Tre consecutive su tre negli ultimi tre anni al Rallye di Montecarlo Historique: questo il bottino della Scuderia Milano Autostoriche al rally-vintage del Principato. Un tris nella prestigiosa classifica per scuderie, che si tramuta in poker col primo successo, quello del 2010, che lanciò la squadra milanese verso una serie continua di soddisfazioni. Ma quest’anno c’è di più: la Milano Autostoriche si aggiudica anche la prima piazza assoluta nel rally con l’equipaggio di punta composto da Gianmaria Aghem e Diego Cumino al volante della lancia Fulvia Coupè 1200, segnando così la terza vittoria di un equipaggio del team milanese nel rally del Principato dopo le affermazioni di Sala-Torlasco nel 2011 e di Zanchi-Agnese nel 2015. Un bel palmarès, non c’è che dire. Aghem era alla diciassettesima partecipazione al Monte storico, e la cabala gli ha portato il successo, maturato in crescendo dopo il 3° posto assoluto del 2016 ed il 2° dell’anno scorso, sempre navigato da Cumino. La Scuderia Milano Autostoriche si era presentata alla XXI edizione del Rallye di Montecarlo Historique forte di due squadroni di 10 equipaggi ciascuno, con l’obiettivo di cogliere il tris consecutivo nella classifica “equipe” e di puntare in alto nell’assoluta. Le cose non si erano però messe proprio al meglio all’inizio, con il forfait di Cabella-Mattiuzzi su Triumph TR3 per un incidente sui campi da sci e di Rossi-Briani su Fulvia Coupè per ragioni di salute del pilota. Doccia fredda poi alle verifiche di Bad Homburg per uno degli attesi protagonisti, l’equipaggio Argenti-Amorosa, lasciati a piedi dalla loro Porsche 911 ancor prima di prendere il via. Erano quindi ridotti a 17 gli equipaggi del sodalizio milanese che si ritrovavano, dopo la partenza da tre diverse città europee e 1000 chilometri di “concentration”, ad affrontare le altre 300 auto in gara nei primi settori cronometrati. Dopo le prime due prove, a fine della prima tappa, Eugenio Rossi e Michelle Perlino con la Lancia Flavia Coupè e De Angelis-Sisti con la Ritmo seguono Aghem-Cumino, primi degli italiani e ottavi in classifica generale, mentre Leva-Tarenzi hanno dovuto abbandonare per problemi al motore della Fulvia HF. La seconda tappa si apre con due colpi di scena: Rossi Perlino scivolano vorticosamente di 150 posizioni a causa di un guaio al cambio e Schon-Merenda con la Austin Cooper S hanno problemi con gli strumenti che li penalizzano pesantemente nei rilevamenti. Aghem risale un paio di posizioni, mentre si affacciano nei primi 25 Arengi Bentivoglio-Torlasco su Porsche 911 e Aiolfi-Giafusti su Lancia Beta Coupè, che seguono di poco De Angelis che è 19°. La compagnia perde però un altro protagonista, Fontanella-Scrivani su Fiat 128 Rally, fuori gara per una uscita di strada, mentre Angelino-Angelino su Fiat 131 Racing è fortemente attardato per un incidente stradale. La terza tappa si apre con la neve, e ciò consente ai rallysti di recuperare terreno nei confronti dei regolaristi: è il caso di De Angelis che si ritrova addirittura quarto assoluto, di Bergamaschi-Redaelli su VW Maggiolone 1303S e di Cavagna-Seneci su Fulvia Coupè 1.3S, che recuperano sui primi, e di Rossi-Perlino che inizia una bella rimonta. A questo punto però la sorte sembra voler tarpare le ali al volo dei piloti della Milano Autostoriche. Nell’ultima prova della giornata, sul secondo passaggio del Col de l’Echarasson, il tratto più difficile ed innevato di tutta la gara, Arengi Bentivoglio finisce fuori strada e potrà riprendere, attardatissimo solo grazie alll’aiuto degli spettatori, mentre Bergamaschi perde oltre un minuto dietro ad un concorrente lento che procede a fatica sui solchi di neve. Ma il fattaccio più grave si verifica per gli equipaggi che seguono, bloccati in piena prova cronometrata da una vettura incastratasi nella neve: 31 auto in coda che non possono andare né avanti né indietro, e la direzione di gara che non fa nulla per venire incontro ai piloti neutralizzando la prova. Morale: 20.000 punti di penalità per tutti e oltre 150 posizioni di classifica assoluta perse. Ne fanno le spese Cavagna-Seneci, Schon-Merenda, Senna-Moretti su Golf GTI, Alexia Giugni e Mary Vicari su Renault Alpine A110, impegnate per la speciale classifica femminile, e soprattutto De Angeli-Sisti che da quarti precipitano come un macigno al 158° posto. Bugatti-Bugatti, costantemente nei primi 100, devono abbandonare a metà tappa per la rottura del differenziale della Ford Escort Mexico. Chi invece sembra non avere problemi è Aghem, addirittura primo a fine tappa, seguito al 9° posto da Aiolfi e al 23° da Marcattilj-Giammarino si Triumph TR2. La quarta tappa non mostra grandi sconvolgimenti per gli equipaggi della scuderia, con Bergamaschi-Redaelli in rimonta fino alla 23^ piazza e Mercattilj che risale fino al 13° posto. Gandino-Scarcella restano invece molto attardati a causa della rottura del supporto del cambio della Saab 96 V4. Al vertice Aghem-Cumino difendono la leadership provvisoria, mentre Aiolfi-Giafusti altalenano tra il 6° e il 9° assoluto. E si arriva così alla tappa finale, la “ultima notte” con una Milano Autostoriche indebolita nel numero dei protagonisti, ma non nelle capacità di chi è ancora in gara: due prove lunghe e difficilissime per determinare chi sarà il vincitore del 2018 e chi si aggiudicherà la graduatoria per squadre. Aghem-Cumino sentono sempre più forte il profumo del successo soprattutto dopo che due dei cinque più tenaci avversari devono arrendersi per problemi meccanici. E così è sul podio di Montecarlo poco prima dell’alba, con i portacolori del team milanese che sugellano la vittoria in questa ventunesima edizione del rally vintage monegasco. Aiolfi-Giafusti recuperano una posizione e sono ottavi, Marcattilj-Giammarino chiudono tredicesimi, Bergamaschi-Redaelli guadagnano altre tre posizioni e sono ventesimi e Mozzi-Biacca su Lancia Fulvia HF chiudono cinquantanovesimi: questi cinque equipaggi, grazie al loro risultato, portano alla Milano Autostoriche il quarto successo in otto anni nella speciale classifica riservata alle scuderie. Poco più avanti si piazzano Rossi-Perlino dopo una tenace rimonta che li porta, dal 202° posto in cui erano piombati a inizio gara, alla settantaduesima piazza assoluta su 259 auto arrivate. De Angelis-Sisti, bersagliati dalla sfortuna, si fermano nelle ultime battute per un problema al differenziale, mentre gli altri concorrenti penalizzati dal “blocco stradale” o da altri inconvenienti meccanici sono tutti attardatissimi: 132° Cavagna-Seneci, 135° Arengi Bentivoglio-Torlasco, 165° Senna-Moretti, 190° Giugni-Vicari, 208° Gandino-Scarcella, 218° Schon-Merenda, 255° Angelino-Angelino. Ma alla fine l’apporto dei primi cinque in classifica consente alla Milano Autostoriche di aggiudicarsi per la terza volta consecutiva, un vero record nella gara monegasca, l’ambito trofeo per la classifica “scuderie”.
La Scuderia Milano Autostoriche (www.milanoautostoriche.it) raggruppa principalmente gli amanti delle auto d’epoca ma anche gli appassionati di sfide su strada e in pista col cronometro.
Nato nel 2006 dal gruppo dei soci fondatori, tutti amici che gareggiavano insieme già da oltre dieci anni, il sodalizio conta attualmente quaranta soci, tutti appassionati in piena attività, con un parco vetture datate tra il 1930 e il 1990. Tra queste alcuni esemplari di indubbio valore storico-collezionistico. Presente con propri equipaggi in tutte o quasi le principali gare di regolarità disputate in Italia, è molto conosciuta anche all’estero, avendo gareggiato in Francia a Montecarlo e in Corsica, in Spagna, in Portogallo, in Grecia.
Peculiarità della Scuderia Milano Autostoriche è lo spirito che accomuna tutti i soci ed i simpatizzanti: amicizia e sportività.
Lo scopo della scuderia storica è quello di aiutare i soci con consigli e suggerimenti per la loro attività agonistica e per la corretta preparazione della vettura e della gara, contribuendo a creare sinergie che riescono a ridurre i costi e le tempistiche organizzative e burocratiche caratteristiche di determinati tipi di manifestazioni.