COMMERCIO DELL’AVORIO, ON. BRAMBILLA: “ITALIA ADOTTI POSIZIONE PIU’ RESTRITTIVA”. INTERROGAZIONE AL MINISTRO COSTA
“Quale sia lo stato dei lavori in sede europea” sul commercio dell’avorio, “quale posizione l’Italia stia rappresentando e se essa vada nella direzione richiesta dalle associazioni di tutela” degli elefanti “e presa dagli Stati più virtuosi”. Lo chiede l’on. Michela Vittoria Brambilla, Fi, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, in un’interrogazione al ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

“Nonostante gli sforzi degli organismi di controllo per far rispettare la legislazione in vigore – sottolinea l’on. Brambilla – il commercio illegale di avorio rappresenta ancora, a livello globale, un business fiorente: in crescita negli ultimi decenni e mentre le stime parlano di 55 elefanti al giorno uccisi illegalmente. Studi recenti mostrano che l’Europa rappresenta un’area cruciale per l’importazione, il transito e la contraffazione dell’avorio, sia grezzo sia lavorato. Questo perché è facile aggirare le norme in vigore, proponendo sul mercato avorio recente come se si trattasse di avorio legale (quindi lavorato prima del 1947). In Italia, a quanto sembra, l’avorio è contraffatto e sono prodotti i falsi certificati, necessari per poterlo riesportare, soprattutto verso oriente. Ma l’Italia è anche, saltuariamente, un approdo per l’ avorio illegale, come dimostra il recente sequestro a Genova (18 febbraio)”.

L’interrogante ricorda che il fondo internazionale per il benessere animale (IFAW) e altre associazioni non governative stanno portando avanti una campagna per ottenere dalla Commissione europea e dagli stati membri, sia pure con limitate eccezioni relative all’avorio antico, leggi e regolamenti più restrittivi. A tale scopo, nel 2018, sono state raccolte e presentate alla Commissione 1,2 milioni di firme.

“Dopo aver consultato gli stati membri, compresa l’Italia – continua l’on. Brambilla – la commissione europea ha prodotto una proposta di linee guida, che è al momento sotto analisi e sarà nuovamente discussa e sottoposta al parere dei governi il giorno 27 marzo a Bruxelles. Al momento non vi è unanimità tra gli stati membri e dunque è opportuno che tutti partecipino attivamente alla discussione, per trovare una soluzione comune. inoltre, a maggio in Sri Lanka si svolgerà la 18.a riunione della Conferenza delle parti CITES in cui l’argomento di conservazione degli elefanti sarà all’ordine del giorno e gli occhi saranno puntati proprio sugli impegni che la UE saprà assumere”. Di qui l’esigenza di conoscere esattamente quale sia la posizione italiana e la richiesta che sia la più rigorosa.
Ufficio Stampa