Finale inedita fra i due seminari confinanti al Gianicolo. Da un lato gli statunitensi del Pontificio Collegio Americano del Nord, dall’altra i campioni in carica del Collegio di Propaganda Fide. Si gioca con il pallone benedetto da Francesco. Alle 11 fischio d’inizio. Prima la finale per il bronzo tra Sedes Sapientiae e Gregoriana. Premiazioni con don Alessio Albertini e Vittorio Bosio, consulente ecclesiastico e presidente del CSI

Roma, 24 maggio 2018 – Dopo che il Papa ne ha benedetto la Coppa ed il pallone di gara, cresce l’attesa per la finale della Clericus Cup, l’edizione 2018 del mondiale vaticano promosso dal Csi, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale del tempo libero, turismo e sport della Cei, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano. Appuntamento sabato 26 maggio alle ore 11 sul campo centrale del Centro Pio XI (Via di Santa Maria Mediatrice, 24, nei pressi del Vaticano), dove si sfideranno North American Martyrs e Pontificio Collegio Urbano.

A contendersi la prestigiosa Coppa con il Saturno, tre giorni dopo l’udienza con papa Francesco – dove Bergoglio, ricevute le maglie delle finaliste in dono, nel salutare i capitani aveva autografato le maglie da gioco del torneo – saranno i campioni in carica del Pontificio Collegio Urbano e i North American Martyrs, in un infuocato derby del Gianicolo. Seminaristi e sacerdoti che vestono la maglia biancogialla scudettata e quella a stelle e strisce, ciascuno con un’anima differente, come afferma il motto del torneo, sono infatti vicini di collegio.

In campo due squadre fortissime. Implacabili i Leoni d’Africa, che, trascinati dal tridente formato dal sudafricano Biata e dagli ugandesi Ssekate-Kayiwa, hanno passeggiato nel girone, per poi eliminare Mater Ecclesiae e Gregoriana. Meno agevole il cammino degli statunitensi che, arrivati secondi nel girone (alle spalle proprio dell’Urbano) hanno superato San Guanella e Sedes Sapientiae grazie ai gol di Floersch. Da una parte la rapidità e l’imprevedibilità della squadra allenata da mister congolese Dieudonné Mukendi, dall’altra la compattezza e la forza del gruppo di coach Drew Olson.

Sarà una finale inedita, nonostante le due squadre abbiano partecipato (4 volte ciascuna, ma mai da avversarie) a otto delle undici finali disputate finora. Per i missionari africani, in particolare, quella di sabato sarà la quinta consecutiva. Cinque gli scudetti in campo: due per gli americani (2012 e 2013) e tre per i Leoni d’Africa (2014, 2015, 2017).

Il Collegio Urbano, forte delle tre vittorie nelle ultime quattro edizioni del torneo, parte favorito, ma attenzione alla tradizione ecclesia-calcistica: i vicini di casa sono per il Collegio di Propaganda Fide una vera e propria bestia nera. Gli statunitensi, infatti, si sono aggiudicati sei dei nove derby disputati finora: 2–1 nei quarti di finale 2008 e 2011; 4-2 nei quarti 2012; 2-1 nel girone 2013; 1-0 nelle semifinali 2013 e ai calci di rigore nel girone 2015. Gli africani si sono imposti invece sempre nel girone eliminatorio, ai rigori nel 2014, 1-0 nel girone nel 2016 e pochi mesi fa, nella seconda gara del girone B per 2-1.

Prima del derbyssimo, alle 9, gustoso antipasto sarà la finalina per il terzo posto tra Gregoriana e Sedes Sapientiae. Film già visto nel 2015, quando fu la Gregoriana a salire sul podio vincendo 3-1. Negli altri precedenti, poker del Sedes inflitto agli amaranto nel 2010, poi, due anni dopo, vittorie per la Gregoriana sia ai rigori nel girone che di misura in semifinale.

Al termine delle due gare le premiazioni con i trofei ed i premi consegnati dal consulente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini e dal presidente del Csi, Vittorio Bosio.
Ufficio Stampa