Il telefono ha sussultato ininterrottamente, decisamente più di quanto già non faccia solitamente. Telefonate e messaggi di complimenti. Per la conquista della Coppa Italia, certo, ma anche per quel PalaBaldinelli stracolmo e vestito a festa come solo la Lube Cucine, in ambito sportivo, era riuscita a fare in passato. Nel turbine di sensazioni di una giornata da lasciare custodita tra i ricordi più preziosi, Giovanni Morresi, presidente onorario della Lardini Pallavolo Filottrano, si gode “il frutto di un lavoro fatto di condivisione e che rende ancora più eccellenti gli obiettivi raggiunti”. Come quello di mettere in bacheca un trofeo nazionale come mai era riuscito nella storia del club (nemmeno ai tempi della serie B), come quello di tramutare impegno e dedizione in un vero e proprio successo organizzativo. “E’ stato come apporre il primo mattone importante in ciò che si sta cercando di costruire. L’essere parte in causa nell’organizzazione di questo evento era per la società un test importante, credo superato a pieni voti. Abbiamo ottenuto un risultato straordinario di partecipazione grazie al supporto e all’impegno di tutti. Un grazie personale va a Luisa Rizzitelli, con la quale si è creato da subito un bel feeling”. Restano in circolo mille emozioni, come “l’inno di Mameli suonato dalla Banda di Filottrano, cantato da tutto il pubblico, e l’abbraccio finale con Federica Feliziani”. Resta soprattutto quel dato: 3.481 spettatori, perché di più non ne entrano, e la sensazione che sarebbe servito un PalaBaldinelli ancor più capiente per accogliere un pubblico eterogeneo fatto anche di tifosi occasionali, giovani studenti e tantissime società pallavolistiche del territorio. “L’evento della singola partita crea un pathos incredibile che ne amplifica l’interesse. Di certo, il tantissimo pubblico di domenica rappresenta un patrimonio da valorizzare e a cui dare un seguito. Continuiamo a immaginare la Lardini Filottrano come una realtà nella quale tutti si sentano coinvolti. Ho ricevuto tantissime attestazioni di stima, ma è stato soprattutto gratificante sentirsi dire dalle persone che domenica sono state bene. È stata una festa bellissima e coinvolgente, che ha emozionato tutti, facendo vivere una domenica all’insegna dell’amicizia e della condivisione. Penso che tutti si siano sentiti partecipi ed appartenenti a qualcosa di bello ed emozionante e che non era di Filottrano, di Pesaro o di Osimo: era qualcosa per tutti e di tutti. E questo è uno degli obiettivi, forse il più importante, che la nostra società persegue da sempre, indipendentemente dal livello agonistico raggiunto. Adesso ci rituffiamo nel campionato, una storia con un finale ancora tutto da scrivere. Insieme”.