Fortitudo Mozzecane, «tu chiamale se vuoi emozioni» 
Sorpassi. Controsorpassi. Rimonte allo scadere. Gol da togliere il fiato. Adrenalina e pelle d’oca dal primo all’ultimo minuto. Anzi, secondo. «Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni». Canterebbe così Lucio Battisti, guardando le partite della Fortitudo Mozzecane e intonando la sua Emozioni. Dal sinistro vincente da venticinque metri di Zoe Caneo contro l’Azalee al pari subito con il Clarentia Trento al 93’, dalle reti «spietate» incassate dal Real Meda (apparentemente da k.o.) al 3-3 acciuffato al fotofinish grazie a Veronica Brutti. Guai a distrarsi e a stare tranquilli, guai a considerare la contesa già finita. Perché le prime tre gare (e i tre pareggi) della formazione gialloblù hanno regalato una vera e propria altalena di emozioni, non da deboli di cuore. «Le discese ardite e le risalite, su nel cielo aperto e poi giù nel deserto e poi ancora in alto con grande salto», verrebbe infatti da dire, citando ancora Battisti, questa volta con Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi. Note d’autore, insomma. Una serie di canzoni italiane scelte per fotografare l’inizio «pazzo» di campionato delle ragazze di mister Fabiana Comin.
AZALEE, «COMUNQUE ANDARE». Fortitudo Mozzecane-Azalee: il match d’apertura, il più folle e scoppiettante. Ospiti in vantaggio 0-2 dopo venti minuti, lo sconforto che rischia di abbattersi subito su Francesca Salaorni e compagne. In un lampo, però, dal 22’ al 41’, ecco la rimonta gialloblù: gol di Alice Martani, Veronica Brutti e Rachele Peretti, e gara ribaltata. Ricordandosi che «comunque andare, anche quando ti senti svanire. Non saperti risparmiare ma giocartela fino alla fine». Proprio così, come in Comunque andare di Alessandra Amoroso. Nella ripresa, la sfida si fa ancora più incandescente: l’Azalee capovolge a sua volta il risultato, portandosi sul 3-4. Sembra di nuovo una giornata storta, però al 85’ ci pensa il sinistro improvviso di Caneo da venticinque metri a sorprendere il portiere e a far esplodere la gioia del Mozzecane per il 4-4. L’esultanza è «senza frontiere e con il cuore in gola. Arriva un brivido e ti trascina via e sciogli in un abbraccio la follia», prendendo in prestito le parole di Un’estate italiana di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato.
CLARENTIA TRENTO, «SCIVOLI DI NUOVO». Dal possibile successo per 1-3 al pareggio per 2-2 in venti secondi: il ritratto della trasferta contro il Clarentia Trento si può dipingere catturando proprio gli istanti conclusivi. Nel primo tempo le padrone di casa vanno in vantaggio alla mezz’ora, la Fortitudo risponde due minuti dopo con l’incornata di Nana Welbeck (1-1). La gara è una battaglia: entrambe le squadre cercano i tre punti con orgoglio e determinazione. Ma è nella seconda frazione che assistiamo ai colpi di scena: Beatrice Piovani, partita dalla panchina, entra in campo e prima porta avanti 1-2 le gialloblù poi, al 93’, si divora la rete della sicurezza; capovolgimento di fronte e il Clarentia Trento trova il 2-2 finale. La colonna sonora? Scivoli di nuovo di Tiziano Ferro: «Conti ferito le cose che non sono andate come volevi. Torni a sentire gli spigoli di quel coraggio mancato che rendono in un attimo il tuo sguardo più basso».
REAL MEDA, «LA DURA LEGGE DEL GOL». Un’altra rimonta al fotofinish. Stavolta a parti invertite. Fortitudo Mozzecane-Real Meda è una vera (e l’ennesima) girandola di emozioni. Le gialloblù dominano i venticinque minuti iniziali, sfiorando il vantaggio in diverse occasioni, però incassano lo 0-1 ospite per colpa di un’autorete. Una doccia fredda, il momento perfetto per pensare, grazie alle note degli 883, che è «La dura legge del gol. Loro stanno chiusi ma alla prima opportunità salgon subito e la buttan dentro a noi». Nella ripresa arriva immediatamente il raddoppio del Real Meda, ma Salaorni e compagne non demordono: in tre minuti, Peretti accorcia le distanze e Alessandra Zangari firma di testa il 2-2. Pronta, allora, la reazione della formazione lombarda, che sigla il 2-3 e si riporta avanti. Tuttavia, al 96’, Brutti batte una punizione dal limite dell’area, la palla sbatte sulla barriera e finisce in rete: la Fortitudo, con il cuore, riagguanta la sfida strappando il pareggio in extremis. «La fortuna è una ruota ed il vento la fa girare – recita È goal di Edoardo Bennato – ma se corri più forte la fortuna rimane a guardare. È goal! È goal! È goal!… sembrava impossibile!». La prima vittoria in campionato rimane ancora un desiderio, però, di emozioni, la Fortitudo ne sta già provando parecchie.

Matteo Sambugaro

Foto: Graziano Zanetti Fotography