Trasformare la delusione in propellente, questa la mission della K Sport Academy Azzurra attesa sabato 25 gennaio ore 14.30 al Supplementare Benelli, alla corte del Pesaro Calcio. A sostenere la sua squadra, Enrico Foschi, preparatore dei portieri classe ’84, che la maglia biancazzurra l’ha ormai tatuata sulla pelle. Una investitura che inizia all’età di cinque anni, cresciuto nel settore giovanile dell’Azzurra, Foschi debutta in prima squadra all’età di sedici anni. Poi la nascita della figlia e piu’ tardi la decisione di appendere i guanti al chiodo, dopo le parentesi Tavullia, Monte Gaudio e Osteria Nuova, per tornare “al nido” in veste di preparatore. “L’Azzurra per me è casa – dichiara Foschi – con la chiamata di Matteo Mariani sono tornato in altra veste, e anche molto volentieri, perché sono molto legato a questa società, qui sono cresciuto e ci tengo veramente tanto”.

Come inizia la tua avventura di portiere e cosa puoi dirci degli attuali estremi difensori biancazzurri.

“Nel mio caso, da difensore a quattordici anni, fu mister Paolo Borioni a spostarmi tra i pali e da li’ non mi sono piu’ mosso. Per quanto riguarda i nostri attuali numeri uno, posso dire che negli anni precedenti ero a contatto con portieri piu’ grandi di me, quest’anno abbiamo due bravi giovani. Bruscoli, dopo il difficile avvio di stagione dovuto all’infortunio, sta crescendo molto e Ocone ha voglia di lavorare, entrambi mostrano impegno, serietà, penso si divertano e migliorano ogni qualvolta gli viene proposto qualcosa in allenamento. Posso ritenermi molto soddisfatto di loro”.

Migliore difesa pari merito con Fermignanese, un segnale di buon lavoro.

“Fa piacere avere la migliore difesa, specie poi se sei un portiere. Non abbiamo iniziato nel migliore dei modi da questo punto di vista, il girone di ritorno, speriamo di tornare come all’andata e incassare meno reti possibili”.

Parliamo di questa squadra, come sta andando.

“La squadra è dove merita, peccato per il passo falso con la Fermignaese, un incidente di percorso, che ha mostrato pero’ un match equilibrato, deciso da un episodio, rispetto all’andata siamo migliorati. C’è sicuramente da essere soddisfatti, riprendiamo dalla strada giusta”.

In chiusura, il portiere, un ruolo molto delicato, cosa non smetti di ripetere ai tuoi numeri uno?

“Voglia di imparare, anche dopo trent’anni che ricopri questo ruolo, divertimento e passione. Sicuramente paura di non sbagliare, perché in porta non ti salva nessuno, l’unico che puo’ farlo sei tu”.
Ufficio Stampa