe chiedersi perché continuiamo a sviluppare quest’auto. Per me è come se ci chiedessero perché gli uomini respirano… è un elemento vitale per Nissan. Nissan è una comunità creativa con una gamma di prodotti e una storia estremamente diversificate. Speriamo che le persone sentano la nostra passione per il passato tanto quanto quella per il futuro. Amiamo creare auto con cui i nostri clienti possano sviluppare un legame emotivo. Z Proto rende omaggio a dei valori, ma è anche espressione dell’ingegneria moderna, con tecnologie avanzate dentro e fuori.

Ufficio Stampa