Ladies’ PGAI Championship
Molinetto Country Club 22-23 ottobre 2018

Diciassette anni dopo Veronica Zorzi solleva nuovamente il trofeo    del campionato riservato alle proette di PGA Italiana. Lo aveva vinto nel 2001 al Royal Park I Roveri di Torino, lei «pivella» al playoff contro una campionessa, Federica Dassù.

Nel mezzo   16 anni di tour europeo («che allora era ricco di gare e di cui conservo ricordi meravigliosi»,    ha detto) e due titoli (Open de France 2005 e 2006): una carriera chiusa ufficialmente dopo l’Omega Dubai Ladies Classic dello scorso anno, ma gare già in calo da due stagioni. Poi la famiglia, un bimbo (che oggi ha tre anni), tanto tennis e l’insegnamento a Paradiso del Garda (trenta minuti da Verona dove vive) come coach del club  dei giovani. «Paradossalmente  questo titolo non è mai arrivato quando giocavo seriamente, solo secondi e terzi posti, due  persi al playoff», ha detto. Il segreto di questa vittoria? «Se la parte più solida del mio golf è sempre stata il gioco lungo in generale e drive a 270 metri, al Molinetto il putt e i colpi sotto i cento metri sono stati la chiave. Non lo erano in passato, ma forse a forza di insegnarli ai ragazzi ho imparato anch’io», parole di Veronica Zorzi, che lo scorso sabato ha compiuto 38 anni. Il marito Mariano sulla sacca e uno score di 139 colpi (70-69), tre sotto il par del campo. Un tracciato tecnico a pochi chilometri dal centro di Milano, dove piazzare il drive è fondamentale e dove le giocatrici hanno trovato green perfetti. La vittoria del titolo è arrivata insieme a quella per team (in coppia con una lady amateur, con formula quattro palle) sia nel lordo che nel netto, entrambe le classifiche chiuse in 64 colpi. Alessandra Fanali la sua compagna, giocatrice della squadra nazionale («Mi sono un po’ rivista in lei, tira molto bene la palla ma nel gioco corto c’è ancora da fare»).
Un 69 nel giro finale, come quello della vincitrice, non è bastato a Stefania Avanzo che ha mantenuto i due colpi di distacco del giorno prima (141, 72-69); terza da sola Diana Luna   (149, 74-75), poi un quarto posto con 150 condiviso da Stefania Croce (75-75), Federica Dassù (74-76) e Alice Barbieri (74-76).
Intanto, alla fine del primo round, mentre Veronica Zorzi era già leader, Il Molinetto Country Club si preparava a far festa nella corte e nelle sale della cascina lombarda che ospita la club house. Una serata con musica, moda, arte e solidarietà: in passerella gli abiti sartoriali e  colorati di Dolcera, da ammirare le opere di Francesca Boffetti, da scoprire l’attività preziosa     di Attive, che da 45 anni offre supporto a chi sostiene cure oncologiche, pazienti e famigliari;    e poi in mostra i gioielli di Luxanty e da assaggiare vini firmati Colli Vai Bò. Un mondo tutto al femminile che rappresenta il trenta per cento dei giocatori italiani, e che il Campionato Ladies  di PGA Italiana racconta. Lo fa insieme al mondo amateur di ILGA, Italian Ladies’ Golf Association, che da quasi 25 anni promuove incontri e attività sui campi di tutta Italia, e con   un partner importante come il Molinetto Country Club di Cernusco sul Naviglio. Un circolo     che dopo 33 anni dall’aver ospitato l’Open d’Italia, ha nuovamente aperto le sue buche ai  tornei professionistici di PGA Italiana, con soddisfazione  del  suo  presidente  Marisa  Crescenzio e dei soci.

Molinetto Country  Club.  Un circolo praticamente in città  (dieci chilometri dal centro di Milano)  ma sprofondato  in un parco, con il sapore della campagna nella cascina lombarda che ospita la  club house: alti soffitti, travi a vista, un grande camino e le tonalità pastello della tradizione  regalano un’atmosfera country chic. E non manca la corte, su cui affacciano grandi vetrate. Nel 1980 apriva per amore del tennis, ma due anni dopo dava spazio al golf e completava le diciotto buche nel 1984. Passioni condivise ancora oggi. Anche un Open d’Italia nella sua storia (1985, lo vinse lo spagnolo Manuel Piñero) e un restyling del tracciato nei primi anni  Novanta.

Ufficio Stampa