Bertha Benz, prima automobilista della storia, è stata accolta nella Hall of Fame. Socia in affari, creativa e lungimirante, di suo marito, Carl Benz, membro della Hall of Fame dal 1984, Bertha è una figura chiave nella presentazione della prima richiesta di brevetto per l’automobile del 1886 e nel dimostrare che l’invenzione di suo marito era pronta a circolare su strada. Così facendo, si è guadagnata di diritto un posto al sole nella storia come prima automobilista della storia.
Bertha Benz diede a suo marito Carl Benz la possibilità di guidare la sua azienda e dedicarsi alla sua invenzione garantendogli la necessaria base finanziaria: investì, infatti, l’eredità ricevuta dai genitori e si impegnò in prima persona per raggiungere questo storico traguardo, con una visione ben chiara dell’importanza del lavoro di suo marito. Lei stessa voleva che questo progetto prendesse concretamente forma. Non è difficile immaginare che Bertha Benz avesse grande personalità e carattere, ben oltre il semplice assioma che dietro ogni grande uomo vede sempre una grande donna. Bertha riuscì a fare in modo che Carl credesse nelle sue capacità per realizzare il suo sogno, superare i periodi difficili e continuare a fare sempre nuovi tentativi. 

“Mia nonna è stata molto importante per me. Il suo ruolo nel dare comncretezza all’invenzione di suo marito è stato un leitmotiv in famiglia. Personalmente mi sono sempre sforzata di far capire quanto Bertha abbia dovuto impegnarsi per rendere possibile tutto ciò” ha dichiarato Jutta Benz, pronipote di Bertha e Carl Benz. “Anche per lei il ruolo di moglie sul finire del XIX secolo prevedeva che dovesse occuparsi della famiglia, crescere cinque figli, gestire la casa, cucinare e così via. I risultati che ha ottenuto sono stati quindi doppi rispetto a quelli di un uomo. Insomma, se mi è concesso dirlo, è tempo ormai che Bertha Benz entri a far parte della Hall of Fame, a 32 anni da Carl e a 130 dalla sua impresa. Personalmente sono molto soddisfatta che questo onore venga ora concesso anche alla mia bisnonna”.

Fino ad oggi Bertha Benz era nota soprattutto per il primo lungo viaggio in auto della storia (da Mannheim a Pforzheim) nell’agosto del 1888 con i suoi figli Richard e Eugen, all’insaputa del marito. Oggi quella tratta si percorre in un’ora (100 km), ma allora ci voleva molto di più. Stando a quanto dichiarato dalla sua pronipote, Jutta Benz, ci volle anche molto coraggio per affrontare quel percorso: il viaggio non era stato, infatti, preparato in alcun modo affinché suo marito non si accorgesse di nulla. Se si verificava un problema si limitava a risolverlo, senza colpo ferire. Fece sosta presso una farmacia di Wiesloch, diventata il primo distributore di carburante del mondo, per acquistare della ‛ligroina’, una benzina solvente che alimentava la vettura.

Si fermò anche presso un calzolaio a cui fece riparare la pelle della ganasce del freno. Bertha Benz usò poi la spilla del suo cappello per pulire un condotto del carburante ostruito e risolse un problema ad un cavo di accensione utilizzando l’elastico delle calze come isolante. Tutto ciò dimostra che possedesse anche una certa competenza tecnica oltre al funzionamento della Patent-Motorwagen. Le sue intuizioni aiutarono Carl Benz a migliorare ulteriormente la vettura. Bertha fu così anche la prima Quality Manager dell’industria automobilistica. Con il suo viaggio pionieristico dimostrò poi che l’invenzione di suo marito fosse adatta all’uso quotidiano.

Ma questo fu solo l’inizio della continua storia di successo dell’automobile. Il viaggio non solo confermò il lavoro di Carl Benz ma rappresentò anche un’autentica attività Sales & Marketing grazie a cui la Patent-Motorwagen di Benz ebbe successo sul mercato.

“Negli anni a seguire e con i nuovi prodotti sviluppati tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, Benz & Cie. divenne il principale produttore di auto al mondo”, ha dichiarato Christian Boucke, Responsabile di Mercedes-Benz Classic. “Siamo molto orgogliosi del fatto che ora Bertha Benz sia nell’Automotive Hall of Fame con suo marito Carl: se l’è davvero meritato!”.

Secondo l’UNESCO (United Nations Educational, Scientific, and Cultural Organization) il brevetto dell’automobile di Carl Benz ha dato un grande contributo all’eredità culturale del mondo. Per questo, a maggio del 2011, è stato ufficialmente incluso nel Memory of the World Register dell’UNESCO, a riprova della sua l’importanza a livello mondiale e come simbolo dell’origine dell’odierna società mobile.

Ufficio Stampa