Fujifilm e Trentino Marketing portano in mostra un complesso lavoro fotografico sulla Grande Guerra, tracce di memoria per celebrarne la storia e i suoi protagonisti

“Cent’anni dopo – Ricordi di guerra, Sguardi di pace”
Palazzo delle Albere – Via Roberto Da Sanseverino 45, 38122 Trento
28 aprile – 2 settembre 2018
Martedì – Venerdì ore 10:00 – 18:00, Sabato e Domenica ore 10:00 – 19:00

Inaugurazione aperta al pubblico
27 aprile 2018 ore 18:00

Curatela mostra: Giovanna Calvenzi
Autori: Immagini di Giulia Bianchi, Luciano Gaudenzio, Daniele Lira, Pierluigi Orler
Contenuti Multimediali di Gianluca Colla
A cent’anni dal primo conflitto mondiale, in collaborazione con Trentino Marketing e con il supporto di Montura, FUJIFILM ITALIA ha chiamato a raccolta cinque professionisti dell’immagine per realizzare un progetto fotografico articolato ed eterogeneo su uno degli avvenimenti più tragici del nostro passato. Un lavoro affidato alla forza iconica della fotografia per non dimenticare cosa è stato, per intraprendere una rilettura di alcuni dei luoghi principe di scontri e battaglie, per celebrare l’eroismo di chi ne è stato protagonista e, infine, per comprendere il significato del termine “pace”.

Quattro fotografi e un videomaker, ossia cinque sguardi, cinque punti di vista per ripercorrere i luoghi teatro della Prima Guerra Mondiale, un territorio che si estende dal Passo del Tonale sino alla Marmolada per 500 chilometri, il confine conteso tra l’esercito italiano e austro-ungarico. Un progetto fotografico a più mani che ha visto i cinque autori, Giulia Bianchi, Gianluca Colla, Luciano Gaudenzio, Daniele Lira, Pierluigi Orler, impegnati per mesi in esplorazioni delle montagne e delle valli del Trentino, alla ricerca di quei segni più o meno tangibili che rendono onore al sacrificio di chi ha combattuto per la libertà e la Patria. Un omaggio al valore della Pace.
Il lavoro risulta articolato, ma chiaro nel suo significato, e culmina in una mostra-racconto che promette emozioni e sensazioni potenti e viscerali, dal titolo “Cent’anni dopo – Ricordi di guerra, Sguardi di Pace”.

La mostra assicura il ripercorrere della storia, di uno spaccato cupo del nostro passato prossimo in piena dialettica, se non in antitesi, con il presente e la fruizione che oggi si fa di questi luoghi magnifici.
Lo spettatore si troverà ad alternare diversi stati d’animo, scoprendosi a dialogare con immagini che immortalano i segni indelebili della guerra, altre che magnificano il paesaggio, altre ancora che mostrano il soggetto ritratto, il territorio osservato, vissuto da persone del luogo o turisti: una presenza umana che contestualizza e mitiga l’orrore di ciò che fu.

La mostra sarà in esposizione dal 28 aprile al 2 settembre 2018 al Palazzo delle Albere di Trento. La curatela è stata affidata a Giovanna Calvenzi che con il suo apporto ha saputo far dialogare assieme 162 fotografie di autori con stili e approcci differenti, creando, col filo conduttore rappresentato dalla memoria, un ricco racconto che si articola in quattro chiavi di lettura, quella del paesaggio dei luoghi interessati, quella dell’esperienza legata ai sentieri e ai rifugi, quella di documentazione dei reperti del conflitto (forti, trincee, camminamenti, etc.) e infine una globale, fortemente emozionale, affidata a immagini video.
“Gli autori hanno deciso di misurarsi con un mondo che conoscevano perfettamente o che non avevano mai visto. L’obiettivo era suggerito dal titolo dell’evento: ricordi di guerra, sguardi di pace, il passato e il presente, appunto, e una speranza per progettare il futuro. In modo inevitabile, quindi, indipendentemente dalle storie personali, professionali e artistiche, ogni autore non ha potuto non misurarsi con la storia e con la memoria. La fotografia e il video sono stati strumenti di indagine prima ancora che di creazione, troppo forti le memorie, troppa la sofferenza della quale i luoghi attraversati dal Sentiero sono stati testimoni. Poi lentamente ognuno ha definito il proprio itinerario, in sintonia con la propria storia, con la propria capacità di declinare la visione, in sintonia anche e soprattutto con la forte carica emotiva che i paesaggi attraversati dal Sentiero della pace suscitava in loro” – Giovanna Calvenzi.

credit foto ©GIULIA BIANCHI
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