Sabato 4 marzo in campo le squadre del girone A e B; il 12 debuttano i gironi C e D
Prima volta a 18 squadre nel campionato pontificio di calcio per sacerdoti e seminaristi.
Debuttano il Collegio San Pietro e il Collegio Ucraino.
ll Collegio Cusmano in campo con dedica alla “Chape”. Sabato 27 maggio le finali.

Tra i due derby di semifinale di Tim Cup, la capitale si appresta a vivere all’ombra del Cupolone un altro spettacolo calcistico: la Clericus Cup. Il mondiale della Chiesa, promosso dal Centro Sportivo Italiano, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale del tempo libero, turismo e sport della Cei, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano. La nuova edizione riparte con 18 squadre con il debutto assoluto nel torneo del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat e del Pontificio Collegio San Pietro. È Vittorio Bosio, il presidente del Centro Sportivo Italiano a spiegare il significato del torneo: «La Clericus per il Csi rappresenta anzitutto vicinanza alla Chiesa e uno sguardo missionario nel mondo; perché anche senza gli scarpini, fuori dal campo, i partecipanti possano offrire in futuro nei loro paesi, momenti di gioco e fratellanza, valorizzando l’aspetto sportivo, utile alla crescita dei giovani ad ogni latitudine». Sulle maglie delle 18 squadre della Clericus Cup, quest’anno in bella evidenza c’è una scritta che richiama uno dei “passaggi-gol” offerti da Bergoglio al Csi nel 2014, in occasione del 70° anniversario di fondazione dell’associazione sportiva di ispirazione cristiana. In due righe “Mettiamoci in gioco nella vita come nello sport”. Il perché lo ha spiegato il consulente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini. «Il Papa ci dice di amare il rischio e di metterci in gioco nonostante le difficoltà che s’incontrano. Chi gioca vince anche la paura che talvolta fa tremare le gambe. Con la Clericus Cup affidiamo ai partecipanti il compito di far giocare questa partita a tutti i giovani che incontreranno nella loro vita».

Gol, via crucis e prima di Pasqua il seminario formativo “Sursum Corda”
Sarà quella della Clericus Cup ancora una volta una singolare Quaresima, vissuta dai calciatori ecclesiastici tra le usuali Via Crucis del venerdì e le fatiche degli allenamenti infrasettimanali, in vista dei weekend di gioco. Come ormai tradizione, la Clericus Cup si disputerà sui campi del Centro Sportivo Pio XI, a due passi dal Vaticano (Via di Santa Maria Mediatrice, 24). Con il mese di marzo, 372 calciatori, fra sacerdoti e seminaristi di tutto il mondo, scenderanno in campo nel mondiale ecclesiastico. Affinché il progetto della Clericus Cup non sia riconducibile solo ed esclusivamente ad un torneo di calcio, ma sia anche per i sacerdoti e gli atleti iscritti, un’esperienza di vita di cui far tesoro e su cui costruire programmi educativi nelle parrocchie e negli oratori del mondo, il Csi insieme alla Pontificia Università Gregoriana ha messo in calendario un time-out di pastorale sportiva. Giovedì 23 marzo la Clericus Cup proporrà infatti nell’Ateneo Gesuita un seminario dal titolo “Sursum Corda – Ascesi del corpo, elevazione dell’anima” condotto da don Alessio Albertini.

La formula del torneo fino alle finali
Nella sua 11ª edizione, la Clericus Cup a 18 squadre avrà ancora una formula composta da 4 gironi, due (A e B in campo di sabato) con 5 squadre e due (C e D in campo di domenica) da 4 squadre, con le prime due classificate di ciascun girone che si qualificano per le fasi successive. Sosta obbligata in aprile per le celebrazioni pasquali. Quindi si torna a maggio in campo con i quarti di finale (sabato 6): le semifinali (il 13) prima dell’appuntamento clou con le due finali: sabato 27 maggio.

Un mondo di nazioni in campo: Messico e Brasile leader. Italia terza
Sono 404 i tesserati iscritti, inclusi i dirigenti delle squadre, con passaporto di ben 66 diverse nazionalità, i protagonisti della nuova Clericus Cup. Messico e Brasile i paesi con più rappresentanti, con 29 e 26 atleti. L’Italia ha 24 convocati tra i vari seminari. La Nigeria 23.  Seguono Francia, Ucraina, Spagna, e USA tutte presenti nel torneo con il corrispettivo Pontificio Collegio. Per gli amanti del calcio non sarà difficile riconoscerle in campo, dato i colori delle maglie da gioco, identiche a quelle delle loro Nazionali.

Torna il Red Mat. Il Vaticano con il Sant’Anselmo.
Sono solamente quattro le squadre che hanno partecipato in ciascuna delle dieci precedenti edizioni della Clericus Cup. Nel ristrettissimo club delle fedelissime ci sono North American Martyrs, Collegio Urbano, Mater Ecclesiae e Sedes Sapientiae, unica squadra fra le magnifiche 4 a non aver mai conquistato il titolo. Torna in campo il Redemptoris Mater, il seminario neocatecumenale, capace di conquistare tre Coppe con il Saturno nelle prime 4 edizioni. Il 2017 segna anche il debutto assoluto del Collegio San Pietro e del Collegio Ucraino. All’insegna della fratellanza sportiva la mista, creatasi fra Vaticano e Anselmiano, insieme nel sodalizio che abbina i chierichetti del Papa del Preseminario Vaticano con altri sacerdoti che operano nella Città del Vaticano assieme ai monaci benedettini dell’Aventino, ieri assieme al Santo Padre nella tradizionale processione da Sant’Anselmo a Santa Sabina e successiva Messa in occasione del mercoledì delle Ceneri.

Maglie decorate. Il Cusmano in maglia “Chape”. Patch valoriali in spalla
I campioni del Mater Ecclesiae, che festeggiano il 25° anno di vita del Collegio mariano, hanno la Madonna decorata sulla maglia celeste oltre lo scudetto arancioblu Csi. I transalpini del Pontificio Seminario Francese avranno invece in controluce il galletto nella loro maglia tricolore. Anche il Collegio Messicano celebra il suo Giubileo con lo stemma dei suoi 50 anni di vita. Il Cupolone appare sulla maglia azzurra crociata del Collegio San Pietro. Suggestiva la maglia del Chape Cusmano Belga – il collegio guidato dal brasiliano, padre Adenis De Oliveira, Segretario Generale dei Missionari Servi dei Poveri, parroco alla Pisana – che giocherà con una maglia evocativa dei colori della brasiliana Chapecoense, per ricordare anche sui campi all’ombra del Cupolone la tragedia della squadra catarineense, di cui è tifoso. Sulla spalla di ogni maglia Clericus 2017 campeggeranno in bella vista con patch multicolor i sei i valori ispirati alla Conferenza mondiale Sport e fede voluta dal Pontificio Consiglio della Cultura:
Compassion – Lo sport per aiutare gli altri; Respect – Lo sport per costruire fiducia e comprensione; Love – Lo sport è per tutti; Enlightenment – Lo sport può trasformare le vite e formare il carattere; Balance – Lo sport aiuta a tirare fuori il meglio di se stessi; Joy – Lo sport è soprattutto divertimento.

Albo d’oro

2007        Redemptoris Mater
2008        Mater Ecclesiae
2009        Redemptoris Mater
2010        Redemptoris Mater
2011        Gregoriana
2012        North American Martyrs
2013        North American Martyrs
2014        Pontificio Collegio Urbano
2015        Pontificio Collegio Urbano
2016        Mater Ecclesiae

I gironi del campionato 2017
Ecco i quattro gironi dell’edizione 2017, con in neretto le quattro teste di serie del mondiale pontificio, ovvero le classificate ai primi 4 posti lo scorso anno.
Girone A con Gregoriana, Collegio Spagnolo, North American Martyrs, Collegio San Paolo Apostolo e Pontificio Consiglio Ucraino
Girone B con Pontificio Collegio Urbano, Collegio Messicano, Altomonte, Sedes Sapientiae, Pontificio Seminario Francese.
Girone C con Pio Latinoamericano, Collegio San Pietro Apostolo, Redemptoris Mater. Consolata-Agostiniani
Girone D con Mater Ecclesiae, Chape Collegio Cusmano, Vaticano Anselmiano e Collegio Pio Brasiliano

UFFICIO STAMPA CLERICUS CUP