Il Gran Premio Continentale è la corsa di maggior richiamo internazionale dell’Arcoveggio, oltre che la più ricca del calendario bolognese. Assieme all’“Europa” milanese ed al “Triossi” romano completa il trittico di incontri al vertice fra trottatori europei di 4 anni. E il risultato dell’edizione del cinquantenario la fa approdare a livello mondiale grazie al “fenomeno” VARENNE, che nella sua ininterrotta marcia trionfale del ’99 ha scelto l’Arcoveggio per realizzare il suo capolavoro: 1.13.1 record mondiale sul doppio chilometro in pista di mezzo miglio. La corsa del Continentale nacque invece come confronto fra le generazioni di 3 e 4 anni, con vantaggio iniziale per i puledri e partenza fra i nastri, e propose subito la classica sfida con la Francia che la tenne a battesimo con Banco III, “prenotazione” per una decina di altri successi disseminati in questo mezzo secolo, durante il quale sono maturati altri allevamenti in grado di competere con il nostro. Fra questi nostri campioni si inserì nel 1961 Newstar, francese di nascita ma italiana per scuderia e per guida: con lei il bolognese Walter Baroncini diventò l’unico driver italiano contemporaneo ad aver vinto il Grand Prix d’Amerique a Parigi. Francese verace, e della stessa caratura, fu la vittoria della grandissima Une de Mai, che vinse tutto, ma mai l’ “Amerique”. Il suo record di 1.18.6 di segna l’inizio- dal 1968- della seconda fase della corsa, alla pari per soli 4 anni, sempre sul doppio chilometro, come oggi. Per gli anni Settanta facciamo un nome su tutti: Zardoz, cavallo che si può dire sia passato imbattuto attraverso i grandi premi bolognesi di un decennio. Con l’avvento degli anni ’80 hanno iniziato a lasciare il segno gli scandinavi: Plumona Rs realizza lo strabiliante record di 1.15.6 proprio nel 1980. Dopo Ebsero Mo con Giancarlo Baldi è la volta del figlio Lorenzo con la doppietta Indro Park- Lancaster Om per la scuderia Marsko. Non può mancare Mint di Jesolo, cavallo plurimiliardario, Campo Ass in rappresentanza della Germania, poi Bahama e Camino a completare la parata francese subito bilanciata per noi da Record Ok e Sec Mo: il primo porta il primato della corsa ed anche quello nazionale in mezzomiglio a 1.13.2. Tempo che ha resistito ad un grande come lo svedese Kramer Boy (l’anno dopo diventerà il recorder assoluto della pista con 1.12.2 nel Gran Premio Repubblica), a Uniforz (già laureato nell’ “Italia”) ed è stato battuto in un esaltante assolo da Varenne a media di 1.13.1 appunto nell’edizione del cinquantenario. Il 2004 è l’anno della svolta, l’Arcoveggio dopo la sosta estiva accoglie il suo affezionato pubblico con una veste completamente rinnovata, dalla tribuna ripristinata con grande cura e abbellita, al parterre piacevolmente pavimentato, al tondino che avvicina i protagonisti offrendoli al contatto con gli spettatori che possono ammirare i cavalli poco prima dell’ingresso in pista, per non parlare delle scuderie per i cavalli dei grandi premi, con le poste esterne per la vestizione. In questo scenario si disputerà, il 19 settembre, un’edizione spettacolare del G.P. Continentale e ad onorare la nuova livrea del trotter felsineo ci pensa un crack di livello mondiale, l’indigeno di colori e training francese Daguet Rapide, il migliore quattro anni europeo. Vittoria senza patema alcuno per l’allievo del maestro J.P. Dubois, affidato alle magiche mani di Pietro Gubellini, a segno in 1.14.4 avanti ad un generosa Jujitsu Hanover ed all’outsider Improve As, per un podio che vede alle redini tre dei migliori catch driver mondiali, Pippo Gubellini appunto, il romagnolo Roberto Andreghetti ed il finnico Jorma Kontio. 18 Settembre 2005 grande attesa per Passionate Kemp, la star dell’edizione 2005, una campionessa dalla genealogia regale e dall’eccezionale palmares che non delude i suoi sostenitori , giunti in massa dal Nord—Europa per tributare un’ ovazione all’allieva di Jorma Kontjo , dominatrice in 1.16.1 davanti all’indigeno El Nino e allo svedese Turbo Sund. Una delle edizioni più equilibrate e ricche di star indigene dell’ultimo decennio, il 27 settembre 2009 vede l’unico straniero del lotto, lo svedese Noras Bean, aggiudicarsi la vittoria e ascriversi il prestigioso record del mondo sulla distanza in pista da 800 m, 1.12.5, ottenuto giungendo davanti al vincitore morale della contesa Le Touquet, autore di un generoso inseguimento dopo lunga rottura al via. Sventola il tricolore sul Continentale 2011 grazie alla superba prova offerta dal prima serie indigeno Nesta Effe, appostato lungo il percorso e poi reattivo nelle fasi conclusive, l’atteso yankee di colori scandinavi Wishing Stone si deve accontentare della medaglia d’argento sul sorprendente Norton Ans.
Corsa d’attacco e vittoria giunta nella fasi finali nel 2012 per la reginetta estiva Orsia, che in 1.14.5 brucia Owens Cr e Obama Gar, guidata con determinata fiducia dal suo mentore Alessandro Gocciadoro e dodici mesi dopo, successo per Pitagora Bi e Gubellini davanti al favorito Probo Op e alla sorpresa Princess Kronos al notevole ragguaglio di 1.13.1. Sprint imparabile e coronamento di un’estate da primadonna per Radiofreccia Fi , con la stacanovista guidata da Federico Esposito per il training di Erik  Bondo, dominatrice dell’edizione 2014 su Royal Blessed e Real Mede Sm alla media di 1.13.7 e nel 2015, coast to coast vittorioso di Brillantissime e Pierre Vercruysse, solo avvicinati nel finale da Smeralda Jet , alle cui spalle giunge Santiago D’Ete, per la coppia francese, media di 1.13.0 .