“Ripristinare il servizio militare obbligatorio sarebbe importante anche per il mondo dello sport”
Una proposta provocatoria, destinata a sc uotere dal torpore il mondodello sport ed in particolare del calcio.
A lanciarla è stato il manager Alessio Sundas, titolare della  Sport Man Procuratori Sportivi, che ha invitato il futuro Governo ad approvare il disegno di legge, mai arrivato alla discussione in Parlamento,riguardante il ritorno del servizio di leva obbligatorio per ragazze e ragazzi.
“Il mondo del calcio – prosegue Sundas – è lo specchio della nostra società, nel bene e nel male. Come agenzia di procuratori sportivi che curano gli interessi di centinaia di giocatori, possiamo affermare senzaombra di dubbio che ai giovani atleti un anno di servizio di leva, sia pure adeguato alle esigenze della società moderna in tempo di pace,sarebbe prezioso per la loro formazione di uomini adulti. Abbiamo decine
di atleti ingaggiati in vari club europei che si lamentano di stare
lontani da casa, spesso non sanno nemmeno utilizzare una lavatrice o
prepararsi la colazione. Lamentele assurde considerando oltretutto che
hanno la fortuna di essere remunerati per praticare il gioco più bello
del mondo. E’ la fotografia di una generazione debole, impreparata,
spesso incapace di rendersi conto della realtà che li circonda. In
passato tutto questo non avveniva, i giovani con il servizio militare
erano catapultati a centinaia di km dalle sottane di mamma, si
svezzavano rapidamente e diventavano uomini maturi. Grazie anche
all’addestramento fisico e mentale dei vertici delle Forze Armate
italiane che rappresentano un pilastro della nostra nazione. Siamo del
parere che lo sport non possa rimanere indifferente e passivo davanti ai
problemi della società contemporanea, chiediamo al futuro Governo di
introdurre un nuovo servizio di leva, ridotto anche a sei mesi e nella
regione di residenza delle ragazze e dei ragazzi, per insegnare loro a
svolgere un ruolo civile importante, insegnando nel contempo nozioni di
pronto soccorso, protezione civile, pronto intervento, educazione alla
convivenza. Sviluppando anche quel senso di appartenenza territoriale e
di spirito di sacrificio per il prossimo. E soprattutto ad essere
autonomi, senza piagnucolare lontano da casa perche non sono buoni
nemmeno a rifarsi il letto. Peraltro, la leva modernizzata ed adeguata
ai tempi, potrebbe diventare anche un chance per migliaia di giovani per
inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro. Il calcio italiano deve
rilanciarsi a tutti i livelli, la nostra proposta di creare nei club il
Vivaio Giovanile come serbatoio per la Nazionale azzurra nasce anche
dalla considerazione che le nuove leve debbono essere inquadrate prima
come adulti e poi come calciatori professionisti.
Il Parlamento – conclude Sundas – stava lavorando ad un progetto che
prevedeva un periodo di sei od otto mesi di servizio civile o militare
che avrebbe anche fatto parte del conteggio degli anni per fini
pensionistici. Nel testo si ipotizzava che l’età per il servizio
obbligatorio fosse tra i 18 e i 28 anni. Ci auguriamo che il futuro
Governo intervenga, i giovani debbono sapere che la vita reale non è una
grande chat sul telefono cellulare”.

L’Ufficio stampa