Karate, Mondiali: Italia chiude a quota 7, prezioso viatico per le Olimpiadi di Tokyo . Un bronzo nel para-karate
Un oro iridato, un argento e 5 bronzi son il ricco bottino che l’Italia del karate ha conquistato a Madrid, dove oggi si sono conclusi i mondiali seniores. Un risultato in linea con gli annali azzurri della disciplina, con gli italiani a fare – da decenni – la parte del leone. Un importante viatico per il primo appuntamento olimpico del karate: quello di Tokyo 2020.

L’oro è arrivato da Angelo Crescenzo che ha conquista il titolo mondiale nei -60 kg. Il 25enne campano è il primo italiano della storia a laurearsi Campione del Mondo nella categoria leggera, ma il suo successo è arricchito ancor più dall’aver sconfitto in finale l’imbattibile giapponese Naoto Sago a 5 secondi dal termine, con una tecnica di gamba da manuale. “Ancora non mi sembra vero, è un sogno che diventa realtà – ha commentato a caldo Crescenzo – Il calcio? È stato istintivo, la lucidità è stata la chiave del mio intero percorso iridato.”

Non ce l’ha fatta Luigi Busà a fare tripletta: dopo l’oro del 2006 e quello del 2012 ha dovuto “accontentarsi” dell’argento nei 75 kg. E’ il 3° della carriera del pluricampione trentenne siciliano che mira alle Olimpiadi: “la vittoria era alla mia portata, ma complimenti al mio avversario, l’iraniano Bahman Ghonchen. Conquistare il mio terzo titolo sarebbe stato il coronamento di un mondiale per me da protagonista, ma sono comunque felice. Punto ai Giochi del 2020 e so che ce la farò”.

Doppio successo con medaglia di bronzo nel kata (forme) individuale, specialità olimpica, grazie a Viviana Bottaro che bissa il risultato di Linz 2016, dominando la francese Alexandra Feracci per 5-0 e a Mattia Busato che riconferma la supremazia sul tedesco Ilja Smorguner, dopo la vittoria già ottenuta contro di lui nella finalina degli europei. Bronzo anche nelle competizioni a squadre: la maschile (Alessandro Iodice, Giuseppe Panagia, Gianluca Gallo) si è imposta sulla Malesia, mentre la femminile (Sara Battaglia, Michela Pezzetti, Terryana D’Onofrio) non ha lasciato punti alla Serbia.

Ultima medaglia di bronzo in ordine di tempo quella della squadra maschile di kumite (combattimento) con le splendide e nette prestazioni del capitano Nello Maestri e di Luca Maresca, Michele Martina, Simone Marino, Ahmed El Sharaby, Andrea Minardi e Rabia Jendoubi. La finale contro il Senegal è stata senza storia e ha portato sul podio gli azzurri dopo i primi 3 incontri vinti.

L’edizione 2018 della rassegna iridata di karate verrà ricordata anche per l’introduzione per la prima volta nella storia di questo sport, del para-karate e per la prima medaglia italiana grazie ad bronzo azzurro grazie ad Alice Cavrioli in bronzo nella categoria Wheelchair.

Gli atleti e le atlete che hanno partecipano ai mondiali madrileni, hanno gareggiato in diverse categorie di disabilità: ciechi ed ipovedenti, disabilità cognitive e con ausilio di sedia a rotelle.

“Risultato eccellente! – ha commentato dal parterre di Madrid il Presidente FIJLKAM Domenico Falcone – E’ stato premiato il lavoro di squadra, infatti voglio evidenziare l’ambiente sereno e pieno di valori positivi nel quale è maturato questo incredibile successo. In questi mondiali il karate è diventato un “sport di squadra” e anche la presenza della nazionale di para-karate ha contribuito ad esaltare i nostri valori. Ebbri di questo successo ci metteremo a lavorare con ancora più energia per Tokyo 2020 che è e deve rimanere per tutti l’obiettivo primario.”

UFFICIO STAMPA FIJLKAM