Elezioni FIGC, Abodi a Sportitalia: “La Juve sta con Tavecchio, ma siamo alla pari. Ho dato le dimissioni da Lega B”

Andrea Abodi, candidato alla presidenza della Federcalcio, è stato ospite negli studi di Sportitalia, nella trasmissione “Calcio € Mercato” condotta da Michele Criscitiello. Ecco il suo lungo intervento:

Il consenso della gente – “Per me conta tanto quel che pensa la gente. Mi fa piacere il consenso, poi sta a noi dirigenti riuscire a rappresentare bene il pubblico e le categorie”.

I sondaggi – “Registro un dato: in poco tempo, Tavecchio ha perso il 7%. La torta è uscita male dal forno – dice sui sondaggi -. Poi rispetto i risultati: io sono fiducioso, quattro anni fa Malagò venne eletto nonostante fosse soccombente. Mi auguro che ci possano essere sorprese in ognuna delle voci a partire dalla Serie A”.

La candidatura tardiva – “La mia candidatura arrivata solo il 13 febbraio? Le campagne elettorali lunghe logorano come le volate iniziate presto. La mia è stata una scelta coraggiosa, avrei potuto fare quattro anni di B raccogliendo il massimo del consenso. Sono ‘magicamente’ usciti 30 milioni alla Lega se fossi rimasto in B. C’era bisogno di trasparenza e modernità. Il punto di rottura è stato dicembre con la Legge Melandri che regola i diritti audiovisivi della massima serie con percentuale per le altre serie. C’è stata una modifica che non ha tenuto conto della nostra posizione. Il quadro economico per B e C è stato modificato, è stato un punto di rottura per un sistema che ha tradito i principi del patto di rinascita del calcio domestico”.
La Lega di B – “Ho triplicato il fatturato della Lega di B, ho costruito una società infrastrutturale con 7 progetti in portafoglio. Abbiamo introdotto forme relative al contenimento della spesa. Ho proposto a Tavecchio di accelerare sulla tecnologia in campo scrivendo io la lettera a Blatter”.

Gravina – “Mio sponsor? Io metto la faccia per me stesso. Cinquantacinque società hanno deciso di votare me, non di seguire Gravina. C’è un rapporto di comuni intenti ma anche con tanti presidenti di A, con delegati e presidenti e allenatori dei Dilettanti. La mia è una candidatura trasversale, ho voluto un incontro al CONI dove i presidenti hanno capito che la mia è una candidatura al servizio della categoria. Tavecchio è stato un investimento che ha cedola zero. Abbiamo meno risorse e per fortuna ne abbiamo di nostre. Ho presentato B Futura, Tavecchio disse ‘non farete neanche uno stadio’ e noi abbiamo aperto il cantiere di Cagliari. Il prossimo? Mi auguro possa essere lo stadio di Vicenza. Poi Bassano, mentre su Pescara c’è stato un blocco della Sovrindentenza: fare uno stadio in Italia è un’epopea. Spero che Novara possa fare qualcosa, c’è un fermento infrastrutturale sul quale la Federazione è passiva. L’unica cosa che dice è ‘per iscriverti devi avere lo stadio’”.

Dimissioni – “Se ho dato le dimissioni? Le ho date, mi presento lunedì non più da presidente della Lega di B”.

Il ruolo futuro –  “Se uno si dimette, si rielegge? Non faccio un passo indietro. Ho preso 22 voti a scrutinio segreto col 60% in Serie A”.

La Serie B – “Quel che ha fatto questa Lega, grazie alla compattezza del corpo associativo, non ha eguali in Italia”.

La candidatura – “La mia è una scelta di vita, il sistema ne ha bisogno. Io credo di essere alla pari, adesso, con Tavecchio. Chi ha deciso di non appoggiarmi, può dirlo. Si può giudicare e valutare, il tema tra calciatori e allenatori riguarda le due componenti tecniche”.

La scelta di Ulivieri di appoggiare Tavecchio – “Tommasi e Ulivieri sanno perché hanno queste posizioni e diversità di vedute”.

Le penalizzazioni – “Vedere la classifica con le parentesi ci mortifica ma al di là della selezione nel momento dell’iscrizione, al di là del fatto che avrei voluto più tempestività da parte della Giustizia Sportiva, arrivare a marzo a penalizzare non è mai bello”.

Il caso Latina – “Le iscrizioni le stabilisce la Federazione. Le trattative che ci sono state negli ultimi sette mesi sono state sotto la mia supervisione lontana e discreta ma come sanno i tifosi e il sindaco di Latina, ci sono sempre stato. Lo sanno la Procura della Repubblica e il Questore. Nessuno ha trascurato il Latina. Il Lanciano? Non è fallito. E’ retrocesso e non si è iscritto per scelta, per valutazione”.

La LND – “Ho chiesto al Presidente di incontrare i delegati, mi ha detto che organizzativamente sarebbe stato un problema. Vorrei aggiungere contenuti, non dò lezioni a nessuno. Ho detto a Sibilia che avrei mandato comunicazioni. Non ho proposto soldi ma punti di vista per affrontare i problemi della LND. Bisogna saper stare insieme anche tra diversi. Tavecchio è forte lì e debole tra i professionisti. Ha 25 voti tra A e B? Divertiamoci lunedì”.

La posizione della Juventus –  “La Juve è con Tavecchio. Le big? La Roma si è espressa, Fiorentina e Napoli no perché mancavano in Consiglio di Lega”.

Il futuro in caso di sconfitta – “Non ho ragionato sul piano b. La sconfitta va sempre messa in preventivo, non ho paura di perdere ma neanche di vincere. 53% con Tavecchio e 42% con me? Siamo già cambiati come percentuali…”.

Il primo passo da possibile Presidente di FIGC – “Parto dalla riforma dei campionati. Quella di Tavecchio? Lascio gli appunti sul tavolo… Fino a dicembre abbiamo condiviso tutto, diciamo così… La mia Lazio? E’ con Tavecchio… Ma la Roma è con me”.