Nel Cesena muove i primi passi e a Cesena chiude la sua carriera, tra i protagonisti della rinascita
Lo scorso 28 aprile terminava, tra le lacrime, la sua 78^ presenza nel Cesena chiudendo così la sua seconda parentesi in bianconero mentre uno striscione lo reclamava dal giorno dopo in Curva Mare. Già, perché del Cavalluccio Davide Biondini è stato tifoso ancor prima che calciatore. E le prime parole di quello striscione “Dal Cesena alla Nazionale” riassumono come meglio non si potrebbe la parabola calcistica del centrocampista che, nella città dove nasce il 24 gennaio 1983, muove i primi passi della sua carriera fino all’esordio tra i grandi nella stagione 2001/02 quando lui, di anni, ne ha appena diciassette. Le 46 presenze in due campionati danno il là ad una veloce scalata: prima la B a Vicenza quindi la A con la Reggina. Nella massima serie gioca 350 partite e con il Sassuolo arriva anche l’Europa League. Torna a Cesena nel 2009 per la sua seconda gara in Nazionale alla quale, ironia del destino, fa da cornice proprio il suo stadio. Quello che lo riabbraccia la scorsa stagione: dal fallimento dell’AC Cesena è nato il Cesena FC che riparte dalla serie D e Davide, con un crescendo di prestazioni e il suo carisma dentro e fuori dal campo, contribuisce a portarlo subito tra i professionisti.
Davide Biondini verrà premiato nell’intervallo di Cesena-Carpi dal presidente del Cesena FC, Corrado Augusto Patrignani, e da Massimo Umberto Antoniacci, presidente di Hippogroup Cesenate, una delle aziende che compongono la proprietà del club bianconero. Prima del match, sarà in chat sulla pagina Instagram @calciocesenafc per rispondere alle domande dei tifosi e raccontare aneddoti legati alla sua carriera.