Tre giorni di musica, un live printing e un workshop di Anonima Impressori al Castello Alboino ai piedi delle Prealpi Bellunesi

Il primo weekend di settembre è, come ormai da 5 anni, il weekend di Fuochi Fatui. Fuochi Fatui è un festival musicale (ma non solo) che va in scena a Feltre – in Provincia di Belluno – nello scenario antico del castello di Alboino, in cima alla rocca del centro storico cittadino.
Dall’1 al 3 settembre il castello si anima di live musicali (venerdì 2: La Batteria, Krano, Any Other; sabato 3: Cosmo, Novamerica, Higuita Doom) e video animazioni proiettate sulle superfici di pietra della rocca. Partecipano artisti molto diversi tra di loro, più o meno locali: Giulio Castagnaro, Filippo Fontana, Margherita Morotti, Elisa Macellari, Gio Pastori, Andrea Chronopoulos, Giordano Poloni, Alberto Fiocco e Claudio Marcon.
Fuochi Fatui è un pugno di serate di fine estate da trascorrere in uno scenario raccolto e originale, insieme antico e contemporaneo: la musica elettronica, il fuoco dai ceppi d’albero, le video animazioni che colorano in loop le mura del castello, il panino col pastin a chilometri zero e la birra nei bicchieri ecologici dell’Associazione Visioni – l’associazione che dal 2012 organizza Fuochi Fatui Festival.

Quest’anno oltre alla musica, alla festa e alle video animazioni, a Fuochi Fatui ci saranno anche un live printing e un workshop di Anonima Impressori – che è assieme “studio grafico, stamperia artigianale, archivio di alfabeti” e ha sede a Bologna. Il workshop di Anonima Impressori è un laboratorio di stampa tipografica: il titolo dell’edizione pensata per Fuochi Fatui è “Saluti da Feltre”.   Per informazioni e iscrizioni (il costo di 230 euro comprende il pernottamento di due notti
presso una struttura convenzionata) si può scrivere all’Associazione Visioni, alla mail workshop@associazionevisioni.it.

Negli ultimi anni anni in Italia è cresciuta un’attenzione nuova nei confronti della stampa a caratteri mobili. In molti – e tra questi Anonima Impressori – si dedicano al recupero delle tecniche, dei macchinari e sopratutto degli antichi caratteri. Non sarà forse un caso se i ragazzi che organizzano Fuochi Fatui abbiano pensato proprio a un workshop di tipografia, per il loro festival alle porte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Potete rendervene conto voi stessi, se uscite dalle mura del castello e scendete in piazza Maggiore: in mezzo alla piazza, oltre al Leone di San Marco e al monumento a Vittorino da Feltre, ecco la statua dedicata a Panfilo Castaldi, uno dei primi tipografi italiani, originario proprio di Feltre.

Se state facendo una passeggiata appena prima o dopo i concerti di Fuochi Fatui, sarà probabilmente già sera, ma non importa. Feltre è bellissima anche con il silenzio, quando tutto è chiuso, tranne i bar.

Il centro storico cittadino è quasi interamente rinascimentale, a parte l’eccezione antica del Castello di Alboino (forse longobardo). Non che Feltre non abbia un’origine veneranda, anzi: per quanto incerta, la sua fondazione risale indietrissimo nel tempo, e la città era un importante centro di traffici e commerci già in epoca romana. Agli inizi del XVI secolo, però, si abbatté su Feltre il ciclone Massimiliano d’Austria, che nel 1510 la distrusse col fuoco. La Feltre di oggi, quindi, è quella ricostruita agli inizi del Cinquecento.

Nonostante sia quasi buio, lo vedete da soli, quanto è bella piazza Maggiore: a nord la chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano e la doppia scalinata di accesso che pare abbracciare le fontane lombardesche, del 1488, a sud il Palazzo Pretorio, oggi sede del Comune, con la magnifica Sala degli Stemmi, e di fianco il Palazzo della Ragione – forse ricostruito da Andrea Palladio dopo il grande incendio – con il Teatro della Sena, dove fece le sue prime esperienze teatrali un giovanotto chiamato Carlo Goldoni…

Feltre non è solo la sua piazza, naturalmente: dalle tre porte di accesso si sale alla città murata su su fino alla rocca del Castello di Alboino. Gli antichi palazzi lungo le vie prinicpali sono quasi tutti affrescati, e se i colori col tempo hanno perso di vividezza, a osservarli con attenzione si intuisce facilmente la ricchezza e l’eleganza di questa città per secoli contesa dalle signorie del nord Italia, che agli inizi del Quattrocento si concesse con sollievo alla Repubblica di Venezia. Gli influssi della Serenissima si vedono un po’ ovunque, negli edifici antichi, nonostante i colpi di scalpello ordinati da Napoleone, che alla fine del Settecento tanto si impegnò per cancellare qui e altrove i segni dell’antica potenza marinara.

Feltre è una grande via principale che sale e scende da Porta Imperiale a Porta Oria (o viceversa), molti vicoletti da esplorare, sorprendenti scorci di campagna in città, scale e scalette – assolutamente da fare quelle vecchie che salgono al centro città, in piazzetta delle Biade, da Porta Pusterla – una cattedrale fuori dalle mura che pare abbracciare i fedeli, un’area archeologica romana, un’ex mercato delle vacche, un animato mercato contemporaneo lungo il listòn, un bel borgo (Borgo Ruga) popolare… E tanto altro, tutto da scoprire.

Non vi resta che approfittare di Fuochi Fatui Festival, regalarvi un weekend di fine estate a Feltre e lasciarvi incantare ora dalle bellezze rinascimentali della città, ora dalla musica e dai video di Fuochi Fatui, ora dalla magnificenza aguzza delle Vette Feltrine, che vi danno pacifiche il benvenuto nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.