Crescita esponenziale per la prima squadra dopo un inizio in salita. Quattro vittorie nelle ultime sei gare, clima sereno e grande concentrazione in vista del rush finale. Rotondo: “Sono orgoglioso”.
Tre vittorie contro Badia Polesine, una contro Mirano e pazienza se non è riuscita l’impresa di piegare pure gli stracampioni di Padova. Oggi il Ferrara Baseball, per il terzo anno impegnato nella Lega Amatoriale LAB patrocinata dalla Uisp, può scannare il vitello grasso, alla faccia di gufi, musoni e menagrami. La squadra guidata da J.C. Rotondo aveva faticato ad ingranare nella prima parte della stagione: le piogge abbondanti, i tanti rinvii, le vittorie mancate di un soffio. Pareva il risultato peggiore di sempre, invece la forza del gruppo estense è stata quella di sorridere in faccia alle difficoltà, continuando a guardare le cose nella giusta prospettiva; sembravano quattro amici al bar i ragazzi del castello, apparentemente concentrati più sul terzo tempo che sui risultati in diamante. Pochi avevano capito che stavano lavorando sull’aspetto più delicato per uno sport di squadra: la coesione del gruppo, lo spogliatoio, il clima. Dopo le fatiche di una preparazione invernale di alta qualità, agli estensi mancava solo la giusta chimica: il roster, pieno di volti nuovi e spesso assottigliato in ragione dei tanti ed impegnativi nuovi fronti seguiti dalla Società, aveva soprattutto bisogno di giocare. Insieme. Ma le premesse c’erano tutte: la prima vittoria, arrivata contro Venezia a fine giugno, dimostrò il trionfo del collettivo sul talento individuale. Da lì è cominciata l’ascesa, suggellata dagli ultimi successi, non banali: Badia viaggiava forte, e sul piano psicologico forse  bruciava ancora al duca lo schiaffo della semifinale persa lo scorso settembre. E invece i polesani sono andati sotto due volte, nonostante avessero schierato la loro formazione migliore; grande solidità dalle batterie estensi: Orlandi e soprattutto Tura hanno gestito il monte con autorità, coccolati dietro il piatto da Novi e da Rotondo, che al termine ha un encomio per tutti: “Siamo cresciuti mostruosamente dall’inizio dell’anno. Soprattutto nel carattere: alle prime sconfitte abbiamo reagito senza ansia, e con la consapevolezza di non avere nulla da perdere. Se giochi senza malumori il gruppo cresce, ed è matematico che alla lunga la spunti. Oggi abbiamo una squadra affidabile in difesa e molto solida in battuta: alcuni avversari ci hanno detto che siamo la formazione più ordinata nel box, e questo mi riempie di orgoglio.” Un gruppo che ha saputo rifondare sull’inclusione, raccogliendo la sfida non semplice di migliorare il terzo posto dello scorso campionato; un gruppo che si è aperto all’altro serbatoio di casa, attingendo al bisogno dalle fila dei Mandrakes rinforzi che hanno ulteriormente valorizzato il potenziale del collettivo. “Siamo una squadra vera”, insiste Rotondo, “Non qualcosa di finto o un gruppo di persone messe a caso”. Novi è ulteriormente cresciuto in battuta, Salmi si è affermato al centro, Gentili in terza, Reitano è diventato imprendibile tra le basi. Notevoli anche i progressi di Fioratti e Montini, oltre alle matricole Mario Gentili e  Marta Ducci, spesso autrice di eliminazioni pregevoli.
Terminati i campionati giovanili, e con la Pig League che riprenderà dopo l’estate, ora l’attenzione della Società estense è concentrata al massimo sui playoff LAB. Ci si giocherà tutto il 4 settembre in un girone all’italiana con Barbers Ponzano e Padova 88. E il passato insegna che questi tornei sono lunghe campagne, dove più che eccellere spesso conta durare un po’ più dell’avversario, venir fuori alla distanza, prevalere nel finale. Allo stato attuale, con questo carattere, non c’è nulla che vieti agli estensi di sognare in grande.

Ufficio Stampa