L’ala lusitana arrivata a Trento dopo aver giocato le qualificazioni europee con il Portogallo: “Lì ho dovuto fare anche il centro, ma sono un’ala piccola che ama correre. Il nostro obiettivo? Una partita alla volta per arrivare ai play-off”

Nella nazionale portoghese, con cui ha appena concluso le qualificazioni ad Eurobasket alla media di 19,3 punti per gara (quarto assoluto) e 10.0 rimbalzi (secondo), ha spesso giocato da ala forte o persino da centro. Ma Joao Roberto Gomes, per tutti “Beto”, non è certo un lungo, “quanto piuttosto un ala piccola capace di marcare tanti tipi di esterno e, alla bisogna giocare anche da numero quattro in quintetti rapidi”. Approdato questa mattina a Trento direttamente dal Portogallo, dove sabato sera con 15 punti e 16 rimbalzi ha guidato la sua nazionale al successo (l’unico di queste qualificazioni) contro la Bielorussia, l’ultimo arrivato del roster bianconero si è presentato alla stampa trentina presso la concessionaria Alpin-Kia, sponsor del club bianconero presso cui si è recato a ritirare la sua auto: e ha parlato delle sue caratteristiche, del suo passato e delle aspettative per la sua nuova stagione.

JOAO GOMES (Ala DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “Sono un all around che ama correre in transizione, dare una mano a rimbalzo sui due lati del campo, e aprire le difese avversarie con il tiro da tre punti. Dopo essere cresciuto tra Capo Verde e Portogallo senza mai dare importanza alla difesa, le mie esperienze in Spagna mi hanno fatto diventare uno specialista della metà campo difensiva, in cui all’occorrenza posso provare a marcare dal playmaker alle ali forti avversarie. Ho scelto Trento perché mi piacciono le sfide: non conoscevo molto la squadra, ma il mio agente mi ha detto grandi cose di questo club e penso che ci sia tutto per poter fare bene. Due anni fa i play-off, l’anno scorso di nuovo play-off e semifinale di Eurocup: credo sia chiaro quale possa essere il nostro obiettivo. Lavorare duro di settimana in settimana per provare ad andare di nuovo alla post-season, e poi da lì in avanti fare il meglio possibile. Ma ora piedi per terra, non vedo l’ora di conoscere i miei nuovi compagni e cercare di ambientarmi il più in fretta possibile. Ho dovuto saltare la preparazione, certo, ma se non altro sono in condizione avendo giocato tutte queste partite. Io il CR7 del basket portoghese? A volte me lo dicono, ma non scherziamo: Ronaldo è forse il miglior calciatore del mondo, io tutt’al più potrei essere il miglior cestista del Portogallo. Il mio futuro in Nazionale? Potrei lasciarla: sono dieci anni che dedico le mie estati al Portogallo, e giocare in campionati duri come quello spagnolo e ora quello italiano sta logorando il mio fisico e ho bisogno di più riposo”.

Ufficio Stampa
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