Fabio Merlino: “Ho pensato di smettere, poi il richiamo del campo è stato troppo forte”

Giornate difficili, tanta preoccupazione, ma la solita scorza che gli permette tanto in campo come nella vita di reagire. Sono stati mesi difficili per il nostro Capitano Fabio Merlino, ma la sua voglia di rivincita è ancora più grande.

LA QUARANTENA E LA PAURA DEL VIRUS

“Non ho problemi ad ammettere che le prime settimane di quarantena mi hanno creato molte preoccupazioni, data la mia patologia e la particolare capacità del Covid-19 di aggredire l’apparato respiratorio. Grazie alla mia famiglia, agli affetti più cari ed a Macron, l’azienda per la quale lavoro che mi ha permesso di convertire il mio lavoro in modalità “smart”, sono riuscito a riprendere in mano la mia vita in completa sicurezza. Ci tengo, a questo proposito a ringraziare sentitamente il Dott. Pavanello”.

L’INIZIALE PENSIERO DEL RITIRO ED IL SUCCESSIVO RISCATTO

“La stagione conclusa dal lockdown ha rappresentato per me un susseguirsi continuo di emozioni e sensazioni. Ero abbastanza convinto che sarebbe stata l’ultima sul campo, e per questo ci tenevo moltissimo a vincere il mio primo scudetto. Non riuscivo più ad esprimermi al meglio in campo ed il culmine negativo l’ho toccato nella gara contro Genova, nella quale ho chiesto la sostituzione dopo il primo tempo. L’ qualcosa mi è scattato: dopo un’attenta riflessione ed i successivi colloqui con mister Galasso ed il Ds Ciliberto, ho capito che non era ancora arrivato il momento per chiamarmi fuori. Non posso descrivere a pieno quanto mi manchino il campo ed i miei compagni di squadra ora: speriamo di poter tornare a giocare presto”.

L’ATTIVITA’ QUOTIDIANA ED I PASSATEMPI

“Come detto prima passo gran parte della mia giornata al lavoro: per Macron e per i Warriors. Nel tempo restante mi dedico alla fondamentale fisioterapia ed a rilassarmi con qualche serie tv o al telefono con amici. Un libro da consigliare? Per chi non lo avesse ancora fatto consiglio di leggere il libro sui Warriors “L’inizio della battaglia” (per info segreteria.warriorsviadana@gmail.com)

LA GARA INDIMENTICABILE, IL GOL PIU’ BELLO E L’ESEMPIO DA SEGUIRE

Ho due gare che ricordo con affetto particolare: si tratta della Finale Scudetto persa, ai tempi della mia permanenza a Bologna, contro i Thunder Roma e l’indimenticabile giornata che ha visto i Warriors centrare la prima storica promozione in Serie A1, nella gara vinta per 3-2 (senza due titolari) contro Torino. La “palma” del gol più bello, per quanto mi riguarda, va ad Alessandro Marella. Un “guerriero” di difesa, riscopertosi goleador nella delicatissima sfida interna contro Monza. Segnare con lo “stick” è complicatissimo, farlo contro uno squadrone come Monza: ancora di più. L’Idolo? Alessandro Del Piero, un fenomeno in campo ed una bandiera di quelle che non esistono più”.

Ufficio Stampa