Partecipa all’Hero World Challenge (1-4 dicembre). Nel field solo diciotto grandi campioni

Tiger Woods torna finalmente in campo. Il rientro nell’Hero World Challenge (1-4 dicembre) sul percorso dell’Albany Resort, a New  Providence nelle Bahamas, a distanza di 16 mesi dall’ultima apparizione nel Wyndham Championship (10°) e dopo tre interventi alla schiena. Sarà un ritorno come si conviene, perché nel field di soli 18 giocatori, tutti campioni, vi sono 16 tra i primi 28 del world ranking e, tra costoro, tre vincitori di major stagionali, i tre medagliati alle Olimpiadi e 12 protagonisti dell’ultima Ryder Cup. Il torneo è organizzato dallo stesso Woods attraverso la sua Fondazione insieme alla Fondazione Tavistock e ad Albany Scholars Program.
Difende il titolo Bubba Watson in un contesto in cui tutti sono in grado di imporsi a parte probabilmente Woods, delle cui condizioni di forma si sa poco, se non che si è allenato con molta intensità perché, come ha detto lui stesso, sarebbe tornato solo quando si fosse sentito pienamente competitivo.

Hanno più chance degli altri di impedire un bis a Watson, lo svedese Henrik Stenson, numero uno europeo, Dustin Johnson, Jordan Spieth, Patrick Reed, il giapponese Hideki Matsuyama e l’inglese Justin Rose.

Woods, che nel frattempo è sceso all’879° posto della classifica mondiale, dove negli anni d’oro era rimato in vetta per 683 settimane, per essere ammesso alla gara ha avuto necessità di un invito. Il montepremi di 3.500.000 dollari.

“Ora sono pronto”. La rinascita del campione che non accetta l’oblio

Superati i tormenti fisici, Tiger ha ritrovato la fiducia e non ha perso la voglia di stupire

L’attesa (lunga e tormentata) pare sia finita. “Mi sento pronto. Ora posso effettuare tutti i colpi possibili e ho il pieno controllo di tutti i gesti tecnici”, le rassicurazioni di Tiger dopo i giri di prova alle Bahamas sono musica per le orecchie di chi ama il golf. Tiger c’è e si prepara a un rientro in grande stile, non certo da comparsa.

L’esperienza in Ryder Cup nel ruolo di Vice Capitano del Team USA ha riacceso il sacro fuoco della “tigre”. Woods sembra dunque aver definitivamente superato i problemi alla schiena che lo avevano costretto a tre operazioni chirurgiche in 20 mesi. La gioia dei milioni di fan è però accompagnata da una buona dose di cautela. Troppe volte, infatti, l’entusiasmo per il ritorno all’attività del campione era stato freddato da qualche stop inatteso. Lo scorso ottobre, ad esempio, dopo aver annunciato il rientro in gara nel Safeway Open, Woods spiazzò tutti con un forfait a pochi giorni dalla gara.  Alla base del ripensamento nessun problema di salute, ma la poca fiducia nel proprio gioco. Difficile immaginare ora una nuova retromarcia.

La tigre vuol tornare a ruggire.

A CACCIA DI NUOVI RECORD Fantastico catalizzatore di interesse mediatico, l’ex numero 1 al mondo proverà ad arricchire la sua già strepitosa bacheca di trofei: 78 titoli sul PGA Tour (soltanto tre in meno di Sam Snead) e 14 affermazioni nei Major (solo Jack Nicklaus lo precede con 18 vittorie).  Indimenticabile la striscia di risultati tra 1997 e il 2014 che gli permise di blindarsi in vetta al ranking mondiale per ben 683 settimane. Con un simile palmares non deve stupire che il suo nome sia stato per anni in cima alla lista degli sportivi più pagati. E anche nel 2016, nonostante la prolungata assenza dai campi, il 40enne californiano si è assestato al 12° posto nell’elenco degli atleti più ricchi stilato dalla rivista Forbes.

Tiger non vuole abdicare. Se ritroverà la continuità di rendimento che lo ha sempre contraddistinto, potrebbe ancora puntare a dei primati che lo incoronerebbero recordman assoluto del golf.

SPONSOR E ATTREZZATURA TECNICA Tiger Woods non è un giocatore qualunque. Tiger Woods è il golf. Ecco spiegata la curiosità morbosa di appassionati e addetti ai lavori per scoprire con quale attrezzatura tecnica scenderà in campo. La Nike, infatti, pur proseguendo a vestire Woods e altri fuoriclasse del green, ha deciso di interrompere la produzione di bastoni e palline. Così per Tiger è iniziato un lungo periodo di test per capire con quali “ferri del mestiere” proseguire la carriera. Si intensificano intanto le voci di un nuovo sponsor per la sua sacca. Sarebbe il settimo brand a investire sul campione americano per questo tipo di sponsorizzazione dopo Titleist, Buick, AT&T, Nike, Fuse Science e MusclePharm.

INCUBO GOSSIP Se dal punto di vista fisico il peggio sembra alle spalle, diverso è il discorso per la situazione sentimentale. Archiviata nel 2009 la catastrofica fine del matrimonio con Elin Nordegren, quando la scoperta di relazioni extra coniugali con almeno 120 donne provocò la reazione furiosa della moglie (leggenda narra di colpi di bastone da golf al fedifrago) e la fuga di molti sponsor, il fuoriclasse americano sembrava aver ritrovato stabilità con la sciatrice Lindsey Vonn. Nato sotto i migliori auspici, l’idillio fra la stella del golf e la campionessa di sci è durato soltanto tre anni, interrompendosi nel maggio 2015, quando – secondo i tabloid americani – la Vonn scoprì che Tiger le aveva mentito, nascondendole una scappatella. Come dire… La tigre perde il pelo ma non il vizio.