In fondo ad una partita dalle mille sfaccettature, resta la capacità di saper ancora coniugare il verbo “vincere”. Che, nello sport, non è mai un fatto così banale. Il terzo successo di fila finisce così per essere un’ulteriore iniezione di fiducia per questa Lardini, abile a venire a capo di una partita scorbutica e in una giornata per nulla semplice. “Non è una scusa, ma non è facile giocare con tutto quello che sta accadendo attorno e che viviamo, ma dobbiamo mantenere i nervi saldi”, ha ammesso coach Massimo Bellano al termine del confronto con la Golem Software Palmi. “Siamo andati a corrente alternata e siamo stati troppo fallosi: 25 errori in tre set sono troppi, dobbiamo essere più bravi a limitarli e lo possiamo fare solo allenandoci con continuità”. Nell’analisi dell’allenatore della Lardini c’è anche e soprattutto la consapevolezza di aver trovato dall’altra parte della rete un’avversaria di qualità. “Se nella precedente partita Palmi si fosse trovata avanti 2-0 contro Pesaro probabilmente non ci sarebbe stato nulla da dire. A loro manca ad oggi una straniera e al completo saranno ancor più competitivi. Ecco perché questi punti valgono ancora di più”. Per la prima volta la Lardini si è trovata a rincorrere, per la prima volta ha dovuto affrontare il tie-break e la capacità di reagire positivamente agli eventi è elemento tutt’altro che trascurabile. “Con un po’ più di freddezza quel primo set potevamo chiuderlo a nostro favore. Poi è vero che siamo stati bravi a reagire. Sono contento, spero che possiamo riprendere a lavorare con continuità come abbiamo fatto nelle due settimane che ci hanno portato all’inizio del campionato, non ho dubbi che riusciremo a fare delle prestazioni più continue di questa”. La storia della partita in crescendo della Lardini si specchia con quella di Lana Scuka, che dal secondo set ha viaggiato al 54% di efficacia offensiva, diventando quasi illegale nel tie-break e chiudendo con 20 punti. “All’inizio loro sono state brave a difendere tutto – ha detto la schiacciatrice slovena – poi le cose sono andate meglio. All’inizio del quinto set mi sono detta: “vai e tira forte”, perché quello so fare. Sul 2-1 forse abbiamo pensato che la partita fosse finita, ma è andato tutto male”. Per la Scuka, davanti alla sua famiglia arrivata da Lubiana, è il bottino di punti più corposo da quando è in Italia. “Mi sono unita alla squadra più tardi, ma mi sono trovata subito bene. Le mie compagne sono quasi tutte della mia età e mi danno una mano, così come mi aiutano tanto Chiara e Federica (Negrini e Feliziani, ndr). Mi piace tanto stare in campo, per me è importante giocare e crescere: sono venuta un anno fa in Italia per sognare e sono qui a Filottrano per continuare a inseguire il mio sogno”.