DEARBORN, MI. July 27, 2020 – Fluffy navigates the plant with a high-tech laser scanner on his back, allowing him to scan Ford’s facilities. Ford is tapping four-legged robots at its Van Dyke Transmission Plant in early August to laser scan the plant, helping engineers update the original computer-aided design. These robots can be deployed into tough-to-reach areas within the plant to scan the area with laser scanners and high-definition cameras, collecting data used to retool plants, saving Ford engineers time and money. Ford is leasing two robots, nicknamed Fluffy and Spot, from Boston Dynamics – a company known for building sophisticated mobile robots.

Ford sperimenta l’utilizzo di robot a quattro zampe all’interno dei propri stabilimenti
Dall’inizio di agosto, all’interno del Van Dyke Transmission Plant, Ford sperimenterà l’utilizzo di robot a quattro zampe per scansionare al laser gli spazi dello stabilimento, aiutando gli ingegneri ad aggiornarne il design originale e riorganizzare il layout dell’impianto

Questi robot possono essere impiegati per scansionare con laser e telecamere ad alta definizione, le aree più difficili da raggiungere e raccogliere i dati utili per riorganizzare gli impianti, ottimizzando il lavoro e il tempo degli ingegneri Ford

A tal proposito, Ford sta noleggiando due robot, Fluffy e Spot, sviluppati da Boston Dynamics – un’azienda di robotica altamente specializzata
Questi robot a quattro zampe, simili a cuccioli di cani, possono sedersi, stringere la mano e persino rotolare. Possono anche eseguire scansioni a 360°, inclinarsi a 30° e salire scale per ore, senza stancarsi.

Hanno queste caratteristiche e capacità perché sono robot a quattro zampe con la mobilità simile a quella di un cane, dal peso di circa 30 kg (70 pound). Fanno parte di una sperimentazione Ford progettata per risparmiare tempo, ridurre i costi e aumentare l’efficienza nelle aree di produzione dell’Ovale Blu.

Fluffy, il nome dato dall’handler del robot Paula Wiebelhaus, è uno dei due modelli che Ford sta noleggiando da Boston Dynamics, un’azienda di robotica altamente specializzata. (L’altro robot si chiama Spot come il nome reale del prodotto).

I robot, che Ford sta sperimentando presso il Van Dyke Transmission Plant, sono di colore giallo brillante e facilmente riconoscibili. Dotati di cinque telecamere, possono viaggiare fino a 4.8 km/h (3 mph) e sono dotati di una batteria della durata di quasi due ore. I robot saranno utilizzati per scansionare gli spazi dell’impianto e assistere gli ingegneri Ford nell’aggiornamento del Computer Aided Design di riferimento che viene utilizzato quando si riorganizzano i layout degli stabilimenti.

“Progettiamo e costruiamo l’impianto. Successivamente, nel corso degli anni, vengono apportate modifiche che raramente vengono documentate”, afferma Mark Goderis, Digital Engineering Manager di Ford. “Facendo in modo che i robot eseguano la scansione della nostra struttura, possiamo vedere come appare attualmente e costruire un nuovo modello ingegneristico. Tale modello digitale viene, quindi, utilizzato quando è necessario riorganizzare l’impianto per l’introduzione di nuovi prodotti”.

Senza Fluffy, questo lavoro di aggiornamento sarebbe molto più noioso.

“Usavamo un treppiede e andavamo in giro per la struttura fermandoci in luoghi diversi, ogni volta rimanendo in piedi per cinque minuti in attesa che il laser scansionasse”, ricorda Goderis. “La scansione di un impianto poteva richiedere due settimane. Con l’aiuto di Fluffy, siamo in grado di farlo in metà del tempo”.

Inoltre, il vecchio metodo era molto costoso: scansionare una struttura costava quasi 300.000 dollari. Se questo progetto pilota funzionerà, il team di produzione di Ford potrà scansionare tutti i suoi impianti a costi molto ridotti. Infatti, queste tecnologie innovative aiutano a ottimizzare le risorse e riorganizzare le strutture più velocemente, contribuendo a portare prima i nuovi veicoli sul mercato.

Con il passare del tempo, afferma Goderis, l’intenzione è quella di essere in grado di far funzionare i robot da remoto, programmandoli per le attività negli impianti e ricevendo immediatamente report da qualsiasi area del paese. Per ora, i robot possono essere programmati per seguire un percorso specifico e possono essere azionati fino a 50 metri di distanza, utilizzando una app dedicata per tablet.

La chiave del successo di Fluffy e Spot è la loro agilità, afferma Wiebelhaus, che controlla i robot attraverso un dispositivo, simile a un giocattolo, che le consente di vedere da remoto ciò che viene inquadrato dalla telecamera. In caso di problemi, il dispositivo di controllo di Wiebelhaus presenta tasto di arresto sicuro che ne impedisce l’eventuale collisione.

I robot hanno tre andature operative: modalità camminata, una per i piani inclinati e una a velocità speciale per affrontare le scale. Possono cambiare posizione e rannicchiarsi facilmente, il che consente loro di essere utilizzati all’interno dell’impianto, anche nelle aree più difficili da raggiungere. Sono in grado di gestire scenari difficili, dalle grate ai gradini, fino a pendenze di 30°. Se cadono, possono rialzarsi da soli. Mantengono una distanza sicura e stabilita dagli oggetti per evitare collisioni.

A volte, Fluffy si siede sulle sue cosce e si appoggia sul retro di un piccolo robot a guida autonoma, noto informalmente come Scouter. Scouter si muove uniformemente per i corridoi dello stabilimento, consentendo a Fluffy di conservare la carica della batteria fino al momento di mettersi al lavoro. Scouter può spostarsi autonomamente nelle strutture durante la scansione e l’acquisizione di riferimenti in 3D, per generare una versione CAD della struttura. Se un’area è troppo stretta per Scouter, Fluffy è pronto in suo soccorso.

“Ci sono aree in cui potresti non voler camminare perché potrebbero essere difficili da manovrare”, afferma Wiebelhaus. “È più facile e sicuro inviare Fluffy”.