Nella mia borsa ci sono smalto, scarpe col tacco e un tubo di volani
Milano è ai loro piedi, chiusi in scarpe ben allacciate per evitare storte. Piedi che vestono tacco 12 e che sono pronti a prendere il volo durante uno smash. Se le amiche dicono “Stasera si fa serata”, spesso loro dicono “Stasera passo” perché il giorno dopo  alle 8.00 saranno già in campo a sfidare le avversarie. Il badminton è uno sport da femminucce: vero. Anzi, il badminton è uno sport (anche) da donne. E le donne di Milano sono le più forti in Italia.

Ci sono storie diverse che si incontrano in via Cimabue, a Milano. Chi fin da piccola tirava il volano al di là della rete, in Romania; chi ha iniziato per caso a 14 anni, e ora che ne ha 16 vanta già diversi titoli, anche internazionali; chi cresce nelle giovanili del Badminton Club Milano, si fa notare e in poco tempo passa ad allenarsi con i campioni della Nazionale.

Ci vuole concentrazione, per studiare biologia e l’ora dopo contare i passi verso rete per un affondo. Ci vuole volontà, per finire la serie di squat e addominali e per studiare fino a tardi la sera. Ci vuole senso del sacrificio, per accettare una sconfitta ed essere pronte ad affrontare il prossimo torneo. Tutti valori che si mischiano alla vita della palestra e alla vita fuori.

Grazie al Badminton le donne di Milano hanno la possibilità di girare il mondo: vanno in Thailandia, ma non per una vacanza, vanno ad allenarsi, ad imparare l’arte di questo sport dai più bravi. Vanno a Parigi, non al Louvre, ma rappresentare l’Italia nel massimo torneo europeo a squadre. Vanno in Spagna, non nella movida delle calles di Barcellona, ma  per sfidare alcune  delle atlete più forti al mondo.

Ma soprattutto Gloria, Camilla, Sofia, Costanza e tutte le altre atlete del badminton sono donne comuni: studentesse, allenatrici, fidanzate e amiche. Liceali alle prese con verifiche e interrogazioni a sorpresa, o con gli ultimi giorni in vista dell’esame di maturità; atlete che ora dedicano parte del loro tempo ad insegnare ai più piccoli l’amore per questo sport; fidanzate che si emozionano per una sorpresa del loro uomo; amiche che sanno consigliare e supportare le loro coetanee. Una vita normale insomma, ma vissuta per metà nella loro seconda casa: la palestra. Per allenarsi, allenarsi e allenarsi, per essere il meglio, in un’Italia che riconosce forse troppo poco questo sport, per scendere in campo, essere veloci con le gambe, attente con gli occhi, potenti con il braccio e agili con il corpo, per fare punto, uno dopo l’altro, e vincere il match. Per poi uscire, entrare in spogliatoio, farsi una doccia, ed essere pronte a vivere l’altra parte della propria vita, senza dimenticarsi mai di essere atlete, anche fuori dal campo.

Badminton Club