Throwback, il brand ideato in una notte che conquista le celebrities col potere dei ricordi
La collezione d’abbigliamento che punta tutto sulle emozioni dello storytelling

Da “Mamma ho perso l’aereo”, film simbolo degli anni 90, fonda un brand di moda che in poco tempo ha già fatto il giro del mondo. Lui è Pasquale Vittorio D’Avino, imprenditore classe 1991, che ha ideato e realizzato Throwback. «Più che un’idea, la definirei un’intuizione avuta mentre guardavo quella pellicola alla tv.

Erano le 2 di notte e ho chiamato il mio amico e artista instgrammer, Gianpiero D’Alessandro al quale chiedo di modificare un’immagine del film presa dal web. Quella notte stessa, nasce la prima prova, mi metto a lavorare su una ricerca immagini e inizio a scrivere frasi e pensieri riguardante il mondo dei ricordi e della psicologia motivazionale»

«La mattina seguente, mi ritrovo con un lookbook grafico già pronto, convinto di poter sviluppare un’idea semplice ma forte, in quanto mi reputo un fan del “Less is more”, e rendendomi conto fin da subito che forse è proprio la banalità a renderla tanto impattante. Faccio un giro di telefonate, tra amici,  proprietari di showroom nazionali ed esteri, un po’ di owners di negozi “pionieri”, stimati per lo stile che danno al proprio store, non tanto per creare un vero business bensì per sentire un po’ di campane e raccogliere feedback. Tutti mi dicono di trovarla un’idea molto “cool”, e dunque vado avanti».

«Viaggiando e parlando molto, ho un polso continuamente aggiornato del mercato, degli andamenti e dei nuovi progetti in cantiere, e in un contesto, così veloce e saturo come la moda premium, ancor più del valore intrinseco del concept del brand, del talento e delle connection, ciò he conta è il timing. C’è troppa offerta rispetto alla domanda e le tendenze sono molto passeggere, dunque ad oggi, chi arriva prima, vince».  

È per questo che Pasquale come in tutto ciò fa, semplicemente corre, basta parlarci pochi minuti per capire quanto siano elevati i suoi ritmi di vita, e quindi con l’entusiasmo che lo contraddistingue, dall’idea alla realizzazione il passo è brevissimo. Nei successivi 60 giorni, produce un primo campionario di 22 pezzi tra t-shirt e felpe, rigorosamente Made in Italy, con stampe iconiche e culturali, applicate con tecnica termoadesiva. Alle spalle aneddoti poco noti, dedicati ai personaggi ritratti. Ci troviamo il campione di basket Michael Jordan e il racconto di quella mitica gara che disputò con la febbre alta, il “Flu game”. C’è la storica frase detta da Steve Jobs, durante un consiglio di amministrazione, la storia di Tupac, in auto a Las Vegas, poco prima di essere assassinato, e molto altro da scoprire.

L’internazionalizzazione

«Contatto il Ceo indiano di un noto brand di moda londinese affermato in tutto il mondo, conosciuto due anni fa durante la fashion week milanese e con il quale avevo già svolto le mie attività da consulente. Un mese più tardi , dopo aver organizzato qualche cena di lavoro, e dopo essere riuscito ad instaurare un ottimo rapporto extra-lavorativo, decido di raccontargli di Throwback. Ci incontriamo al suo HQ di Shoreditch a Londra, per chiedergli un supporto finalizzato ad ampliare fin da subito la distribuzione oltreoceano. Si innamora subito del mio entusiasmo, di come gli racconto la mia idea di business, e mi fa una controproposta inaspettata: “Se invece di aiutarti solo ad essere distribuito in Usa e Cina, ti proponessi di farci entrare sin da subito nel business rilevando il 49 % del brand in cambio di una cifra X?”».

L’offerta viene accettata. «Credo sia molto raro oggigiorno, trovare un investitore, che creda nel tuo progetto, o nel concept, mettendo subito soldi in ballo senza batter ciglio, ancor prima di guardare, dati di vendita, stime e statistiche, lasciandosi convincere dalla forza data dall’empatia e dall’energia positiva trasmessa da un “Crazy Italian Guy”, è così che mi definiscono».

Pasquale in 4 mesi riesce ad allargare la distribuzione al resto d’Europa, inserire il brand in 30 best shop italiani, e a far sì che Throwback venga approvato, su farfetch.com, portale online dei fashion brand di lusso più grande al mondo, ancor prima che inizi la stagione programmata. «Puntiamo a raggiungere 250 punti vendita nel mondo in 2 anni». Il bel colpo di mrecato più recente messo a segno, è stato però quello di riuscire a quadagnarsi un corner nell’ambìto “piano streetwear” del luxury Department Store numero 1 al mondo :il celebre Selfridges &co, con i suoi 50.000 mq di estremolusso nel bel mezzo di Oxford Street a Londra.

Le partnership con dj David Morales: gli endorsment di Henry e Belinelli e Dries Mertens. Torna il Tamagochi
Nel frattempo Pasquale continua a cercare partnership per rafforzare il brand. Il primo nome noto coinvolto nel progetto è la leggenda della house music: il dj di fama mondiale David Morales, con il quale sarà lanciata una capsule collection prima di Natale, accompgnata da un vero e proprio “meet and greet” tour nelle migliori boutique italiane ed estere. Tra le molteplici attività imprenditoriali svolte, Pasquale lavora molto nel mondo della musica dance insieme ai suoi soci della W – World, dunque durante lo sviluppo del brand il passo da moda a musica è stato a dir poco immediato. «Abbiamo scelto per una serie fortunata di eventi di proporre alla Diridim e dunque a David una collab perché ero alla ricerca di un personaggio che potesse esprimere al meglio la filosofia del brand. Chi meglio di Dave, da sempre suppoorter dei giovani che lavorano con passione ai propri progetti e pioniere della vera Cool Old school, per esprimere la filosofia del throwback?».

Mentre la sua linea conquista già personaggi famosi, come Thierry Henry, leggenda del calcio, che durante un’intervista a Sky, si è presentato con la maglia Throwback, dedicata a Michael Jordan. Il campione belga Dries Mertens, prediletto dei tifosi del Calcio Napoli che ha iniziato a collezionare l’intera selezione del brand; Anche il campione Nba, Marco Belinelli, si è lasciato affascinare dalla linea, mostrandosi spesso sui social con la felpa ricevuta in private limited edition, con una stampa in onore dei suoi primi anni di carriera alla Fortitudo Bologna.

Ma il vero colpo di genio che ha fatto innamorare i numerosi buyer della collezione SS19, è il mitico Tamagochi applicato al cartellino dei prodotti. «L’idea nasce dall’esigenza di trovare un gift, un plus, che lasci una sensazione reale di tuffo nel passato. Il Tamagotchi è probabilmente la scelta perfetta, in quanto è stato il simbolo di massima tendenza per tutti i millenials, oggi arrivati alla soglia dei 30 anni. Prima dell’iPhone, c’era il Tamagotchi attaccato ai pantaloni dei giovani, come sinonimo di “coolness”. È un prodotto che potrà tornare di una viralità unica».

Ufficio Stampa