I Media Cities
INNOVATIVE E-ENVIRONMENT FOR RESEARCH ON CITIES AND THE MEDIA

Un progetto Horizon 2020 per rendere accessibili i materiali video e foto conservati da 9 cineteche europee

Il Museo Nazionale del Cinema è partner del progetto promosso da 9 cineteche europee, 5 istituti di ricerca, 2 provider tecnologici e specialisti di digital business models.
L’obiettivo di I Media Cities è la condivisione e la valorizzazione dei materiali audiovisivi conservati nelle cineteche per scopi di ricerca, tramite la realizzazione di una piattaforma digitale (interoperabile e multilingue) accessibile alla comunità di ricercatori e creativi europei. Una piattaforma che permetterà, tra le altre cose, lo studio della storia e dello sviluppo di grandi città europee, e della storia dei media attraverso la loro rappresentazione degli spazi urbani, tramite le collezioni media finora non accessibili.
Il Museo mette a disposizione della piattaforma on-line:

496 fotografie provenienti dall’Archivio fotografico, che  raccontano la profonda trasformazione che attraversa Torino dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Cinquanta del secolo scorso. Dalle Esposizioni Universali sulle sponde del Po, ai teatri di posa degli stabilimenti cinematografici della prima capitale italiana del cinema. Dalla Torino industriale di Italo Bertoglio a quella aulica delle vedute più celebri di Le Lieure e Pia, fino ai volti sconosciuti di alcuni straordinari ritratti di strada negli scatti di Vittorio Zumaglino.
più di 50 filmati, conservati in pellicola dalla Cineteca del Museo Nazionale del Cinema, in cui è riconoscibile il contesto urbano torinese: sia riprese amatoriali (le Esposizioni di Torino, i documentari di Luis Bogino, parate militari, manifestazioni, filmati di famiglia) sia film a soggetto (comiche brevi e lungometraggi muti degli anni Dieci tra cui “Maciste”, “La portatrice di pane” e “Addio Giovinezza!”).  Le immagini di questi documenti sono state realizzate tra la fine dell’Ottocento – il documento più antico è l’Esposizione di Torino del 1898 – e gli anni Cinquanta.

Ufficio Stampa