E’ stato l’autore di un gol entrato di diritto negli annali della storia alabardata, permettendo all’Unione di vincere i playoff la scorsa stagione. Ha poi iniziato alla grande l’attuale annata agonistica, andando a bersaglio nel prestigioso scenario dell’Adriatico di Pescara in Tim Cup. Un lungo infortunio l’ha successivamente tenuto purtroppo ai box e dopo un percorso denso di ostacoli e sfide da superare, ha riassaporato la convocazione nell’ultima trasferta a Fermo.

Ora, pienamente ristabilito e smanioso di dare il proprio contributo, Beppe Aquaro dice la sua sulle condizioni personali e di squadra, in vista del momento cruciale della stagione: “Il ritorno in gruppo? Era ora, non ne potevo davvero più. Sono rimasto tre mesi e mezzo fermo, per recuperare da questo maledetto infortunio. Purtroppo – spiega il difensore alabardato -sicuramente per colpa anche mia c’abbiamo messo il doppio del tempo, ma ora sto bene e sono felicissimo di esser tornato ad allenarmi coi compagni, mi mancava davvero tanto”.

Dalle condizioni fisiche personali a un giudizio sulla squadra, avendola gioco forza osservata da fuori e dopo averla ritrovata in campo in queste ultime settimane: “Da quando l’ho lasciata ho ritrovato una squadra sicuramente dotata di maggior autorevolezza e consapevolezza nei propri mezzi, tuttavia – prosegue Aquaro – per fare il salto di qualità manca a parer mio ancora qualcosina ma sono fiducioso, perché stiamo cercando ogni giorno di migliorarci”.

La rosa di inizio stagione e i tasselli del recente mercato rendono tosta la concorrenza anche al centro della difesa, ma Beppe Aquaro è pronto e la lotta per il posto da titolare può rappresentare soltanto un fattore positivo: “E’ giusto che ci sia concorrenza. E’ giusto per me e anche per gli altri ragazzi, che ora sanno che il vecchietto è tornato (ride, ndr). E’ un bene che ci sia questa pressione, una sana competizione non può che far bene al reparto e nello specifico a tutti i centrali. Mi sentivo pronto già sabato scorso a Fermo ma consapevole che dopo un’assenza così lunga, sarebbe stata più che altro l’occasione per riavvicinarmi di nuovo al gruppo e tornare a vivere una trasferta con i compagni. Ho bisogno di rimettermi in forma fisicamente ma sono pronto a mettermi a disposizione del gruppo e del mister, sarà poi lui a fare le scelte che ritiene più opportune com’è giusto che sia, dal canto mio non posso che dare il massimo per farmi trovare pronto e quando verrò chiamato in causa darò tutto, come ho sempre fatto”.

Un pensiero poi viene rivolto a Nicola Princivalli, senza dimenticare il lavoro precedentemente svolto da Giuseppe Sannino: “Princi lo conosco ormai da un anno e mezzo, con lui ho sempre avuto un buon rapporto. Credo che oltre ad essere l’allenatore della Triestina  – spiega il centrale dell’Unione – Nicola ne sia anche tifoso e per questo non possa che volere il meglio per questo club. Sono sinceramente felice per lui e per l’opportunità che sta avendo, essendo la sua prima esperienza da capo allenatore siamo tutti disponibili, pronti a venirgli incontro e a dare una mano. Non dimentico in ogni caso il buon lavoro svolto da Sannino, trovo sia giusto spendere parole anche nei suoi confronti dal momento che questo progetto è iniziato con lui”.

Chiusura sul rush finale del campionato, dieci partite che vedranno l’Unione impegnata in una serie di big match soprattutto tra le mura amiche del “Rocco”, dove a stretto giro di posta arriveranno Vicenza, Pordenone, Padova e Sambenedettese e dove, dopodomani, sarà di scena la squadra più in forma del campionato, il Bassano secondo della classe: “Affrontare ora la squadra più in forma di tutte? Meglio così. Meglio affrontarla subito, adesso. Mancano dieci partite e sono sicuro che daremo il massimo, lavorando a duemila all’ora come abbiamo sempre fatto, per disputare le grandi sfide che ci attendono nella miglior condizione possibile”.

Ufficio Stampa