RENATE – PADOVA 3-0
RENATE (4-3-3): Di Gregorio, Anghileri, Di Gennaro, Teso, Vannucci; Simonetti (19′ st Antezza), Pavan, Palma; Ungaro (37′ st Piscopo), Gomez, Lunetta (26′ st Finocchio). A disposizione: Turati, Cincilla, Malgrati, Makinen, Confalonieri, Mutti. All. Cevoli
PADOVA (3-5-2): Bindi; Cappelletti (16′ st Candido), Russo, Trevisan; Madonna, Mandorlini (16′ st Mazzocco), De Risio, Pulzetti (27′ st Capello), Contessa; Guidone, Chinellato (15′ st Cisco). A disposizione: Burigana, Merelli, Serena, Chajari, Scevola, Ravanelli, Zivkov. All. Bisoli
ARBITRO: Sig. Miele di Torino (Sig. Perrelli di Isernia – Sig. Berger di Pinerolo)
RETI: 9′ st Gomez, 13′ st Ungaro, 40′ st Antezza
NOTE: Serata calda con cielo sereno, terreno di gioco in buone condizioni. Nessun giocatore espulso, ammoniti Simonetti, Lunetta (R), Trevisan, Russo (P). Calci d’angolo: 8-2 Padova. Spettatori: 400 circa.

MEDA – Alzi la mano chi solo osava immaginare uno scenario del genere. Ed invece, il Renate centra il primo successo ed i primi tre punti in campionato, al termine di una prestazione di altissimo livello contro il quotato Padova, arrivato in Brianza con tutti, ma proprio tutti i favori del pronostico. Dopo un primo tempo chiusosi a reti inviolate ma con i locali comunque brillanti e propositivi, nei secondi 45′ gli uomini di Cevoli abbattono i biancoscudati. Nel giro di cinque minuti sono Gomez e Ungaro a timbrare il cartellino, poi ci pensa Antezza a mettere “le olive nel Martini”. Confermate le ottime indicazioni tratte in Coppa Italia: è un Renate che diverte e si diverte. Debutto in campionato in notturna per il Renate di mister Cevoli, che in occasione del rendezvous con la corazzata patavina, deve fare a meno di Mattioli, Musto e Savi. Il tecnico sammarinese opta per il classico 4-3-3 in cui si nota il rientro di Teso nel cuore della difesa, ed Ungaro davanti nel tridente offensivo assieme a Gomez e Lunetta. Confermatissima la mediana, così come 3/4 della difesa a protezione di Di Gregorio. Cerca subito importanti conferme mister Bisoli sul fronte biancoscudato. Non 4-3-1-2 il modulo, bensì 3-5-2 con il rientrante Trevisan dal 1′ in difesa e Mandorlini (non Candido) nella cerniera di centrocampo. Il tendem offensivo – e questa non è una sorpresa – è composto da Guidone e Chinellato.
Decisamente aggressivo l’avvio del Padova, che dopo 1′ si fa subito minaccioso. Contessa da sinistra crossa al centro per la torsione aerea di Guidone, che trova deviazione e primo corner del match. Non passano che una quarantina di secondi, e su un’errata uscita di Pavan, Chinellato, spalle alla porta telefona il sinistro che Di Gregorio blocca a terra. I padroni di casa si fanno vedere per la prima volta al minuto 13, quando lo spunto di Lunetta a sinistra si chiude con un bel cross per la testa di Gomez. Palla fuori ma non di molto. Stessa sorte, 180” dopo per Chinellato, bravo ad avventarsi per primo sul traversone di Pulzetti, ma la sfera si perde sopra il montante. La gara è viva, piacevole nonostante il gran caldo, ed al 21′, una splendida azione palla a terra delle pantere, sfocia nella più nitida chance della sfida. Pennella Palma, Gomez di testa chiama Bindi alla super parata, ma sulla respinta di Bindi, l’assistente di linea pesca in fuori gioco Simonetti, abbattuto al medesimo istante in area. Miele va per il penalty, salvo poi tornare sui suoi passi. Episodio da rivedere. Renate gagliardo e testardo nel buttarsi avanti alla ricerca del vantaggio, e al 24′ ci vuole ancora tutta l’attenzione di Bindi per sbarrare la strada al sinistro in corsa di Lunetta. Alla mezzora esatta si scatena ancora Palma, che semina Contessa come un birillo e scodella un cross al bacio per la testa di Gomez, che però non riesce però a inquadrare lo specchio da favorevole posizione. Se il primo quarto d’ora aveva fatto registrare il predominio padovano, con il passare dei minuti i brianzoli si fanno apprezzare, ribandendo colpo su colpo e creando più di un grattacapo alla difesa biancoscudata. La coda finale del primo tempo non regala ulteriori sussulti, Renate e Padova vanno al riposo sullo 0-0.
Nessuna variazione rispetto ai 22 iniziale, comincia la ripresa al “Città di Meda”. Al 7′ ottimo break confezionato da Ungaro, che dopo una bella sgroppata di 30 metri strozza il sinistro per l’agevole presa di Bindi. Il bello però, deve acora arrivare. Al 9′ il Renate passa a condurre. Lunetta e Russo vanno testa a testa sul fondo, con l’esterno milanese classe ’96 che in qualche modo riesce a servire alle spalle l’accorrente Gomez, ancora una volta letale nel colpire. I patavini accusano il colpo, ma dopo quattro minuti incassano anche lo stordente raddoppio. Gomez al vertice dell’area combina con Lunetta, bravo nell’appoggiare a Ungaro, poi straordinario nel trovare il palo lontano con un sinistro a giro di chirurgica precisione. E’ uno stordente uno-due per i biancoscudati, e allora Bisoli corre ai ripari stravolgendo l’undici iniziale con tre cambi simultanei per dare una scossa forte alla squadra. La reazione c’è ed arriva al 22′, quando Candido, dai 25 metri s’inventa un gran destro a giro che si stampa sulla traversa. Anche Cevoli naturalmente non sta a guardare, ma i suoi sono cambi votati a dare un’intensità ancora maggiore. quindi ecco Antezza a centrocampo e Finocchio nel tridente al posto di un imprendibile ma esausto Lunetta. I minuti passano, ma il forcing ospite non s’intensifica come sarebbe lecito attendersi. Merito di un Renate sempre sul pezzo, capace di non commettere un singolo errore. E siccome il Padova dietro scricchiola anzi che no, al 40′ arriva la ciliegina sulla succulenta torta. Gomez in area vede il suo destro a botta sicura murato da Russo, ma Antezza è il più veloce ad avventrarsi sul pallone e a scaraventarlo nell’angolino. Delirio al “Città di Meda”, le pantere si regalano una notte da favola, annichilendo una delle grandi favorite per la promozione in B. Guai però a lasciarsi andare a voli pindarici, perchè tra una settimana si va a salò, sul campo di un’altra formazione che lotterà per il primato.

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