A Marko Simonovic sono bastati pochi minuti nello scrimmage contro il Basket Golfo Piombino per svelarsi e rivelarsi ai suoi nuovi tifosi della Soundreef Mens Sana. Sogna di giocare in NBA il lungo montenegrino arrivato questa estate in biancoverde, e non a caso è seguito da scout d’Oltreoceano che durante la prossima stagione capiterà di vedere anche al PalaEstra. Il presente dell’osservato speciale con la maglia numero 11, però, è Siena e la Mens Sana Basket.

Un’avventura iniziata con entusiasmo e abnegazione da parte di Marko («Il più alto in casa già da quando ero adolescente»), reduce da un’estate che definire intensa è poco.
A vedere l’energia con cui corre e tira sul parquet nella sessione pomeridiana non si direbbe che da metà Luglio, dopo gli Europei Under 18 con la nazionale del Montenegro, ha staccato solo tre o quattro giorni per stare un po’ in famiglia.

Neanche il tempo di disfare la valigia che è arrivata la chiamata per il ritiro della nazionale maggiore del Montenegro che parteciperà agli Europei di basket al via proprio oggi. A un ragazzo come Simonovic che sa di dover proseguire nel suo percorso di crescita, è bastato un attimo per dire sì a a coach Boscia Tanjevic.

Il tempo di rifare ancora una volta i bagagli e Marko è arrivato nel ritiro della Soundreef Mens Sana sul monte Amiata. «Con questo tour de force un altro giocatore avrebbe dovuto ricominciare il lavoro sul campo tra una settimana, forse anche due. Ma tenerlo lontano dal pallone è un’impresa» dice coach Griccioli mentre osserva il classe 1999.

Ma per il centro nato a Kolasin e cresciuto cestisticamente in Piemonte, nelle giovanili di Moncalieri, la pallacanestro è tutto: «Se mi devo allenare due ore non c’è problema. Tre ore? È lo stesso» spiega sorridendo il capitano della nazionale Under 18 del Montenegro, che ai recenti Europei di categoria ha chiuso come terzo miglior realizzatore del torneo con 17.7 punti a partita con il 67.9% da due e il 55% da tre.

Marko, come ti sei avvicinato al basket? Hai mai praticato altri sport oltre alla pallacanestro?

«Ho sempre giocato solo a basket grazie anche ai mie fratelli che giocavano prima di me e che ora hanno smesso. Da quando ho iniziato da piccolo non ho più smesso perché amo il basket: i miei allenatori delle giovanili mi hanno sempre detto che allenandomi duro potrò avere una grande carriera».

Le tue prime impressioni dopo il tuo arrivo a Siena?

«Molto belle. Sono stato accolto molto bene dalla società, dallo staff e dai compagni e sono sicuro che in futuro andrà ancora meglio».

Sei al lavoro con i tuoi nuovi compagni da un paio di settimane. Come ti stai trovando?

«Sono veramente super, mi hanno aiutato tanto finora e spero che lo faranno fino alla fine per darmi una mano a crescere ancora. Dico grazie anche a coach Griccioli che mi sta molto vicino».

A Siena hai trovato Cepic, tuo compagno di squadra anche nella nazionale Under 18 del Montenegro. Quanto è importante per te averlo vicino?

«Sono molto contento di giocare insieme a lui, è prima di tutto un grande amico oltre che compagno di squadra».

Ti aspettavi di diventare subito un beniamino dei tifosi biancoverdi?

«No, e mi ha emozionato molto questa cosa. Sapevo che sono tra i migliori in Italia e che danno sempre un grande sostegno alla squadra ma non mi aspettavo tutto questo calore. Quando sono entrato al palazzetto e ho visto tutti gli scudetti appesi al soffitto sono rimasto molto impressionato».

Con quale idolo cestistico sei cresciuto?

«Il mio mito è sempre stato Vlado Scepanovic, montenegrino nato nella mia stessa città . Anche se giocava come guardia, che non è il mio ruolo, l’ho sempre ammirato tanto».

Come numero di maglia hai scelto l’11: per te ha un significato particolare?

«No, non c’è un motivo particolare. Prima avevo sempre giocato con il 19 ma quest’anno in Nazionale Under 18 non era libero e dunque ho scelto l’11 così come a Siena».

Sei seguito dagli scout NBA: come vivi questa situazione visto che solo il prossimo 15 Ottobre compirai 18 anni?

«È prima di tutto uno stimolo. Poi è chiaro che un po’ di pressione la sento ma è una pressione positiva, che mi spinge a migliorarmi sempre».

Che messaggio vuoi mandare ai tifosi della Mens Sana?

«Vi aspetto al palazzetto, venite tutti a sostenerci perché possiamo fare grandi cose».

Ufficio Stampa