È un Gerry Blakes decisamente diverso quello dell’ultimo periodo, cambiato in meglio, sia chiaro. Il numero quattro in maglia Acqua S.Bernardo sembra aver messo da parte tutti i momenti di difficoltà che aveva vissuto ad inizio stagione quando, nonostante un ottimo fatturato in Basketball Champions League, non era partito nel modo giusto in LBA. Un campionato, quello italiano, comunque nuovo e, dunque, non semplice da affrontare per qualsiasi esordiente, specie per un giocatore che in precedenza si era confrontato in Europa soltanto con il livello del campionato cipriota e svedese, entrambi molto distanti dallo standard italiano. Ma, come detto, in campo internazionale Blakes aveva fatto vedere ottime cose, disputando i due turni preliminari di BCL con la fame di chi voleva emergere e – soprattutto – di chi voleva dimostrare di meritare la maglia che indossava. Una maglia importante, quella della Pallacanestro Cantù, storica e da difendere con i denti in Europa, dove la società lombarda per decenni è stata una vera e propria icona del basket. Colori onorati alla grandissima da Blakes che, nelle quattro partite di coppa, aveva realizzato 19 punti di media (secondo miglior marcatore dei preliminari, dietro al compagno di squadra Frank Gaines). Cifre a cui la guardia californiana aveva aggiunto anche 3.8 rimbalzi e 4.8 assist di media, chiudendo al quinto posto tra gli assist man del torneo.

Poi l’avventura in LBA, come detto in precedenza, non iniziata benissimo, un po’ a singhiozzo, con un rendimento poco costante. Prime sette giornate di campionato che  hanno  visto Blakes fare molta fatica dall’arco, dove il nativo di Inglewood tirava con un brutto 25%, per
7.7 punti di media a partita. Poi, da Trieste, la svolta: 15.8 punti di media nelle successive sei giornate, in cui il classe 1993 è riuscito ad andare sempre in doppia cifra, con l’unica eccezione della trasferta a Varese, nel giorno di Natale, nel quale Blakes si è “fermato” a 9 punti per problemi di falli. 9 punti a segno, va detto, in appena 19’ che – probabilmente – sarebbero stati molti di più se non fosse stato per i cinque falli spesi molto velocemente. In poco più di un mese, l’esterno americano è riuscito a raddoppiare le proprie medie realizzative, ritrovando tanta fiducia anche al tiro da fuori. Dopo la sconfitta interna con Pesaro alla settima giornata, nelle successive sei partite Blakes ha tirato da tre con tanta precisione e tanta lucidità, trovando la retina con grande continuità: 11/19 dall’arco, per uno straordinario 57.9%.

L’ultimo acuto di Blakes è poi coinciso con il ritorno alla vittoria di Cantù, dopo 8 sconfitte consecutive. Nell’ultimo match del 2018, in casa contro Pistoia, Blakes ha brillato come non mai in campionato, chiudendo – non a caso – con la migliore valutazione della sua stagione italiana, 24. High frutto di 21 punti, 4 rimbalzi e 8 assist (altro high stagionale) in 31’, con un eccellente 5/7 da tre, il tutto uscendo dalla panchina. Una grande risorsa, dunque, per coach Evgeny Pashutin, che in Blakes ha trovato uno straordinario “Sixth Man”. Un sesto uomo (solo 4 volte in quintetto su 13 incontri) che adesso viaggia a 11.5 punti, 3.4 rimbalzi e 2.7 assist di media, in meno di 26’ di impiego a partita.

Una maggiore fiducia nei propri mezzi che ha portato Blakes a ribaltare completamente le proprie percentuali al tiro dall’arco, percentuali che adesso lo vedono tra i migliori tiratori della lega con un ottimo 45.2%. Molto più di una semplice risorsa, un Gerry Blakes versione due punto zero, di grande auspicio per il nuovo anno.
Ufficio Stampa