Suzuki è stata protagonista in Francia dell’evento pesca-sportivo Barracuda Tour 2016, organizzato da Beneteau e giunto alla sua quarta edizione. Si tratta di una kermesse sportiva che vede impegnate in gare e prove di selezione numerose imbarcazioni Beneteau della serie Barracuda tutte motorizzate esclusivamente con fuoribordo Suzuki (mono o bi-motorizzazione), i cui equipaggi provengono da diversi Paesi europei. 
Ricordiamo che tra Suzuki e Beneteau è in essere dal 2013 una partnership esclusiva che vede l’azienda motoristica giapponese fornire al colosso francese le motorizzazioni per le linee Flyer, Antares e Barracuda destinate ai mercati di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, al fine di stabilire elevati livelli di qualità per ciò che concerne i package che scaturiscono da tale collaborazione.

Dopo una dura selezione avvenuta durante sei prove svoltesi in differenti location, degli iniziali 30 Barracuda partecipanti, alla “finalissima” tenutasi a La Rochelle nei giorni 2-3 e 4 giugno ne sono giunti solo 13, tra cui anche i due scafi personalizzati Suzuki attraverso l’impiego della tecnica wrapping. Un modello Barracuda 9 dalla colorazione dorata e motorizzato con una coppia di Suzuki DF200AP ed un Barracuda 8 (novità 2016 del Cantiere francese) dai colori più sgargianti e motorizzato con una coppia di DF150G, il motore quadricilindrico che grazie alla sua leggerezza, ha sfatato il concetto che “grande significhi più pesante”.

Per questa quarta edizione il team Suzuki Italia, ospite dell’evento nei giorni 30 e 31 maggio, ha potuto contare sulla presenza del suo testimonial di pesca Marco Volpi, campione di specialità dalla barca con un palmares inenarrabile di titoli sia mondiali che italiani (in calce al comunicato una sua breve presentazione).

Proprio la sua partecipazione (anche se solo per una giornata) è stata considerata un “valore aggiunto” per l’evento trattandosi di uno sportivo di fama internazionale, ed il nostro testimonial ha dovuto dar fondo a tutta la sua esperienza per andare ad insidiare le prede in una giornata caratterizzata da un fortissimo vento che spirava ad oltre 23 nodi, cielo nuvoloso ed un mare conseguentemente piuttosto mosso. La difficoltà di ancorarsi, in presenza di queste condizioni meteo-marine, su fondali che mediamente misurano meno di 10 metri di profondità, non hanno comunque impedito al campione di catturare, e poi prontamente liberare secondo il miglior spirito di rispetto ambientale e sportivo, alcune prede, tra cui un grongo di dimensioni intorno ai 4 Kg.

Oltre all’aspetto pesca, il Barracuda Tour 2016 ha messo in luce le qualità di imbarcazioni e motori presenti, offrendo la possibilità di provare gli abbinamenti Barracuda/Suzuki in gara, in particolare la nuova Barracuda 8 che Beneteau propone per l’attuale stagione nautica. Si tratta di un modello che misura circa 8 metri e che si va a posizionare tra l’attuale ammiraglia Barracuda 9 e la Barracuda 7. La motorizzazione massima abbinabile da omologazione prevede una soluzione mono o bi-motore per complessivi 300 cavalli, nel caso specifico soddisfatti da una coppia di Suzuki DF150G in livrea White Edition con eliche di 15” di diametro e passo 21”. Nonostante il mare mosso lo scafo ha dimostrato tutte le sue qualità marine e, grazie anche al progetto AirStep2, che contraddistingue la carena, si è toccata una velocità di punta pari a 38,7 nodi.

Grande merito di questo risultato va ovviamente anche ai motori DF150G che uniscono brillanti prestazioni sia a livello di coppia sia a pieno regime di giri (6.000) dimostrando la loro briosità sin dalle fasi d’ingresso in planata (sul Barracuda 8 sono bastati poco più di 3 secondi) e garantendo il mantenimento di questo assetto a regimi di giri molto bassi (intorno ai 3.000 giri con velocità di 8 nodi circa e con trim in assetto neutro).

Ma il risultato prestazionale non è l’unico dato interessante per questa motorizzazione. I consumi infatti (una priorità per Suzuki), risultano decisamente contenuti grazie all’adozione del sistema Lean Burn che interagisce con il sistema Precision Control, quest’ultimo che si avvale di tecnologia Drive-by-Wire per ottenere pieno controllo del mezzo nel modo più intuitivo e docile possibile, e con un miglioramento globale dell’autonomia di bordo.

Sull’altra imbarcazione “wrappata” Suzuki invece, l’ammiraglia Barracuda 9, erano installati due DF200AP, anch’essi di recente presentazione e vincitori ricordiamo, del premio “Boating Industry 2015 Top Products” per l’innovazione tecnologica.

Il DF200AP è un motore 4 cilindri più leggero rispetto alla versione esacilindrica a catalogo, che si avvale anch’esso delle migliori tecnologie progettate ed adottate in casa Suzuki. Tra queste il VVT, il Multi Stage Induction, il sistema Lean Burn, il Suzuki Precision Control, il Drive-by-Wire ed il Suzuki Selective Rotation, che consente di disporre in un unico motore un piede sia destrorso sia sinistrorso a seconda delle necessità (basta sostituire un connettore). Il DF200AP inoltre è equipaggiato con l’innovativo sistema Suzuki Keyless Start System per l’accensione a distanza del motore.

Chi è Marco Volpi: Pluricampione di pesca sportiva, punta di diamante della nazionale italiana, 47enne livornese, ha cominciato a gareggiare a 12 anni miscelando all’inizio gare da terra con gare dalla barca per scegliere poi quest’ultima specialità in quanto da lui stesso ritenuta più divertente. Pluricampione di specialità, grazie ai 27 titoli mondiali vinti fra nazionale e club, ed i 25 titoli nazionali conquistati a livello individuale e squadra, è unanimemente considerato “uno dei migliori garisti del settore”. Marco Volpi è testimonial di Suzuki Marine da alcuni anni, nonché responsabile e uomo immagine dell’Azienda Tubertini, oltre che protagonista di numerosi filmati in onda sul canale 811 di Sky che fa capo a Italian Fishing TV. Ha motorizzato la sua imbarcazione NISA con un fuoribordo Suzuki DF150T, ritenendolo il più indicato del mercato per i suoi scopi, grazie a tempi di planata brevissimi da raggiungere, alla potenza erogata, al mantenimento di velocità di crociera e consumi decisamente parchi.

Ufficio Stampa