Luca Mercuri: “Un grande dispiacere non poter concludere la stagione in corso”

Lontano dalla ribalta dei tabellini e delle classifiche marcatori, Luca Mercuri è un’uomo di difesa, capace di mettere in campo sempre tanto carattere ed attaccamento ad una maglia che ormai ha saldamente tatuata sulla pelle. Conosciamo come sta vivendo questo momento di stop. Il suo idolo? Non poteva essere che un “mastino”: l’ex centrale difensivo della Juventus, ora allenatore della Sambenedettese (Serie C, Girone B) Pablo Montero.
Come stai vivendo questa quarantena forzata. Come passi le tue giornate?
“Diciamo che sto vivendo questa quarantena forzata causa coronavirus in modo abbastanza sereno, sfruttando la giornata per lavorare in modalità “smart working” per conto della società, e sistemando casa facendo delle faccende domestiche nelle mie possibilità. Penso spesso alla mia famiglia Mercuri-Negri che, a causa della quarantena, non vedo da oltre due mesi”.
Quanto ti manca il campo e il poter condividere allenamenti e gare assieme ai tuoi compagni di squadra?
“Il campo mi manca tantissimo: mi manca arrivare all’allenamento, fare la preparazione prima di entrare in campo, provare gli schemi di gioco e le partitelle tra noi giocatori sotto l’occhio vigile dello staff. Mi manca vedere i nostri spalti pieni dei nostri tifosi, sentire il loro incitamento, la loro esultanza dopo una vittoria, e la sana tensione della partita. In poche parole mi manca giocare e stare con i miei compagni”.
Stai facendo qualcosa per mantenerti in forma?
“Credo che fare faccende in casa e salire e scendere dalla carrozzina sia, per il momento, un ottimo modo per tenersi in forma”.
Pensi cambierà qualcosa nel mondo del Hockey dopo questa emergenza?
Questa è una bella domanda: l’aver fermato anzitempo la stagione in corso, anche se inevitabile, ci ha creato problemi, a causa dei tanti investimenti che avevamo messo in campo, e dispiaceri per non aver potuto provare a vincere Scudetto e Coppa Italia, data la nostra ottima posizione di classifica. Mi auguro che questa difficoltà ci permetta di rinascere più forti di prima con la voglia di far conoscere e praticare questo meraviglioso, avvicinandolo sempre più ad un professionismo a tutti gli effetti.
Sei rimasto in contatto con i tuoi compagni di squadra? Se si, come vi sentite (con quale applicazione)
“Sinceramente li sto sentendo poco per via del lavoro che sto facendo per la squadra. Quando riesco mi sento per via social Watsapp,Instagram,Messenger”.
Hai un libro o una serie tv da consigliare ai nostri tifosi?
“Un consiglio per sfruttare il tempo della quarantena? Ad esempio leggere il mio libro intitolato “Disabilandia, il Mondo che ti Cambia”: si tratta di una mia personale autobiografia, in chiave auto ironica”:
La partita che in carriera non potresti mai dimenticare e perchè?
“Di battaglie ne abbiamo giocate tante: la più bella è stata la finale del Campionato di Serie A2 che dava accesso all’ A1. E’ una gara speciale che ci ha fatto capire, come gruppo, che eravamo destinati a fare grandi cose”.
Una giocata che ricordi con particolare affetto e perchè?
“Si, un ricordo su un gesto tecnico in particolare c’è: ripenso ad un salvataggio che permise di evitare un gol subito all’ultimo secondo. Quel colpo, ci permise di portare a casa un preziosissimo pareggio che ci spalancò le porte per le finali play-off”.
Hai un idolo nel mondo dello sport al quale ti ispiri?
“Il mio idolo è Paolo Montero ex difensore della Juventus: mi ispiro a lui per la sua forza, la determinazione e la capacità di essere costantemente cattivo, combattente, senza mai risparmiare la minima energia al servizio della sua squadra”.