Sulle ali dell’entusiasmo la Tonno Callipo si affermò nella storia della pallavolo italiana: sesto posto in campionato e prima Coppa Italia in bacheca.

Se la stagione dell’esordio in A2 servì in qualche modo alla Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia per prendere le misure alla nuova categoria, è altrettanto vero che quella successiva venne sfruttata al meglio dalla formazione giallorossa per mettersi in evidenza nel competitivo torneo nazionale di volley maschile.

Il secondo anno consecutivo in serie A2 vide la squadra del presidente Pippo Callipo avanzare con un passo più deciso e le grandi soddisfazioni e i buoni risultati non tardarono ad arrivare.

Quella del 2002-2003 rimane, infatti, una stagione memorabile per i calabresi sia per la vittoria della Coppa Italia, primo trofeo della storia della Callipo, ma anche per la conquista della sesta posizione in campionato con 44 punti. I play off svanirono per un soffio e solo un punto separò i giallorossi dall’ultimo posto utile per l’accesso alla seconda parte della stagione.

In panchina quell’anno sedeva il coach abruzzese Nico Agricola, che in precedenza aveva allenato a Lamezia Terme, affiancato dal secondo Antonio Stella. Quest’ultimo fu riconfermato in giallorosso come anche Vito Iurlaro, Giacomo Tomasello, Giuseppe Defina, William Kirchhein e Alexandre Della Nina. Arrivarono invece dal mercato estivo Pierpaolo Falcone, Adriano Spinelli, Gianluca Durante, Dario Messana, Fabio Belardi e lo schiacciatore russo Yuri Cherednik, pezzo forte della campagna acquisti. Il campionato vide i giallorossi viaggiare sempre nelle zone alte della classifica. La partenza fu ottima con la Callipo che vinse tutte e quattro le prime gare. Un avvio fulminante che accese l’entusiasmo del pubblico vibonese. Il primo stop arrivò a Gioia del Colle al tie-break, seguito dalla sconfitta interna nel derby con la Raffaele Lamezia, poi altre sei vittorie di fila interrotte soltanto dalla sconfitta con Schio al giro di boa.

La Callipo guardava sempre più da vicino l’alta classifica. Qualche intoppo invece ci fu nel girone di ritorno ma le cinque sconfitte subite nelle prime sei gare non fecero perdere d’animo i ragazzi di mister Agricola che cercarono di rientrare in zona play off e non vi riuscirono per un solo punto.

La lotta per la quinta piazza per agganciare la post season, fu con i Lupi Santa Croce: a tre gare dalla fine entrambe le squadre erano appaiate a 41 punti. Ai giallorossi fu fatale il k.o. a Cosenza dove furono sconfitti per 3-0. Anche i toscani furono sconfitti in casa dal Grottazzolina ma il 2-3 permise loro ugualmente di prendere quel punto (45) che furono abili a conservare nell’ultimo turno di campionato dove in trasferta vinsero a Cagliari per 3-1 rendendo vana la vittoria della Callipo contro Schio.

Una stagione in ogni caso da incorniciare.

I NUMERI

La Tonno Callipo chiuse il campionato con 44 punti in classifica frutto di 14 vittorie (sei per 3-0, cinque per 3-1 e tre alla frazione decisiva) e 12 sconfitte.

I TOP PLAYER

Tra i giallorossi primeggiarono lo schiacciatore russo Yuri Cherednik con 435 punti (con una media di 16.73 a partita) in 26 gare e 102 set giocati. Dietro di lui il brasiliano William Kirchhein con 407 punti in 24 gare e 89 set giocati.

LA SQUADRA

Il roster della seconda stagione consecutiva in Serie A2 della Tonno Callipo era composto da:

Alexandre Della Nina (capitano) e Pierpaolo Falcone (palleggiatori), Yuri Cherednik (opposto), Vito Iurlaro e Fabio Berardi (centrali); William Kirchhein, Antonio Ferraro, Gianluca Durante, Adriano Spinelli, Giuseppe Defina (schiacciatori); Dario Messana (libero).

LA PRIMA COPPA ITALIA

La perla della stagione giallorossa fu la conquista della Coppa Italia. La squadra vibonese nei quarti di finale affrontò in casa Forlì. Il coach Agricola decise di giocarsi tutte le sue carte fino alla fine. Contro Forlì fu una vera e propria battaglia. La partita finì tre a due con un’altalena di emozioni incredibili. Il primo set fu appannaggio degli ospiti che lo fecero loro con il punteggio di 22/25 mentre la Callipo pareggiò i conti in quello successivo mettendo a referto 25 punti e subendone 21. Nel terzo è ancora Forlì ad andare in avanti con il risultato 19/25 e Vibo a rispondere nel quarto pareggiando per 25 a 19. Al tie-break Della Nina e compagni volarono sulle ali dell’entusiasmo del proprio pubblico e vinsero col punteggio di 15/9 conquistando l’accesso alla Final Four che si giocò dal 12 al 13 aprile a Gioia del Colle. Oltre ai vibonesi vi presero parte i padroni di casa, favoriti della vigilia, la Raffaele Lamezia e Santa Croce. Il sorteggio mise la Callipo contro Gioia del Colle. A mister Agricola mancò Tomasello, bloccato a Vibo Valentia da un infortunio. Contro i padroni di casa fu una vera impresa. Si giocò in un palazzetto dello sport stracolmo e col tifo nettamente a favore degli avversari. Solo pochi irriducibili arrivarono da Vibo per sostenere i propri beniamini anche se il destino sembrava già scritto. I miracoli però nello sport si sa, esistono. Gioia del Colle si aggiudicò il primo set 21/25, la Callipo pareggia con il 25/23 e si porta in vantaggio 2-1 vincendo anche il terzo 25/20. Con uno scatto d’orgoglio Gioia pareggia 2-2. Al tie-break succede l’incredibile: Della Nina e compagni non sbagliarono nulla e conquistarono l’accesso alla finale uscendo dal campo tra gli applausi dello sportivissimo pubblico pugliese. Increduli anche i tifosi giallorossi che avevano già prenotato il ritorno a casa: alcuni di essi fecero ritorno a Vibo Valentia di notte per poi ripartire all’indomani per assistere alla finale, altri invece decisero di rimanere a Gioia del Colle. Nessuno, infatti, volle perdersi un evento così importante per la storia del club. La finale fu contro Lamezia Terme, squadra solida che schierava Joel, temutissimo opposto brasiliano.

Anche in questo caso la Tonno Callipo partì da sfavorita. I giocatori, successivamente, raccontarono che il discorso tenuto dal coach Agricola negli spogliatoi fece tremare le vene ai polsi caricando all’inverosimile la squadra. Cherednik fu l’ultimo ad uscire dallo spogliatoio dopo aver pregato. La gara iniziò male per i giallorossi che cedettero il primo set con il punteggio di 25/21. Anche stavolta, però, la determinazione di Vibo portò i suoi frutti. I giallorossi si giocarono il tutto per tutto riuscendo a ribaltare la situazione pareggiando prima il conto dei set e poi andando in vantaggio. Lamezia riuscì a pareggiare il quarto set ai vantaggi riuscendo a portare la partita al tie-break. In quei momenti determinanti furono Cherednik e Kirchhein a caricarsi la squadra sulle spalle. Sotto i loro colpi la difesa lametina capitolò e Cherednik mise a terra l’ultimo punto della partita che permise a Vibo di conquistare la sua prima storica Coppa Italia. Era il 13 aprile 2003 al “PalaCapurso” di Gioia del Colle. La festa partì con l’invasione di campo dei tifosi e continuò fino a notte fondo. Mentre Alexandre Della Nina e compagni alzarono la Coppa al cielo dopo aver piegato dopo 126 minuti di gioco la Pallavolo Lamezia, il nome della Tonno Callipo veniva scritto nell’albo d’oro della competizione.

 IL TABELLINO

 Raffaele Lamezia                      2

Tonno Callipo Vibo Valentia     3

Parziali: 25-21; 18-25; 26-28; 26-24; 9-15

 RAFFAELE LAMEZIA: Mescoli 1, Dos Santos Monteiro 23, Insalata 16, Stagni 7, Pereira 9, Mancini 9, Gorgani (L1, 77% positiva, 63% perfetta);

Piccioni 5, Mantovan, Rua, Iermano, Szewczyk n.e. Allenatore: Enzo Valdo

 TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Della Nina 1, Tcherednik 21, Iurlaro 13, Belardi 5, Kirchkein 23, Ferraro 4, Messana (L1, 76% positiva, 59% perfetta); Spinelli, Durante 7, Falcone ne. Allenatore: Nicola Agricola

 Arbitri: Sinigaglia Luciano e Padoan Fabrizio

 Note – Spettatori: 1900. LAMEZIA aces 0, errori in battuta 20, muri vincenti 8, errori 34; attacco 46%, ricezione 78%–60%, punti totali: 70; VIBO VALENTIA: aces 0, errori in battuta 14, muri vincenti 17, errori 37; attacco 45%, ricezione 71%–53%, punti totali: 76; durata set: 32’, 24’, 28’, 28’, 14’. Totale: 126 minuti.

In foto lo schiacciatore russo Yuri Cherednik al suo arrivo a Vibo.